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Formica – Germinazioni progressive
Nell’opera di Formica il valore della Terra rappresenta l’eredità dell’uomo, che è inscindibile dall’idea di continua ricerca di autenticità, di volontà profonda di operare in termini armonici con l’uomo e l’ambiente del luogo
Comunicato stampa
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Il modo di essere di un artista si rivela nel suo modo singolare di percepire la natura e la società in cui vive. L’artista dovrebbe guardare con i propri occhi e sentire con la purezza della propria anima nel libro infinito della natura e imparare a comprenderlo. L’artista che non è puro non vedrà l’essenza vitale che irradia la natura, non percepirà il respiro del Cosmo e tanto meno il suo insegnamento di vivere in armonia con esso. Fintanto che siamo in armonia con la natura saremo felici con noi stessi, nonostante le sofferenze, le ingiustizie e le vicissitudini della società in cui viviamo. Nell’opera di Formica il valore della Terra rappresenta l’eredità dell’uomo, che è inscindibile dall’idea di continua ricerca di autenticità, di volontà profonda di operare in termini armonici con l’uomo e l’ambiente del luogo. Formica sostiene: “l’uomo contemporaneo, arbitrariamente e senza coscienza antropologica futura, sta attuando un processo folle di sfruttamento senza limiti della biosfera, un’anti-etica dell’uomo sull’uomo(…) . Sono state queste sensibilità che hanno fatto scattare la molla del mio impegno culturale, per intrecciare l’ordito dei miei giorni con la trama della storia macro-economica, dove immagino la vita sulla terra. La vita di tanti, non potrà essere un’infinita storia di stenti, di tormenti o di solitudini di alienazioni socio-culturali, ma la speranza di un mondo nuovo, dove ogni luogo sulla terra abbia la sua anima e dove ogni anima diventa il miglior seme dei suoi frutti”. Da queste affermazioni, si capisce che l’arte di Formica è strumento di comunicazione universale. La sua ricerca artistica, inizia proprio tra i luoghi del profondo sud d’Italia, e si consuma tra i non luoghi dell’ambiente urbanizzato e nell’economia globale del pianeta. Un viaggio ideale dell’uomo intorno al “luogo”, continuamente negato, frammentato, ignorato, falsificato, violato, assente, appiattito ed interrotto da mille contraddizioni. L’incontro dell’artista con la natura del luogo, si rivela nella sua opera, con non pochi spunti di riflessione sul controverso rapporto tra uomo, natura, tecnologia e società globalizzata. L’artista si fa testimone di un dialogo silenzioso fra il luogo naturale prescelto e gli scempi artificiali perpetuati dalla mano perversa dell’uomo. Protagonista delle creazioni di Formica sono gli elementi relitti della natura del luogo, che trasforma con le sue abili mano in sculture viventi, lasciando via libera agli spettatori. Ecco, il recupero di un albero di ulivo contorto, sfregiato e bruciato nella sua nobiltà, che coglie di sorpresa e mette inquietudine allo spettatore; oppure radici e foglie custodite dentro scatole aperte, rivestite di candita ovatta. Metafora di fragilità, che ci fa riflettere sulle attuali dinamiche di tutela e conservazione dell’ambiente naturale. Il carro del sole, magica apparizione della divinità che scandisce il ciclo eterno delle stagioni, tra ricami di antiche radici e spigole di grano, a ricordarci che la natura è un dono prezioso e non una sorta di supermarket dal quale prelevare risorse in modo dissennato. Un’ impalcatura funebre ricavata dall’involucro di un tronco, rivestito di licheni nel quale trovano rifugio, tra foglie e radici morte: vermi, formiche ed insetti vari, che perpetuano, sotto gli occhi increduli e sorpresi degli spettatori il ciclo della trasmutazione della materia in humus. I segni lasciati su questa specie di “catafalco vivente”, ricordano microscopici dedali naturali. Una gestualità liberatoria, quella di Formica, un’azione magica di una nuova germinazione progressiva della materia organica, messa in atto per creare delle vere e proprie opere viventi che nascono e muoiono per cause naturali e non per la mano scellerata dell’uomo. L’artista attraverso il gesto temporaneo dell’atto creativo, pone l’accento sulla caducità della vita e sull’intrinseca, transitoria bellezza della natura ,che cambia e si trasforma in altre forme di incanto. L’apparente casualità con cui l’artista dispone la materia, è un modo per enfatizzare la natura ferita e lacerata che ha sempre la forza di trasmutare il suo essere da madre benigna in madre maligna che si vendica contro le follie degli esseri umani.
01
dicembre 2007
Formica – Germinazioni progressive
Dal primo al 05 dicembre 2007
arte contemporanea
Location
EX CHIESA DI SANTA MARTA
Roma, Piazza Del Collegio Romano, 5, (Roma)
Roma, Piazza Del Collegio Romano, 5, (Roma)
Orario di apertura
dalle ore 15
Vernissage
1 Dicembre 2007, ore 18.00
Autore
Curatore