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Eugenio Riotto
personale dello scultore
Comunicato stampa
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Il 3 agosto 2007 al Giardino Garzoni verrà inaugurata una personale dello scultore Eugenio Riotto. La mostra si svolgerà sia al Giardino Garzoni che al Parco di Collodi, in provincia di Pistoia e rimarrà aperta fino al 16 settembre.
Eugenio Riotto nasce a Petralia Soprana (Palermo) il 12 giugno 1951, nel 1966 dopo un soggiorno di più di dieci anni all’estero torna in Italia e si stabilisce a Viareggio. Qui incontra Carlo Oreste Strocco che gli insegna la storia dell’arte, il disegno dal vero a carboncino, il disegno a pastello e la pittura ad olio. A 23 anni Riotto ha il primo contatto con una galleria d’arte di Viareggio. Da sempre Riotto è colpito più dai volumi che dai colori, approccio già insito nelle sue opere pittoriche. Per esprimere i temi che più sente – la psicologia dell’uomo, il suo mondo interiore – elimina tutto il superfluo, compreso il dettaglio anatomico. A partire dal 1993 realizza personali a Pietrasanta, Camaiore, Pontremoli, Bologna, Cracovia; sue opere sono esposte a Firenze, Roma, New York, Cannes, Capoverde (Portogallo). Il 13 dicembre 2004 apre un proprio studio a Pietrasanta, in Via Tre Luci 1, e inizia il suo percorso artistico più coerente e personale, salutato dal favore unanime della critica. L’interesse crescente del pubblico conferma la vitalità della strada intrapresa.
Il Giardino Garzoni che s'apre come uno stupendo teatro, con giochi e trionfi d'acqua e vasche grandi e stellate, ha suscitato l'invidia di principi e di re e può essere messo a fianco non solo dei grandi giardini italiani, ma dei grandi giardini europei, con i quali esprime i grandi ideali post-rinascimentali, con le rigorose strutture geometriche stemperate dal verde, dall'umida grazia dei fiori, dagli elementi comici, epici e fantastici di statue, mascheroni e fontane. Nel Giardino hanno fissa dimora scoiattoli, cigni bianchi e neri, anatre dai colori bellissimi, pavoni e gru.
Il Parco di Pinocchio è aperto tutti i giorni dalle ore 9 al tramonto. Sculture, mosaici, edifici di grandi artisti e architetti, immersi nel verde, rievocano in un percorso a sorpresa la storia di Pinocchio. Al termine del percorso, nell'area giochi del Parco, sono state installate, dopo il restauro, 3 giostre d'epoca (la giostra con i cavalli, la giostra Shimmy, la giostra lagunare e, da maggio 2005, un Internet Point) ed il teatrino meccanizzato di Pinocchio a disposizione dei visitatori. Da marzo a settembre ogni giorno spettacoli e animazioni.
Hanno detto di Eugenio Riotto:
La poetica di Eugenio Riotto, così essenziale e intrisa di valori radicati nel profondo, si traduce in figure morbide e intense, ricche dei significati che vogliono trasmettere l’amore per la natura e per gli uomini ormai troppo assediati dalla tecnologia e travolti da una modernità incalzante alle quali sembrano quasi sottrarsi, ritrovano il significato dei sentimenti veri e delle passioni eterne in una quiete e in un’intensità di gesti, con forza e dolcezza espressiva sia nelle statue del ciclo dedicato all’amore, caro ad ogni essere, sia nei ritratti, che nei bassorilievi ricchi di forze, di inventiva e di gradevolezza plastica. Le opere di Eugenio Riotto attirano l’interesse, inducono ad un senso di partecipazione e condivisione e a un desiderio di serenità e di libertà primigenia. Possono essere preziosa compagnia del nostro quotidiano.
Maria Grazia Bianchi (scrittrice / poetessa)
Di primo acchito l’arte di Eugenio Riotto può apparire semplice, immediata, e nulla di male vi sarebbe a coglierla al volo. Non è così, però, o almeno non è facile come sembra. La sua arte bisogna leggerla dentro, penetrarne la poetica con lo sguardo. È ancora Platone a ricordare che le ombre della prima percezione sono solo i fantasmi che è dato di scorgere sulle pareti dalla caverna; altri tre gradi di conoscenza sono necessari, la stessa intuizione non è che l’ultimo. L’opera donata al Consiglio regionale, ad esempio, il bel bronzo intitolato Attesa, a prima vista rappresenta un uomo e una donna che attendono di congiungersi. Un secondo e un terzo sguardo aiutano a cogliere un possibile altro, simbolico significato. Soffermandosi sulla composizione e seguendo le sinuosità delle due figure ci si trova catturati in un ovale il cui centro è formato da un triangolo. Nel rapporto triangolo-ovale si intuisce come lo scultore abbia voluto significare il concetto platonico della sublimazione dell’amore e l’unità delle tre parti: il Femminile, il Maschile, l’Androgino, tutto ciò che nella triangolazione è uno e trino insieme. L’Amore sacro, non l’amore profano, o l’amore profano che diventa Amore sacro, forse tutti e due, in un concetto di unità primigenia. Non dunque solo corpi, ma l’intrinseca commistione di corpo e spirito.
Giovanna M. Carli (Storico dell’arte e critico)
Eugenio Riotto nasce a Petralia Soprana (Palermo) il 12 giugno 1951, nel 1966 dopo un soggiorno di più di dieci anni all’estero torna in Italia e si stabilisce a Viareggio. Qui incontra Carlo Oreste Strocco che gli insegna la storia dell’arte, il disegno dal vero a carboncino, il disegno a pastello e la pittura ad olio. A 23 anni Riotto ha il primo contatto con una galleria d’arte di Viareggio. Da sempre Riotto è colpito più dai volumi che dai colori, approccio già insito nelle sue opere pittoriche. Per esprimere i temi che più sente – la psicologia dell’uomo, il suo mondo interiore – elimina tutto il superfluo, compreso il dettaglio anatomico. A partire dal 1993 realizza personali a Pietrasanta, Camaiore, Pontremoli, Bologna, Cracovia; sue opere sono esposte a Firenze, Roma, New York, Cannes, Capoverde (Portogallo). Il 13 dicembre 2004 apre un proprio studio a Pietrasanta, in Via Tre Luci 1, e inizia il suo percorso artistico più coerente e personale, salutato dal favore unanime della critica. L’interesse crescente del pubblico conferma la vitalità della strada intrapresa.
Il Giardino Garzoni che s'apre come uno stupendo teatro, con giochi e trionfi d'acqua e vasche grandi e stellate, ha suscitato l'invidia di principi e di re e può essere messo a fianco non solo dei grandi giardini italiani, ma dei grandi giardini europei, con i quali esprime i grandi ideali post-rinascimentali, con le rigorose strutture geometriche stemperate dal verde, dall'umida grazia dei fiori, dagli elementi comici, epici e fantastici di statue, mascheroni e fontane. Nel Giardino hanno fissa dimora scoiattoli, cigni bianchi e neri, anatre dai colori bellissimi, pavoni e gru.
Il Parco di Pinocchio è aperto tutti i giorni dalle ore 9 al tramonto. Sculture, mosaici, edifici di grandi artisti e architetti, immersi nel verde, rievocano in un percorso a sorpresa la storia di Pinocchio. Al termine del percorso, nell'area giochi del Parco, sono state installate, dopo il restauro, 3 giostre d'epoca (la giostra con i cavalli, la giostra Shimmy, la giostra lagunare e, da maggio 2005, un Internet Point) ed il teatrino meccanizzato di Pinocchio a disposizione dei visitatori. Da marzo a settembre ogni giorno spettacoli e animazioni.
Hanno detto di Eugenio Riotto:
La poetica di Eugenio Riotto, così essenziale e intrisa di valori radicati nel profondo, si traduce in figure morbide e intense, ricche dei significati che vogliono trasmettere l’amore per la natura e per gli uomini ormai troppo assediati dalla tecnologia e travolti da una modernità incalzante alle quali sembrano quasi sottrarsi, ritrovano il significato dei sentimenti veri e delle passioni eterne in una quiete e in un’intensità di gesti, con forza e dolcezza espressiva sia nelle statue del ciclo dedicato all’amore, caro ad ogni essere, sia nei ritratti, che nei bassorilievi ricchi di forze, di inventiva e di gradevolezza plastica. Le opere di Eugenio Riotto attirano l’interesse, inducono ad un senso di partecipazione e condivisione e a un desiderio di serenità e di libertà primigenia. Possono essere preziosa compagnia del nostro quotidiano.
Maria Grazia Bianchi (scrittrice / poetessa)
Di primo acchito l’arte di Eugenio Riotto può apparire semplice, immediata, e nulla di male vi sarebbe a coglierla al volo. Non è così, però, o almeno non è facile come sembra. La sua arte bisogna leggerla dentro, penetrarne la poetica con lo sguardo. È ancora Platone a ricordare che le ombre della prima percezione sono solo i fantasmi che è dato di scorgere sulle pareti dalla caverna; altri tre gradi di conoscenza sono necessari, la stessa intuizione non è che l’ultimo. L’opera donata al Consiglio regionale, ad esempio, il bel bronzo intitolato Attesa, a prima vista rappresenta un uomo e una donna che attendono di congiungersi. Un secondo e un terzo sguardo aiutano a cogliere un possibile altro, simbolico significato. Soffermandosi sulla composizione e seguendo le sinuosità delle due figure ci si trova catturati in un ovale il cui centro è formato da un triangolo. Nel rapporto triangolo-ovale si intuisce come lo scultore abbia voluto significare il concetto platonico della sublimazione dell’amore e l’unità delle tre parti: il Femminile, il Maschile, l’Androgino, tutto ciò che nella triangolazione è uno e trino insieme. L’Amore sacro, non l’amore profano, o l’amore profano che diventa Amore sacro, forse tutti e due, in un concetto di unità primigenia. Non dunque solo corpi, ma l’intrinseca commistione di corpo e spirito.
Giovanna M. Carli (Storico dell’arte e critico)
03
agosto 2007
Eugenio Riotto
Dal 03 agosto al 16 settembre 2007
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE NAZIONALE CARLO COLLODI – PARCO DI PINOCCHIO
Pescia, Via Benvenuto Pasquinelli, 6, (Pistoia)
Pescia, Via Benvenuto Pasquinelli, 6, (Pistoia)
Biglietti
Parco di Pinocchio, 10 euro;
Giardino Garzoni, 8 euro;
Casa delle Farfalle, 4 euro;
cumulativo, 14 euro
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 9,00 al tramonto
Vernissage
3 Agosto 2007, ore 18
Sito web
www.eugenioriotto.it
Ufficio stampa
STUDIO ABBA
Autore