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Claudio Bozzaotra – Il vero chef non sbaglia mai
Un ulteriore sviluppo del pensiero dadaista
postulato da Duchamp, secondo il quale il momento fondamentale
dell’operazione artistica è costituito non tanto dal prodotto che ne rappresenta l’esito, quanto dal pensiero che ne provoca, motiva e giustifica l’esistenza
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Claudio Bozzaotra è nato a Napoli, vive e lavora a Marigliano.Laureato
in architettura nel 1988, dal 1997 fa parte del consiglio di
Dipartimento di progettazione architettonica e ambientale della
Facoltà di Architettura di Napoli e dal 2000 è docente incaricato
presso la facoltà di architettura di Napoli.
Oltre che nell'architettura è impegnato nell'attività artistica.
Davanti alle opere di Claudio Bozzaotra esposte alla Galleria "Il
Ponte",di Nocera Inferiore, realizzate con tecniche miste su tela e,
in alcuni casi, con l'aggiunta di elaborazioni fotografiche, non
bisogna più chiedere che cosa rappresentano, ma come funzionano: la
domanda presuppone il pregiudizio che esse rappresentino il mondo
interiore, l'individualità dell'artista.
Non a caso, infatti, è lo stesso Bozzaotra a definire il suo lavoro
frutto di ricerche sui possibili sviluppi delle potenzialità
immaginative attraverso le sollecitazioni che ormai ci vengono dai
mezzi informatici e soprattutto da internet.
Siamo di fronte, con queste opere, scrive Cristina Tafuri,
presentando la mostra, a un ulteriore sviluppo del pensiero dadaista
postulato da Marcel Duchamp, secondo il quale il momento fondamentale
dell'operazione artistica è costituito non tanto dal prodotto che ne
rappresenta l'esito, quanto dal pensiero che ne provoca, motiva e
giustifica l'esistenza.
In tal senso si spiega anche il ricorso all'utilizzo di oggetti e
materiali della vita quotidiana, poiché superata l'idea che l'artista
debba " fare" l'opera, tutto può essergli utile per esprimere il suo
pensiero.
Nello stesso tempo Bozzaotra, conosce bene le " nuove dimensioni della
visualità", come le ha definite Dorfles, in riferimento alla varietà
di fenomeni ed esperienze che caratterizzano il coinvolgimento
creativo tra l'arte e le " nuove tecnologie".L'arte di questi ultimi
anni mostra che non si possono trascurare i risultati della
tecnologia. L'artista conosce e sa usare la tecnica prodotta dal
nostro tempo, conosce e sa usare i " mass media", tanto importanti per
noi. Egli cerca nuove libertà partendo da qui e servendosi di essi. Il
dato costante è il trattamento delle immagini che possono essere
rielaborate, moltiplicate, scomposte e ricomposte, energizzate e
sublimate, in una serie infinita di modelli diversi.
Potenzialità che oggi, con l'impeto- video, come suggerisce lo stesso
Bozzaotra, sembra minacciare " l'umanità del Sapiens", visto che i
poteri tradizionali, di tipo etico, politico o culturale, dipendono di
fatto dalla diffusione delle immagini mediatiche, tutte tese, in nome
della "libertà di informazione",ad un gregarismo massificante attuato
mediante una "anestesia della creatività immaginaria."
Ecco perché, sembra dire l'artista con le sue opere, allorché non
siano educate le sue qualità estetiche, l'uomo non è disponibile se
non a impressioni futili o violente. Perciò nell'odierna società dei
consumi riesce così redditizio lo sfruttamento industriale di ogni
inclinazione al frivolo e al grossolano, al melenso e al brutale,
all'osceno, e l'uomo diventa un automa dall'occhio inespressivo,
annoiato e indifferente, il cui solo desiderio è la violenza in una
forma o nell'altra.
I lavori di Bozzaotra, allora, rappresentano una libera associazioni
di immagini elaborate dalla fantasia, siano esse legate o meno ad
esperienze reali o sensibili. Un meccanismo nascosto che spinge la
nostra mente ad entrare in gioco, incominciando dai titoli dati alle
opere, con lo scopo di depistare ironicamente dal contenuto. Liberando
il nostro pensiero.
Perché solo in questo modo il bravo chef non sbaglia mai le insalatine.
in architettura nel 1988, dal 1997 fa parte del consiglio di
Dipartimento di progettazione architettonica e ambientale della
Facoltà di Architettura di Napoli e dal 2000 è docente incaricato
presso la facoltà di architettura di Napoli.
Oltre che nell'architettura è impegnato nell'attività artistica.
Davanti alle opere di Claudio Bozzaotra esposte alla Galleria "Il
Ponte",di Nocera Inferiore, realizzate con tecniche miste su tela e,
in alcuni casi, con l'aggiunta di elaborazioni fotografiche, non
bisogna più chiedere che cosa rappresentano, ma come funzionano: la
domanda presuppone il pregiudizio che esse rappresentino il mondo
interiore, l'individualità dell'artista.
Non a caso, infatti, è lo stesso Bozzaotra a definire il suo lavoro
frutto di ricerche sui possibili sviluppi delle potenzialità
immaginative attraverso le sollecitazioni che ormai ci vengono dai
mezzi informatici e soprattutto da internet.
Siamo di fronte, con queste opere, scrive Cristina Tafuri,
presentando la mostra, a un ulteriore sviluppo del pensiero dadaista
postulato da Marcel Duchamp, secondo il quale il momento fondamentale
dell'operazione artistica è costituito non tanto dal prodotto che ne
rappresenta l'esito, quanto dal pensiero che ne provoca, motiva e
giustifica l'esistenza.
In tal senso si spiega anche il ricorso all'utilizzo di oggetti e
materiali della vita quotidiana, poiché superata l'idea che l'artista
debba " fare" l'opera, tutto può essergli utile per esprimere il suo
pensiero.
Nello stesso tempo Bozzaotra, conosce bene le " nuove dimensioni della
visualità", come le ha definite Dorfles, in riferimento alla varietà
di fenomeni ed esperienze che caratterizzano il coinvolgimento
creativo tra l'arte e le " nuove tecnologie".L'arte di questi ultimi
anni mostra che non si possono trascurare i risultati della
tecnologia. L'artista conosce e sa usare la tecnica prodotta dal
nostro tempo, conosce e sa usare i " mass media", tanto importanti per
noi. Egli cerca nuove libertà partendo da qui e servendosi di essi. Il
dato costante è il trattamento delle immagini che possono essere
rielaborate, moltiplicate, scomposte e ricomposte, energizzate e
sublimate, in una serie infinita di modelli diversi.
Potenzialità che oggi, con l'impeto- video, come suggerisce lo stesso
Bozzaotra, sembra minacciare " l'umanità del Sapiens", visto che i
poteri tradizionali, di tipo etico, politico o culturale, dipendono di
fatto dalla diffusione delle immagini mediatiche, tutte tese, in nome
della "libertà di informazione",ad un gregarismo massificante attuato
mediante una "anestesia della creatività immaginaria."
Ecco perché, sembra dire l'artista con le sue opere, allorché non
siano educate le sue qualità estetiche, l'uomo non è disponibile se
non a impressioni futili o violente. Perciò nell'odierna società dei
consumi riesce così redditizio lo sfruttamento industriale di ogni
inclinazione al frivolo e al grossolano, al melenso e al brutale,
all'osceno, e l'uomo diventa un automa dall'occhio inespressivo,
annoiato e indifferente, il cui solo desiderio è la violenza in una
forma o nell'altra.
I lavori di Bozzaotra, allora, rappresentano una libera associazioni
di immagini elaborate dalla fantasia, siano esse legate o meno ad
esperienze reali o sensibili. Un meccanismo nascosto che spinge la
nostra mente ad entrare in gioco, incominciando dai titoli dati alle
opere, con lo scopo di depistare ironicamente dal contenuto. Liberando
il nostro pensiero.
Perché solo in questo modo il bravo chef non sbaglia mai le insalatine.
24
novembre 2007
Claudio Bozzaotra – Il vero chef non sbaglia mai
Dal 24 novembre al 09 dicembre 2007
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE CULTURALE IL PONTE
Nocera Inferiore, Via Gustavo Origlia, 19, (Salerno)
Nocera Inferiore, Via Gustavo Origlia, 19, (Salerno)
Vernissage
24 Novembre 2007, ore 18.30
Autore