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Paolo Fiorentino – Aluman
Uno spazio metropolitano moderno e dilatato, strade e ponti che si interrompono improvvisamente, edifici squadrati dai colori monocromi, scorci arditi e fondi neutri: sono gli agglomerati urbani di Paolo Fiorentino, opere che ci invitano a immaginare orizzonti infiniti, proiettandoci in una realtà pervasa da suggestioni metafisiche e modelli razionalisti.
Comunicato stampa
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Uno spazio metropolitano moderno e dilatato, strade e ponti che si interrompono improvvisamente, edifici squadrati dai colori monocromi, scorci arditi e fondi neutri: sono gli agglomerati urbani di Paolo Fiorentino, opere che ci invitano a immaginare orizzonti infiniti, proiettandoci in una realtà pervasa da suggestioni metafisiche e modelli razionalisti.
L'artista di origini romane ricava elementi architettonici in un continuo equilibrio di pieni e vuoti, di luci e ombre (il vuoto riempie se stesso, diventa oggetto in sé e parte integrante di queste architetture, mentre il nostro sguardo si perde e si diluisce in atmosfere cariche di mistero); visione matematica grazie alla quale crea città che sembrano rubate all'era digitale.
Marcando il limite tra ciò che sembra familiare e ciò che – nonostante tutto – ci risulta estraneo, i lavori di Paolo Fiorentino si distaccano da ogni sentimentalismo, racchiudendo nei loro scheletri un contrastante senso di claustrofobia/agorafobia. In questa dimensione senza tempo e senza limiti, gli edifici sembrano congelati nella materia fredda del colore-cemento… sembrano "monumenti" sospesi, "corpi" costruiti con lo stesso rigore di un architetto urbanista che dispone le sue forme (sempre più pure e sintetiche) in una metropoli silenziosa, letteralmente alienata alla presenza umana.
L'artista di origini romane ricava elementi architettonici in un continuo equilibrio di pieni e vuoti, di luci e ombre (il vuoto riempie se stesso, diventa oggetto in sé e parte integrante di queste architetture, mentre il nostro sguardo si perde e si diluisce in atmosfere cariche di mistero); visione matematica grazie alla quale crea città che sembrano rubate all'era digitale.
Marcando il limite tra ciò che sembra familiare e ciò che – nonostante tutto – ci risulta estraneo, i lavori di Paolo Fiorentino si distaccano da ogni sentimentalismo, racchiudendo nei loro scheletri un contrastante senso di claustrofobia/agorafobia. In questa dimensione senza tempo e senza limiti, gli edifici sembrano congelati nella materia fredda del colore-cemento… sembrano "monumenti" sospesi, "corpi" costruiti con lo stesso rigore di un architetto urbanista che dispone le sue forme (sempre più pure e sintetiche) in una metropoli silenziosa, letteralmente alienata alla presenza umana.
16
dicembre 2007
Paolo Fiorentino – Aluman
Dal 16 dicembre 2007 all'otto febbraio 2008
arte contemporanea
Location
ANDREA ARTE CONTEMPORANEA
Vicenza, Corso Andrea Palladio, 165, (Vicenza)
Vicenza, Corso Andrea Palladio, 165, (Vicenza)
Orario di apertura
Martedì - Sabato 16,30-19,30
Vernissage
16 Dicembre 2007, ore 18
Autore
Curatore