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Massimo Beltramo – Il Colore e l’Emozione
Assolati campi di girasoli, luminosi paesaggi montani e surreali rielaborazioni urbane, condividono tra loro una marcata carica emotiva innescata con l’ausilio di ardimentose escursioni cromatiche. Beltramo esprime una personalità creativa divincolata da condizionamenti accademici e da possibili sudditanze scolastiche
Comunicato stampa
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In tempi di sperimentazioni estetiche spesso viziate da pretestuose improvvisazioni prive o, comunque, carenti degli imprescindibili presupposti di validità o di credibilità per quanto concerne i contenuti e le argomentazioni, Massimo Beltramo ha scelto di condurre un'operazione pittorica rimanendo nell'ambito dell'espressione figurativa, caratterizzandola e personalizzandola con misurate valutazioni di volta in volta modulate secondo le atmosfere naturali, urbane o intimistiche, in piena sintonia con la propria marcata carica emotiva, e potremmo aggiungere riflessiva, che le accompagna.
Allocati in scenografie amabilmente supportate da cromie ora tenui, ora squillanti, i suoi scomparti pittorici spaziano lungo una gamma molto ampia e variata, dando vita e forma a visioni prospetticamente aerate e armonicamente strutturate, vuoi dal punto di vista grafico, vuoi da quello ancora più impegnativo e determinante che coinvolge la gestione equilibrata ed intelligente del colore.
Dalle focalizzate località geografiche che respirano di una luce tutta particolare (e pensiamo alle tele di "Camogli", di "Vernazza", o di "Bussana vista da Arma") all'opulenza dei fiori che dominano certi primi piani esplodenti di solarità; dalle combinazioni arboree che giocano la loro presenza tra pianori festosi e montagne sinusoidalmente mobili sulle linee di fondo alla concentrata essenzializzazione di una natura silente con frutta in un interno deliberatamente spoglio, Beltramo offre di sé un diagramma inventivo ed esecutivo oltremodo vigilato ed irrorato da una gioiosità tonale che comunica all'osservatore sensazioni di pacatezza, di quiete, di riscoperta sintonia con un mondo dove aleggia, quasi signoreggiando da padrone, il silenzio.
Se talune composizioni ci parlano di siti esotici o quantomeno non usuali nella consueta nomenclatura paesaggistica, altre strutturazioni come "Ascensione al Colle del Vento", "La primavera", "Il casale", "Alba pedemontana" suscitano stati d'animo nelle quali si percepisce quasi il profumo alpestre, rupestre ed ancor più floreale che da quegli angoli di mondo si leva verso di noi.
E se da tali itinerari di verdeggiante fragranza spostiamo l'attenzione a quadri nei quali la commistioni tra luci ed ombre é conseguita con l'intervento di una buona dose di poesia, non possiamo non cogliere la significanza lirica di una pagina suggestiva indorata da un crepuscolo dalle piacevoli screziature, sulle quali si profilano gli spogli rami che fanno da corollario al caseggiato di cui é emblematicamente rappresentativa l'opera "La sera" nel rapimento quasi mistico di un momento che non é solo descrittivo, ma denota una ben individuabile valenza spirituale.
Livio Germani.
Allocati in scenografie amabilmente supportate da cromie ora tenui, ora squillanti, i suoi scomparti pittorici spaziano lungo una gamma molto ampia e variata, dando vita e forma a visioni prospetticamente aerate e armonicamente strutturate, vuoi dal punto di vista grafico, vuoi da quello ancora più impegnativo e determinante che coinvolge la gestione equilibrata ed intelligente del colore.
Dalle focalizzate località geografiche che respirano di una luce tutta particolare (e pensiamo alle tele di "Camogli", di "Vernazza", o di "Bussana vista da Arma") all'opulenza dei fiori che dominano certi primi piani esplodenti di solarità; dalle combinazioni arboree che giocano la loro presenza tra pianori festosi e montagne sinusoidalmente mobili sulle linee di fondo alla concentrata essenzializzazione di una natura silente con frutta in un interno deliberatamente spoglio, Beltramo offre di sé un diagramma inventivo ed esecutivo oltremodo vigilato ed irrorato da una gioiosità tonale che comunica all'osservatore sensazioni di pacatezza, di quiete, di riscoperta sintonia con un mondo dove aleggia, quasi signoreggiando da padrone, il silenzio.
Se talune composizioni ci parlano di siti esotici o quantomeno non usuali nella consueta nomenclatura paesaggistica, altre strutturazioni come "Ascensione al Colle del Vento", "La primavera", "Il casale", "Alba pedemontana" suscitano stati d'animo nelle quali si percepisce quasi il profumo alpestre, rupestre ed ancor più floreale che da quegli angoli di mondo si leva verso di noi.
E se da tali itinerari di verdeggiante fragranza spostiamo l'attenzione a quadri nei quali la commistioni tra luci ed ombre é conseguita con l'intervento di una buona dose di poesia, non possiamo non cogliere la significanza lirica di una pagina suggestiva indorata da un crepuscolo dalle piacevoli screziature, sulle quali si profilano gli spogli rami che fanno da corollario al caseggiato di cui é emblematicamente rappresentativa l'opera "La sera" nel rapimento quasi mistico di un momento che non é solo descrittivo, ma denota una ben individuabile valenza spirituale.
Livio Germani.
12
maggio 2007
Massimo Beltramo – Il Colore e l’Emozione
Dal 12 al 20 maggio 2007
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA COMUNALE CASCINA MOLINES
Giaveno, Via Francesco Marchini, 2, (Torino)
Giaveno, Via Francesco Marchini, 2, (Torino)
Orario di apertura
Sabato 12 Maggio ore 14:30 - 19:30
Domenica 13 ore 9:00 - 19:30 per “Maggionatura”
Dal Martedì 15 al Giovedì 17 ore 16:30 - 18:30
Venerdì 18 ore 9:00 - 12:00
Sabato 19 e Domenica 20 - dalle 18:30 per “Notte Bianca e Argentina a Giaveno”
Vernissage
12 Maggio 2007, ore 16:30
Autore




