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José Molina – Predatores
Incontrare l’arte di Josè Molina è come riavvicinare i nostri ricordi dispersi. A volte si resta senza parole perché il segno, così apparentemente morbido ma incisivo e chiaro, entra in contatto immediato con i nostri segreti
Comunicato stampa
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Ci sono alcuni momenti della vita in cui improvvisamente e in modo inaspettato entriamo in contatto con parti disperse di noi. E' come riportare alla luce vecchi pezzi di puzzle mancanti, dimenticati, persi, abbandonati . Importanti si, ma rimossi. Il perché si perde nei meandri delle nostre emozioni più profonde, con le quali il contatto è difficile e doloroso , oppure nei percorsi tortuosi dei nostri pensieri.
Incontrare l'arte di Josè Molina è come riavvicinare i nostri ricordi dispersi. A volte si resta senza parole perché il segno, così apparentemente morbido ma incisivo e chiaro, entra in contatto immediato con i nostri segreti. La sorpresa ci coglie impreparati perché credevamo di nascondere bene il contenuto di questi ricordi, a volte disagi, a volte vergogne, molto spesso paure.
Non c'è difesa di fronte a queste immagini perché con forza entrano senza permesso e si fanno spazio da sole perché in loro noi riconosciamo noi e tutto ciò che di pesante o difficile abbiamo affrontato o molto spesso stiamo ancora vivendo.
Non c'è difesa di fronte agli occhi dei suoi personaggi che muti ci guardano perché noi possiamo riconoscerne la verità. I loro occhi sono i suoi occhi che in modo così acuto hanno saputo percepire squarci di vita e di esperienza. Sono occhi che hanno visto e non possono più tacere, hanno indagato e non possono più accondiscendere all'illusione, devono dire, devono essere strumenti di chiarezza e verità per tutti.
A volte l'ironia acuta e sottile di Josè attutisce l'impatto. Sembra caricatura, proviamo a sorridere, a volte è possibile, ma non sempre si può. Prevale l'introspezione.
Ci riesce Josè a scuotere dal sonno le nostre coscienze che in un attimo sono ammutolite, si fermano a pensare e riflettere. E' nella riflessione che il nostro occhio vede, analizza, ricorda, vive emozioni sepolte, fa analogie, empatizza e si identifica.
E' nel silenzio della riflessione che il messaggio arriva forte e chiaro. E' nell'ascolto che Josè Molina ci conduce e lì avviene la chiarezza del suo messaggio: Predatori sono quegli animali, noi, che mangiano e sono mangiati contemporaneamente. Sono quegli animali che vivono in un universo vasto e immenso credendo di possederlo e di esserne i padroni, ma in realtà si muovono all'interno di una scatola provando ad uscirne.
Negli sguardi e negli occhi dei suoi protagonisti c'è una forte dignità ma anche un forte tristezza perché chiara è la gabbia dell'esistenza in cui la vittima è anche il carnefice e il predatore anche il predato.
Josè Molina non giudica, si mette in gioco come gli altri, ci fa vedere quello che lui vede e ha vissuto di se stesso, ma è il destino dell'artista che coglie ciò che altri non vedono e così il suo compito è quello di rendere noto ciò che si nasconde nelle pieghe dell'esistenza non consapevole.
Tutto sommato è la lotta contro l'Uomo imprigionato nel ruolo che lo costringe a vivere dentro una porzione della Vita, stretta e limitata e che, come tutte le prigioni, tolgono vita e libertà. Quella Libertà che è la richiesta di tutti quei volti e di tutti quegli sguardi. E' l'aspirazione di tutte le sue immagini.
Paola Butalli
Incontrare l'arte di Josè Molina è come riavvicinare i nostri ricordi dispersi. A volte si resta senza parole perché il segno, così apparentemente morbido ma incisivo e chiaro, entra in contatto immediato con i nostri segreti. La sorpresa ci coglie impreparati perché credevamo di nascondere bene il contenuto di questi ricordi, a volte disagi, a volte vergogne, molto spesso paure.
Non c'è difesa di fronte a queste immagini perché con forza entrano senza permesso e si fanno spazio da sole perché in loro noi riconosciamo noi e tutto ciò che di pesante o difficile abbiamo affrontato o molto spesso stiamo ancora vivendo.
Non c'è difesa di fronte agli occhi dei suoi personaggi che muti ci guardano perché noi possiamo riconoscerne la verità. I loro occhi sono i suoi occhi che in modo così acuto hanno saputo percepire squarci di vita e di esperienza. Sono occhi che hanno visto e non possono più tacere, hanno indagato e non possono più accondiscendere all'illusione, devono dire, devono essere strumenti di chiarezza e verità per tutti.
A volte l'ironia acuta e sottile di Josè attutisce l'impatto. Sembra caricatura, proviamo a sorridere, a volte è possibile, ma non sempre si può. Prevale l'introspezione.
Ci riesce Josè a scuotere dal sonno le nostre coscienze che in un attimo sono ammutolite, si fermano a pensare e riflettere. E' nella riflessione che il nostro occhio vede, analizza, ricorda, vive emozioni sepolte, fa analogie, empatizza e si identifica.
E' nel silenzio della riflessione che il messaggio arriva forte e chiaro. E' nell'ascolto che Josè Molina ci conduce e lì avviene la chiarezza del suo messaggio: Predatori sono quegli animali, noi, che mangiano e sono mangiati contemporaneamente. Sono quegli animali che vivono in un universo vasto e immenso credendo di possederlo e di esserne i padroni, ma in realtà si muovono all'interno di una scatola provando ad uscirne.
Negli sguardi e negli occhi dei suoi protagonisti c'è una forte dignità ma anche un forte tristezza perché chiara è la gabbia dell'esistenza in cui la vittima è anche il carnefice e il predatore anche il predato.
Josè Molina non giudica, si mette in gioco come gli altri, ci fa vedere quello che lui vede e ha vissuto di se stesso, ma è il destino dell'artista che coglie ciò che altri non vedono e così il suo compito è quello di rendere noto ciò che si nasconde nelle pieghe dell'esistenza non consapevole.
Tutto sommato è la lotta contro l'Uomo imprigionato nel ruolo che lo costringe a vivere dentro una porzione della Vita, stretta e limitata e che, come tutte le prigioni, tolgono vita e libertà. Quella Libertà che è la richiesta di tutti quei volti e di tutti quegli sguardi. E' l'aspirazione di tutte le sue immagini.
Paola Butalli
13
dicembre 2007
José Molina – Predatores
Dal 13 dicembre 2007 al 26 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA CA’ DI FRA’
Milano, Via Carlo Farini, 2, (Milano)
Milano, Via Carlo Farini, 2, (Milano)
Orario di apertura
lunedì-sabato 10.00-13.00 e 15.00-19.00
Vernissage
13 Dicembre 2007, ore 18-21
Autore




