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Time Code #2 – Pavel Braila / Roberta Piccioni
TIME CODE intende esplorare, attraverso l’individuazione di categorie di decodificazione e messa in scena, una delle dimensioni più specificatamente inerenti al linguaggio del video: la temporalità
Comunicato stampa
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Il MAMbo è lieto di presentare il secondo appuntamento di TIME CODE, progetto a cura di Fabiola Naldi e Alessandra Pioselli.
TIME CODE, che prevede otto appuntamenti dedicati al video fino al 12 giugno 2008, è un progetto che intende analizzare i diversi codici temporali del video, attraverso la presentazione di lavori inediti di sedici artisti internazionali: Knut Asdam, Riccardo Benassi, Pavel Braila, Loulou Cherinet, Pierre Coulibeuf, Simonetta Fadda, Shona Illingworth, Tellero e Oliver Kalleinen, Almagul Menlibayeva, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Frédéric Moser e Philippe Schwinger, Roberta Piccioni, Sara Rossi, Martin Sastre, Kjersti Sundland, Alejandro Vidal.
Pavel Braila - Undressing the bride (video, 18’, 2006)
Girato durante un matrimonio in Moldavia, il video documenta la “svestizione della sposa”, rituale che conclude ogni cerimonia di nozze tradizionale. Si tratta del
momento in cui la giovane coppia riceve i regali e la sposa, abbandonando il velo, assume il nuovo ruolo di donna di casa. La videocamera è immobile. Al centro della scena, lo sposo tiene la sposa sulle ginocchia e, a turno, i presenti offrono loro regali: profumi, vestiti, coperte, cuscini, stoviglie, etc. I doni sono aperti di fronte alla coppia, che viene letteralmente vestita con gli oggetti ricevuti affinché portino loro fortuna. Parenti e invitati ripetono gli stessi gesti, e, regalo dopo regalo, la coppia rimane sepolta sotto la mole dei beni: l’azione rituale si trasforma in una vera e propria performance e gli sposi in una “scultura vivente”.
Pavel Braila è nato a Chisinau (Repubblica Moldova) nel 1971. Vive e lavora a Berlino. Attraverso una profonda riflessione sulle possibilità espressive del video e i suoi limiti, Braila indaga la realtà sociale del suo paese d’origine nell’epoca post sovietica, documentando i piccoli avvenimenti quotidiani e le incongruenze di un contesto in transizione. Nel 2002 ha partecipato a Documenta 11 (Kassel, Germania). Tra le principali mostre personali, nel 2007 ha esposto alla Neuen Nationalgalerie di Berlino.
Roberta Piccioni - Storm (video, 3’52” in loop, 2007)
Due schermidori lottano contro un fondo nero. La videocamera è ferma, il movimento è interno. I due corpi entrano ed escono dal quadro. L’audio ripropone
il rumore delle spade che cozzano, metallico e violento tanto quanto quello di una tempesta. Il titolo, Storm, fa slittare continuamente il senso, caricando l’evidenza
dell’immagine di altri significati. E’ in scena una lotta senza fine. I corpi sono plastici, scolpiti. Emergono dal fondo scuro in tutta la loro fisicità, ma il volto è
assente, coperto dalla maschera nera. Il ralenti e il loop dilatano la percezione del tempo. Una scena semplice, un fatto banale come un duello sportivo, si trasforma in un’immagine potente e evocativa.
Roberta Piccioni è nata a Riccione nel 1969. Vive e lavora a Riccione. Nei suoi video la banalità del quotidiano, i particolari effimeri e sfuggenti dell’esistenza vengono focalizzati fino ad acquistare una particolare evidenza, attraverso processi di rallentamento o velocizzazione dell’immagine, in modo da provocare nello spettatore la rievocazione di memorie spesso sepolte.
Tra le principali mostre collettive, nel 2007 ha presentato il suo lavoro nell’ambito del Videoart Yearbook (Bologna). Nel 2002 è stata tra gli artisti segnalati per il Premio Furla e nel 2001 è stata segnalata per il P.S.1 Italian Studio Program.
TIME CODE
Il video è senza dubbio il mezzo extra artistico per eccellenza, l’unico ad avere concesso ai più diversi operatori culturali la possibilità di confrontarsi con spazi temporali variabili. Il tempo, tramite la lettura videografica, può essere infatti dilatato, congelato, accelerato, rallentato o iterato all’infinito, in piena sintonia con l’evoluzione e le esigenze della cultura dei nostri giorni. Il progetto TIME CODE nasce da questa considerazione e si propone quindi di analizzare i procedimenti e i dispositivi scelti da alcuni artisti per organizzare la struttura temporale e, in una prospettiva antropologica, il modo in cui questa è percepita e interpretata dallo spettatore. A questo scopo sono state individuate e proposte come principale chiave di lettura quattro categorie di decodificazione e messa in scena del tempo: Rappresentazione, Registrazione, Presentazione e Recupero. Si tratta di quattro pretesti concettuali per leggere e comprendere la visione del reale così come viene filtrata dagli occhi degli artisti, rielaborata secondo i loro differenti punti di vista e attraverso i supporti tecnici e gli interventi post-produttivi più disparati.
Ogni appuntamento di TIME CODE vede la presenza di due opere video inserite negli spazi più diversi del MAMbo, al fine di dialogare con la struttura architettonica della rinnovata istituzione, e un incontro aperto al pubblico, alla presenza degli artisti e delle curatrici, allo scopo di approfondire l’opera dei singoli autori partendo dalle quattro categorie individuate. Ogni appuntamento rappresenterà quindi un modo nuovo, e di volta in volta diverso, di avvicinare il pubblico alla fruizione videografica, lasciando le opere esposte fino all’appuntamento successivo.
TIME CODE, che prevede otto appuntamenti dedicati al video fino al 12 giugno 2008, è un progetto che intende analizzare i diversi codici temporali del video, attraverso la presentazione di lavori inediti di sedici artisti internazionali: Knut Asdam, Riccardo Benassi, Pavel Braila, Loulou Cherinet, Pierre Coulibeuf, Simonetta Fadda, Shona Illingworth, Tellero e Oliver Kalleinen, Almagul Menlibayeva, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Frédéric Moser e Philippe Schwinger, Roberta Piccioni, Sara Rossi, Martin Sastre, Kjersti Sundland, Alejandro Vidal.
Pavel Braila - Undressing the bride (video, 18’, 2006)
Girato durante un matrimonio in Moldavia, il video documenta la “svestizione della sposa”, rituale che conclude ogni cerimonia di nozze tradizionale. Si tratta del
momento in cui la giovane coppia riceve i regali e la sposa, abbandonando il velo, assume il nuovo ruolo di donna di casa. La videocamera è immobile. Al centro della scena, lo sposo tiene la sposa sulle ginocchia e, a turno, i presenti offrono loro regali: profumi, vestiti, coperte, cuscini, stoviglie, etc. I doni sono aperti di fronte alla coppia, che viene letteralmente vestita con gli oggetti ricevuti affinché portino loro fortuna. Parenti e invitati ripetono gli stessi gesti, e, regalo dopo regalo, la coppia rimane sepolta sotto la mole dei beni: l’azione rituale si trasforma in una vera e propria performance e gli sposi in una “scultura vivente”.
Pavel Braila è nato a Chisinau (Repubblica Moldova) nel 1971. Vive e lavora a Berlino. Attraverso una profonda riflessione sulle possibilità espressive del video e i suoi limiti, Braila indaga la realtà sociale del suo paese d’origine nell’epoca post sovietica, documentando i piccoli avvenimenti quotidiani e le incongruenze di un contesto in transizione. Nel 2002 ha partecipato a Documenta 11 (Kassel, Germania). Tra le principali mostre personali, nel 2007 ha esposto alla Neuen Nationalgalerie di Berlino.
Roberta Piccioni - Storm (video, 3’52” in loop, 2007)
Due schermidori lottano contro un fondo nero. La videocamera è ferma, il movimento è interno. I due corpi entrano ed escono dal quadro. L’audio ripropone
il rumore delle spade che cozzano, metallico e violento tanto quanto quello di una tempesta. Il titolo, Storm, fa slittare continuamente il senso, caricando l’evidenza
dell’immagine di altri significati. E’ in scena una lotta senza fine. I corpi sono plastici, scolpiti. Emergono dal fondo scuro in tutta la loro fisicità, ma il volto è
assente, coperto dalla maschera nera. Il ralenti e il loop dilatano la percezione del tempo. Una scena semplice, un fatto banale come un duello sportivo, si trasforma in un’immagine potente e evocativa.
Roberta Piccioni è nata a Riccione nel 1969. Vive e lavora a Riccione. Nei suoi video la banalità del quotidiano, i particolari effimeri e sfuggenti dell’esistenza vengono focalizzati fino ad acquistare una particolare evidenza, attraverso processi di rallentamento o velocizzazione dell’immagine, in modo da provocare nello spettatore la rievocazione di memorie spesso sepolte.
Tra le principali mostre collettive, nel 2007 ha presentato il suo lavoro nell’ambito del Videoart Yearbook (Bologna). Nel 2002 è stata tra gli artisti segnalati per il Premio Furla e nel 2001 è stata segnalata per il P.S.1 Italian Studio Program.
TIME CODE
Il video è senza dubbio il mezzo extra artistico per eccellenza, l’unico ad avere concesso ai più diversi operatori culturali la possibilità di confrontarsi con spazi temporali variabili. Il tempo, tramite la lettura videografica, può essere infatti dilatato, congelato, accelerato, rallentato o iterato all’infinito, in piena sintonia con l’evoluzione e le esigenze della cultura dei nostri giorni. Il progetto TIME CODE nasce da questa considerazione e si propone quindi di analizzare i procedimenti e i dispositivi scelti da alcuni artisti per organizzare la struttura temporale e, in una prospettiva antropologica, il modo in cui questa è percepita e interpretata dallo spettatore. A questo scopo sono state individuate e proposte come principale chiave di lettura quattro categorie di decodificazione e messa in scena del tempo: Rappresentazione, Registrazione, Presentazione e Recupero. Si tratta di quattro pretesti concettuali per leggere e comprendere la visione del reale così come viene filtrata dagli occhi degli artisti, rielaborata secondo i loro differenti punti di vista e attraverso i supporti tecnici e gli interventi post-produttivi più disparati.
Ogni appuntamento di TIME CODE vede la presenza di due opere video inserite negli spazi più diversi del MAMbo, al fine di dialogare con la struttura architettonica della rinnovata istituzione, e un incontro aperto al pubblico, alla presenza degli artisti e delle curatrici, allo scopo di approfondire l’opera dei singoli autori partendo dalle quattro categorie individuate. Ogni appuntamento rappresenterà quindi un modo nuovo, e di volta in volta diverso, di avvicinare il pubblico alla fruizione videografica, lasciando le opere esposte fino all’appuntamento successivo.
06
dicembre 2007
Time Code #2 – Pavel Braila / Roberta Piccioni
Dal 06 dicembre 2007 al 03 febbraio 2008
arte contemporanea
Location
MAMBO – MUSEO D’ARTE MODERNA DI BOLOGNA
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 14, (Bologna)
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 14, (Bologna)
Orario di apertura
Orari: martedì – domenica 10.00 - 18.00
giovedì 10.00 - 22.00
lunedì chiuso
Vernissage
6 Dicembre 2007, ore 18.30
Autore
Curatore




