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Fabiano Salvalai / Massimo Carlisi – Eros e Thanatos
Mostra fotografica in occasione della Giornata Mondiale di lotta all’AIDS con la partecipazione di LILA Milano ONLUS
Comunicato stampa
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In occasione del 1° Dicembre – Giornata Mondiale di lotta all’AIDS – e con la partecipazione di LILA Milano ONLUS
EROS e THANATOS intende indagare il mondo realmente rovesciato del dualismo PIACERE/DOLORE in cui il vero è un momento del falso.
Lo spettatore non saprà più discernere tra ciò che è realmente piacevole e ciò che è spettacolarmente doloroso e soprattutto tra ciò che è realmente doloroso e ciò che è spettacolarmente piacevole.
Nella consapevolezza di questa difficoltà saranno fornite ulteriori dosi d’ambiguità, alternando il piacere al dolore tra realtà e spettacolo.
Lo spettacolo è qui inteso come ricerca personale della rappresentazione del sé.
Ricerca compiuta da esseri umani “diversi” in quanto non conformi alle norme morali che costituiscono la base della cultura contemporanea.
EROS e THANATOS rappresenta di fatto un mondo reale, vissuto da persone “diverse” che attraverso la messa in scena spettacolare del sé toccano da vicino la dolorosa ed eterna ricerca del piacere.
Lo spettatore non sarà solo un osservatore esterno e passivo ma farà parte di questo mondo: esso stesso in quanto tale, presente e vivo in quel momento ed in quel luogo espositivo si renderà partecipe di questa ricerca, entrerà a far parte di questa realtà, la toccherà da vicino e ne sarà a sua volta toccato.
La volontà non è quella di indagare un filone estetico, di creare un’immagine sensazionale o trasgressiva quanto invece quella di dichiararsi entità reali, consapevoli e pensanti.
E’ un attacco allo sdoganamento dell’immaginario erotico esistente oggi nella cultura dominante del sistema mediatico e al suo essere totalmente privo di contenuti letterari e reali.
Si rivendica la dignità di vivere nella propria diversità laddove questo non vada a ledere o compromettere la libertà e la dignità altrui.
Eros, ovvero piacere ed unione non si contrappone a Thanatos, ovvero morte e separazione.
Eros e Thanatos sono complementari, non possono esistere l’uno senza l’altro.
Con questo non vogliamo sostenere che amore=morte o piacere=dolore viceversa vogliamo affermare che solo attraverso il superamento di stadi dolorosi si può raggiungere la pienezza dell’amore fino all’annullamento dei sensi, al raggiungimento del Nirvana, alla Passione.
Dolore inteso come disagio psicologico, emotivo e fisico.
E’ un concetto di amore romantico e struggente che intraprendiamo attraverso 7 stadi successivi (1 evocazione, 2 educazione , 3 sottomissione, 4 affinità, 5 superamento, 6 tramandamento, 7 esempio) fino all’ultimo e definitivo atto n° 8 immolazione, che rappresenta la morte del desiderio quindi il suo adempimento completo.
E’ un percorso di amore atipico ma non violento o tragico.
Ci preme evidenziare in quanti modi e con quanta intesità corporale l’amore possa essere vissuto tra patner consapevoli e liberi di potersi esprimere.
La mostra si sviluppa in 8 atti attraverso un percorso composto da 36 scatti che dal piacere conduce al culmine della passione, alla fine del desiderio, alla morte dei sensi. I primi atti indagano le sfaccettature del piacere e si compongono di più scatti. Il linguaggio fotografico si assottiglia man mano che si giunge alla passione: l’8° e ultimo atto è rappresentato infatti da 1 sola immagine.
Il percorso ricalca così la necessità descrittiva del piacere quanto l’immediatezza del dolore.
I testi vogliono accompagnare ulteriormente lo spettatore rendendo più accessibile e famigliare il mondo nel quale si trova proiettato.
Ulteriore fonte di esperienza sarà la condizione di disagio in cui lo spettATTORE dovrà affrontare il percorso espositivo: con i polsi legati da nastro da pacchi.
Parte dei ricavati ottenuti dalla vendita delle fotografie e dalle offerte libere destinate a catalogo e gadgets saranno devoluti a Lila Italia.
***
Elisa Guernieri.
Ideatrice e Curatrice di “Eros e Thanatos”.
Ariete.
Laureata al Politecnico di Milano in Disegno industriale, specializzata in marketing e comunicazione nell’alta moda presso Ateneo Impresa Roma, vive in apnea, tra il lavoro di Junior Project Manager Welonda (arredo saloni d’acconciatori di Wella Professionals, P&G Italy) e la continua indagine del sé; tra le necessità materiali e la concretizzazione dei suoi progetti creativi.
Nasce a Milano, ma ancora bambina, con la famiglia si trasferisce a Mantova, dove continua gli studi fino alla fine delle scuole superiori. Estranea e disorientata dall’impatto con uno stile di vita completamente differente da quello a cui era abituata, Elisa esce presto allo scoperto affermando con forza una propria identità, e scontrandosi sovente con la realtà provinciale della piccola città in cui vive.
Dopo la maturità, torna a Milano per completare gli studi, finiti i quali, dopo un periodo di ricerca, concorsi, lavori freelance come designer, grafica, stilista, approda in Welonda.
Oggi, il lavoro continua ad avere un ruolo primario nella sua quotidianità, ma l’esigenza espressiva che l’ha sempre caratterizzata si incanala anche in progetti altri, come quello di questa mostra. Convinta che oggi moda, pubblicità, cinema e cultura contemporanea, rischino di banalizzare mondi che le appartengono o che sono limitrofi al suo, giocando su sensazionalità e trasgressione, senza consapevolezza, Elisa si dichiara pensante e reale, e ci propone uno spettacolo diverso dagli stereotipi: quello di un mondo che rivendica la propria dignità.
Il suo film preferito è “Frankenstein Junior”, alla pasta preferisce il riso, teme i ragni e crede nella svolta ecologista per la salvezza del pianeta. Voleva fare la ballerina, vuole scarpe, ma soprattutto, pur prendendosi molto sul serio quando serve, sa e vuole giocare.
Ha voluto fortemente la LILA al suo fianco per diffondere ancora una volta informazione e consapevolezza, perché non bisogna dimenticare che l’HIV è ancora presente nel nostro quotidiano e uccide, ma soprattutto per contribuire ad abbattere pregiudizi di gran parte della società che impediscono la giusta cura e la giusta prevenzione.
Ilaria Jahier.
Location manager e Scrittrice.
Cancro, Mantova.
Laureata in Architettura al Politecnico di Milano, appassionata di cinema, e di musical, da sempre, si diploma successivamente alla Civica Scuola di Cinema di Milano in Sceneggiatura.
Spirito libero e un po’ ribelle, vive Mantova come una gabbia dorata e superata la Maturità Scientifica, scappa a Milano per respirare una nuova aria. Inquinata o meno che sia, non le importa granché, ciò che cerca è una nuova dimensione, stimoli, libertà e compagnia di persone che escano dagli schemi della consuetudine.
Sono anni di appartamenti da studenti, di case magazzino, di traslochi frequenti, Ilaria cerca uno spazio suo ma non lo trova. Mille lavori, un negozio, fiere, mercati, progetti, video, molteplici attività, qualche sosta. Poi un giorno, il caso, la telefonata di un’agenzia, una proposta e quello è il posto giusto. Ilaria vuole provare e provarsi, ristruttura (con l’Arch. Marco Di Nunzio) la vecchia porzione dello stabilimento Riva Calzoni, che ha acquistato, e fa della sua casa “Fondamenta Jahier”.
Conosce Elisa, per caso, nel 2001, a Mantova. Uno sguardo di complicità, una comprensione reciproca, un luogo dove costruire e tanta voglia di affermare proprie sensibilità; nasce un progetto.
Sperando che “Eros e Thanatos” sia solo la prima di una futura serie di varie amenità, Ilaria non vuole annoiarsi ne’ annoiare.
Ama cucinare, ama la buona compagnia, la qualità più della quantità e talvolta anche quella. Voleva fare la cantante, vuole abiti di Vivienne Westwood, ha una forte vena cinico-ironica, ma come tutti i cinici non vede l’ora di essere smentita, pure da se stessa.
Crede che la lotta all’HIV sia importante per tutelare la vita, di chi nemmeno la conosce e di chi purtroppo ne è vittima. E’ convinta che i pregiudizi facciano male a tutti, ma soprattutto a chi li ha.
Fabiano Salvalai.
Fotografo. Ariete,Volta Mantovana.
Voleva fare l’insegnante, ma dopo la maturità classica e gli studi accademici, si è dedicato a pieno ritmo alla fotografia, specialmente a quella di moda.
Vive a Verona. Riservato, non ama parlare di sé e lascia che, al suo posto, parli il suo lavoro di cui è innamorato. E’ uno dei due fotografi che espongono in “Eros e Thanatos” e fa parte di questo progetto perché è stato catturato dalla capacità di Elisa di analizzare il nostro tempo, anche in peculiari sfaccettature, e di intervenire in modo convincente, con consapevoli strumenti di mediazione culturale.
Ama la pioggia, la primavera ed il riso, il suo film preferito è “Billy Elliot”, non ha feticci, crede nella necessità di maggiore informazione per la tutela della salute di tutti.
Massimo Carlisi.
Fotografo. Capricorno. Milano.
Voleva fare l’inventore, da piccolo, ma dopo la maturità linguistica sperimentale si iscrive a Giurisprudenza.
Appassionato di fotografia muove i primi passi come assistente e, dopo una lunga gavetta, frequentati inoltre alcuni corsi sull’argomento, interrompe lo studio dei codici per fare della sua passione una professione freelance.
Si definisce “fotografo dell’insolito” perché ama indagare la realtà con un punto di vista differente. E’ uno dei due fotografi che espongono in “Eros e Thanatos”, e fa parte del progetto perché crede in Elisa, e nelle altre persone che ne fanno parte.
Vive alla “sua maniera”, ama la pizza, sogna di scendere le scale fluttuando, teme l’estinzione della nostra “in -civiltà”, usa il preservativo.
Luca Bizzarri.
Grafico. Gemelli. Carpi ma avrebbe dovuto essere New York.
Grafico Pubblicitario si occupa prevalentemente di grafica cartacea da circa quattro anni per marchi prestigiosi della moda e dell’editoria (Mandarina Duck, MD for Yohji Yamamoto - Y’s, Liu Jo, Les Copains, Emilia Romagna Teatro, Happy Books editore, Logos editore, PixMedia).
Se avesse deciso di fare il benzinaio, come voleva da piccolo, e lo facesse a New York, dove vorrebbe essere da grande, preferirebbe sicuramente fare il Grafico a Modena, cioè quello che fa attualmente e comunque con grande soddisfazione, perché l’istinto migratorio verso la grande Mela, non ha certamente minato la passione di Luca per il suo lavoro.
Ha collaborato con Elisa alla realizzazione di tutta la parte grafica ed editoriale della mostra, per ora si accontenta di andare a NY in vacanza, crede nella prevenzione e a tutti consiglia l’uso del preservativo.
Paolo Aldovrandi.
Scrittore. Leone, Mantova.
Funzionario commerciale di una società siderurgica da 10 anni, vive e lavora a Mantova dove incontra Elisa.
La conosce da anni, la osserva da anni, e recentemente se ne innamora. Così nasce la sua collaborazione all’evento, prima per complicità, poi per interesse, poi per collaborazione. Scrive, ama, viaggia pur avendo un’occupazione molto impegnativa, non rinuncia mai ad assaporare la vita come fosse carne al sangue.
Ama il cinema, Woody Allen, e le calze da donna, su una donna, la sua.
Angela Buccella.
Scrittrice. Sagittario.
Si definisce violentemente romantica, ma questo moto dell’animo non le impedisce di essere molto attiva e concretamente impegnata. Dopo la maturità scientifica si Laurea in Linguaggi dei Media, indirizzo Teoria e pratica dell’informazione, presso l’Università Cattolica del sacro Cuore a Milano. Svolge svariati lavori, collabora con Rolling Stone e Gq, ha lavorato per radio Deejay e ha scritto format televisivi. Oltre ad altre pubblicazioni minori ha scritto tre libri, l’ultimo è “Leda”, romanzo di carne, per edizioni Azimut. Ha collaborato alla mostra come personaggio protagonista di scatti e con testi di suo pugno “romanticamente violenti”.
Ama Dita Von Teese, ma amerebbe di più il suo ex marito, le piacciono l’inverno, le patatine fritte e i baci sul collo, e purtoppo non fa vacanze da tre anni.
EROS e THANATOS intende indagare il mondo realmente rovesciato del dualismo PIACERE/DOLORE in cui il vero è un momento del falso.
Lo spettatore non saprà più discernere tra ciò che è realmente piacevole e ciò che è spettacolarmente doloroso e soprattutto tra ciò che è realmente doloroso e ciò che è spettacolarmente piacevole.
Nella consapevolezza di questa difficoltà saranno fornite ulteriori dosi d’ambiguità, alternando il piacere al dolore tra realtà e spettacolo.
Lo spettacolo è qui inteso come ricerca personale della rappresentazione del sé.
Ricerca compiuta da esseri umani “diversi” in quanto non conformi alle norme morali che costituiscono la base della cultura contemporanea.
EROS e THANATOS rappresenta di fatto un mondo reale, vissuto da persone “diverse” che attraverso la messa in scena spettacolare del sé toccano da vicino la dolorosa ed eterna ricerca del piacere.
Lo spettatore non sarà solo un osservatore esterno e passivo ma farà parte di questo mondo: esso stesso in quanto tale, presente e vivo in quel momento ed in quel luogo espositivo si renderà partecipe di questa ricerca, entrerà a far parte di questa realtà, la toccherà da vicino e ne sarà a sua volta toccato.
La volontà non è quella di indagare un filone estetico, di creare un’immagine sensazionale o trasgressiva quanto invece quella di dichiararsi entità reali, consapevoli e pensanti.
E’ un attacco allo sdoganamento dell’immaginario erotico esistente oggi nella cultura dominante del sistema mediatico e al suo essere totalmente privo di contenuti letterari e reali.
Si rivendica la dignità di vivere nella propria diversità laddove questo non vada a ledere o compromettere la libertà e la dignità altrui.
Eros, ovvero piacere ed unione non si contrappone a Thanatos, ovvero morte e separazione.
Eros e Thanatos sono complementari, non possono esistere l’uno senza l’altro.
Con questo non vogliamo sostenere che amore=morte o piacere=dolore viceversa vogliamo affermare che solo attraverso il superamento di stadi dolorosi si può raggiungere la pienezza dell’amore fino all’annullamento dei sensi, al raggiungimento del Nirvana, alla Passione.
Dolore inteso come disagio psicologico, emotivo e fisico.
E’ un concetto di amore romantico e struggente che intraprendiamo attraverso 7 stadi successivi (1 evocazione, 2 educazione , 3 sottomissione, 4 affinità, 5 superamento, 6 tramandamento, 7 esempio) fino all’ultimo e definitivo atto n° 8 immolazione, che rappresenta la morte del desiderio quindi il suo adempimento completo.
E’ un percorso di amore atipico ma non violento o tragico.
Ci preme evidenziare in quanti modi e con quanta intesità corporale l’amore possa essere vissuto tra patner consapevoli e liberi di potersi esprimere.
La mostra si sviluppa in 8 atti attraverso un percorso composto da 36 scatti che dal piacere conduce al culmine della passione, alla fine del desiderio, alla morte dei sensi. I primi atti indagano le sfaccettature del piacere e si compongono di più scatti. Il linguaggio fotografico si assottiglia man mano che si giunge alla passione: l’8° e ultimo atto è rappresentato infatti da 1 sola immagine.
Il percorso ricalca così la necessità descrittiva del piacere quanto l’immediatezza del dolore.
I testi vogliono accompagnare ulteriormente lo spettatore rendendo più accessibile e famigliare il mondo nel quale si trova proiettato.
Ulteriore fonte di esperienza sarà la condizione di disagio in cui lo spettATTORE dovrà affrontare il percorso espositivo: con i polsi legati da nastro da pacchi.
Parte dei ricavati ottenuti dalla vendita delle fotografie e dalle offerte libere destinate a catalogo e gadgets saranno devoluti a Lila Italia.
***
Elisa Guernieri.
Ideatrice e Curatrice di “Eros e Thanatos”.
Ariete.
Laureata al Politecnico di Milano in Disegno industriale, specializzata in marketing e comunicazione nell’alta moda presso Ateneo Impresa Roma, vive in apnea, tra il lavoro di Junior Project Manager Welonda (arredo saloni d’acconciatori di Wella Professionals, P&G Italy) e la continua indagine del sé; tra le necessità materiali e la concretizzazione dei suoi progetti creativi.
Nasce a Milano, ma ancora bambina, con la famiglia si trasferisce a Mantova, dove continua gli studi fino alla fine delle scuole superiori. Estranea e disorientata dall’impatto con uno stile di vita completamente differente da quello a cui era abituata, Elisa esce presto allo scoperto affermando con forza una propria identità, e scontrandosi sovente con la realtà provinciale della piccola città in cui vive.
Dopo la maturità, torna a Milano per completare gli studi, finiti i quali, dopo un periodo di ricerca, concorsi, lavori freelance come designer, grafica, stilista, approda in Welonda.
Oggi, il lavoro continua ad avere un ruolo primario nella sua quotidianità, ma l’esigenza espressiva che l’ha sempre caratterizzata si incanala anche in progetti altri, come quello di questa mostra. Convinta che oggi moda, pubblicità, cinema e cultura contemporanea, rischino di banalizzare mondi che le appartengono o che sono limitrofi al suo, giocando su sensazionalità e trasgressione, senza consapevolezza, Elisa si dichiara pensante e reale, e ci propone uno spettacolo diverso dagli stereotipi: quello di un mondo che rivendica la propria dignità.
Il suo film preferito è “Frankenstein Junior”, alla pasta preferisce il riso, teme i ragni e crede nella svolta ecologista per la salvezza del pianeta. Voleva fare la ballerina, vuole scarpe, ma soprattutto, pur prendendosi molto sul serio quando serve, sa e vuole giocare.
Ha voluto fortemente la LILA al suo fianco per diffondere ancora una volta informazione e consapevolezza, perché non bisogna dimenticare che l’HIV è ancora presente nel nostro quotidiano e uccide, ma soprattutto per contribuire ad abbattere pregiudizi di gran parte della società che impediscono la giusta cura e la giusta prevenzione.
Ilaria Jahier.
Location manager e Scrittrice.
Cancro, Mantova.
Laureata in Architettura al Politecnico di Milano, appassionata di cinema, e di musical, da sempre, si diploma successivamente alla Civica Scuola di Cinema di Milano in Sceneggiatura.
Spirito libero e un po’ ribelle, vive Mantova come una gabbia dorata e superata la Maturità Scientifica, scappa a Milano per respirare una nuova aria. Inquinata o meno che sia, non le importa granché, ciò che cerca è una nuova dimensione, stimoli, libertà e compagnia di persone che escano dagli schemi della consuetudine.
Sono anni di appartamenti da studenti, di case magazzino, di traslochi frequenti, Ilaria cerca uno spazio suo ma non lo trova. Mille lavori, un negozio, fiere, mercati, progetti, video, molteplici attività, qualche sosta. Poi un giorno, il caso, la telefonata di un’agenzia, una proposta e quello è il posto giusto. Ilaria vuole provare e provarsi, ristruttura (con l’Arch. Marco Di Nunzio) la vecchia porzione dello stabilimento Riva Calzoni, che ha acquistato, e fa della sua casa “Fondamenta Jahier”.
Conosce Elisa, per caso, nel 2001, a Mantova. Uno sguardo di complicità, una comprensione reciproca, un luogo dove costruire e tanta voglia di affermare proprie sensibilità; nasce un progetto.
Sperando che “Eros e Thanatos” sia solo la prima di una futura serie di varie amenità, Ilaria non vuole annoiarsi ne’ annoiare.
Ama cucinare, ama la buona compagnia, la qualità più della quantità e talvolta anche quella. Voleva fare la cantante, vuole abiti di Vivienne Westwood, ha una forte vena cinico-ironica, ma come tutti i cinici non vede l’ora di essere smentita, pure da se stessa.
Crede che la lotta all’HIV sia importante per tutelare la vita, di chi nemmeno la conosce e di chi purtroppo ne è vittima. E’ convinta che i pregiudizi facciano male a tutti, ma soprattutto a chi li ha.
Fabiano Salvalai.
Fotografo. Ariete,Volta Mantovana.
Voleva fare l’insegnante, ma dopo la maturità classica e gli studi accademici, si è dedicato a pieno ritmo alla fotografia, specialmente a quella di moda.
Vive a Verona. Riservato, non ama parlare di sé e lascia che, al suo posto, parli il suo lavoro di cui è innamorato. E’ uno dei due fotografi che espongono in “Eros e Thanatos” e fa parte di questo progetto perché è stato catturato dalla capacità di Elisa di analizzare il nostro tempo, anche in peculiari sfaccettature, e di intervenire in modo convincente, con consapevoli strumenti di mediazione culturale.
Ama la pioggia, la primavera ed il riso, il suo film preferito è “Billy Elliot”, non ha feticci, crede nella necessità di maggiore informazione per la tutela della salute di tutti.
Massimo Carlisi.
Fotografo. Capricorno. Milano.
Voleva fare l’inventore, da piccolo, ma dopo la maturità linguistica sperimentale si iscrive a Giurisprudenza.
Appassionato di fotografia muove i primi passi come assistente e, dopo una lunga gavetta, frequentati inoltre alcuni corsi sull’argomento, interrompe lo studio dei codici per fare della sua passione una professione freelance.
Si definisce “fotografo dell’insolito” perché ama indagare la realtà con un punto di vista differente. E’ uno dei due fotografi che espongono in “Eros e Thanatos”, e fa parte del progetto perché crede in Elisa, e nelle altre persone che ne fanno parte.
Vive alla “sua maniera”, ama la pizza, sogna di scendere le scale fluttuando, teme l’estinzione della nostra “in -civiltà”, usa il preservativo.
Luca Bizzarri.
Grafico. Gemelli. Carpi ma avrebbe dovuto essere New York.
Grafico Pubblicitario si occupa prevalentemente di grafica cartacea da circa quattro anni per marchi prestigiosi della moda e dell’editoria (Mandarina Duck, MD for Yohji Yamamoto - Y’s, Liu Jo, Les Copains, Emilia Romagna Teatro, Happy Books editore, Logos editore, PixMedia).
Se avesse deciso di fare il benzinaio, come voleva da piccolo, e lo facesse a New York, dove vorrebbe essere da grande, preferirebbe sicuramente fare il Grafico a Modena, cioè quello che fa attualmente e comunque con grande soddisfazione, perché l’istinto migratorio verso la grande Mela, non ha certamente minato la passione di Luca per il suo lavoro.
Ha collaborato con Elisa alla realizzazione di tutta la parte grafica ed editoriale della mostra, per ora si accontenta di andare a NY in vacanza, crede nella prevenzione e a tutti consiglia l’uso del preservativo.
Paolo Aldovrandi.
Scrittore. Leone, Mantova.
Funzionario commerciale di una società siderurgica da 10 anni, vive e lavora a Mantova dove incontra Elisa.
La conosce da anni, la osserva da anni, e recentemente se ne innamora. Così nasce la sua collaborazione all’evento, prima per complicità, poi per interesse, poi per collaborazione. Scrive, ama, viaggia pur avendo un’occupazione molto impegnativa, non rinuncia mai ad assaporare la vita come fosse carne al sangue.
Ama il cinema, Woody Allen, e le calze da donna, su una donna, la sua.
Angela Buccella.
Scrittrice. Sagittario.
Si definisce violentemente romantica, ma questo moto dell’animo non le impedisce di essere molto attiva e concretamente impegnata. Dopo la maturità scientifica si Laurea in Linguaggi dei Media, indirizzo Teoria e pratica dell’informazione, presso l’Università Cattolica del sacro Cuore a Milano. Svolge svariati lavori, collabora con Rolling Stone e Gq, ha lavorato per radio Deejay e ha scritto format televisivi. Oltre ad altre pubblicazioni minori ha scritto tre libri, l’ultimo è “Leda”, romanzo di carne, per edizioni Azimut. Ha collaborato alla mostra come personaggio protagonista di scatti e con testi di suo pugno “romanticamente violenti”.
Ama Dita Von Teese, ma amerebbe di più il suo ex marito, le piacciono l’inverno, le patatine fritte e i baci sul collo, e purtoppo non fa vacanze da tre anni.
01
dicembre 2007
Fabiano Salvalai / Massimo Carlisi – Eros e Thanatos
Dal primo al 09 dicembre 2007
fotografia
performance - happening
performance - happening
Location
FONDAMENTA JAHIER
Milano, Via Andrea Solari, 37/39, (Milano)
Milano, Via Andrea Solari, 37/39, (Milano)
Orario di apertura
ore 10–19
Vernissage
1 Dicembre 2007, ore 21
Autore
Curatore