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Fathi Hassan – Grafiche & disegni
Gioielli nel deserto. Questo paiono le opere di Hassan, lo stesso deserto che rievoca inserendo sabbie cangianti per offrire un senso di superficie fisica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Una carriera rapidissima, studi all’Accademia di Belle Arti di
Napoli,origine egiziane,in grado di rivelare aspetti poco visibili
del nostro tempo,presente nelle più importanti gallerie,viene
chiamato a rappresentare l’Africa alla XXIII Biennale di Venezia nel
1988.
E’ Fathi Hassan, classe 1957, nato al Cairo ma residente stabilmente
in Italia dal ’79.
Le sue opere sono esposte nelle più importanti gallerie italiane e
straniere. Inquadrature rigorose in cui il suo tratto non lascia spazio
a fraintendimenti, infatti riconoscere i suoi lavori risulta immediato;
si riscontra come dato impalpabile il talento nel rendere piacevole e
sensuale qualsiasi materiale utilizzi.
Nell’esposizione organizzata dalla Galleria Manzoni di Torino, saranno
presentate grafiche e disegni: calcografie ricercate, acqueforti,
serigrafie polimateriche che impiegano sabbie e cristalli di quarzo.
Opere di notevole dimensione e disegni di raro pregio, riferiscono di
un universo guardato attraverso delle “immagini guida” che l’artista
riempie di icastici significati.
Enormi vasi costruiti con un arabesco di segni divengono “contenitori
di luce o contenitori sacri o celestiali” giocati su un bicromismo di
tinte inedite, difficili, nero tulipano e oro brunito da una lucentezza
scura; trame luminose costruiscono l’intreccio di foglie immense dove i
malva pallidi si oppongono a banchi di bianco ghiaccio sgualcito.
Gioielli nel deserto. Questo paiono le opere di Hassan, lo stesso
deserto che rievoca inserendo sabbie cangianti per offrire un senso di
superficie fisica, una sensazione, una bellezza smaltata, un linguaggio
dalla trama così intrecciata come l’ordito dei sensi,il bagliore
abbacinante della sabbia che penetrano il tatto il gusto l’odorato.
Ritorna spesso nei suoi lavori la figura dell’elefante, archetipo
decontestualizzato da qualsivoglia luogo naturale, puro calco
millenario, reminiscenza focalizzata al presente reso con un ascetismo
cromatico che rimodella un senso di comprensione della sua terra più
profondo, antropologia di un panorama frutto di inquadrature e silenzi.
Osservare l’opera di Fathi Hassan, farsene stregare, richiede tempo,
occorre reimparare a guardare lentamente in contrasto con l’arida
velocità elettronica della quotidianità, regala la pulizia oggettiva di
ogni dettaglio, la forza del suo fare arte è racchiusa in una sobria
essenzialità che nulla concede ai facili orpelli, infatti otri, palme,
foglie, elefanti, sono le figure che possiedono lo spazio, se ne
approppriano totalmente; sono il punto focale, elementi fuori da ogni
ambiente possibile se non quello apotropaico e altamente simbolico di
un universo dove anche isogni sono pervasi da magie millenarie.
E.B.
Napoli,origine egiziane,in grado di rivelare aspetti poco visibili
del nostro tempo,presente nelle più importanti gallerie,viene
chiamato a rappresentare l’Africa alla XXIII Biennale di Venezia nel
1988.
E’ Fathi Hassan, classe 1957, nato al Cairo ma residente stabilmente
in Italia dal ’79.
Le sue opere sono esposte nelle più importanti gallerie italiane e
straniere. Inquadrature rigorose in cui il suo tratto non lascia spazio
a fraintendimenti, infatti riconoscere i suoi lavori risulta immediato;
si riscontra come dato impalpabile il talento nel rendere piacevole e
sensuale qualsiasi materiale utilizzi.
Nell’esposizione organizzata dalla Galleria Manzoni di Torino, saranno
presentate grafiche e disegni: calcografie ricercate, acqueforti,
serigrafie polimateriche che impiegano sabbie e cristalli di quarzo.
Opere di notevole dimensione e disegni di raro pregio, riferiscono di
un universo guardato attraverso delle “immagini guida” che l’artista
riempie di icastici significati.
Enormi vasi costruiti con un arabesco di segni divengono “contenitori
di luce o contenitori sacri o celestiali” giocati su un bicromismo di
tinte inedite, difficili, nero tulipano e oro brunito da una lucentezza
scura; trame luminose costruiscono l’intreccio di foglie immense dove i
malva pallidi si oppongono a banchi di bianco ghiaccio sgualcito.
Gioielli nel deserto. Questo paiono le opere di Hassan, lo stesso
deserto che rievoca inserendo sabbie cangianti per offrire un senso di
superficie fisica, una sensazione, una bellezza smaltata, un linguaggio
dalla trama così intrecciata come l’ordito dei sensi,il bagliore
abbacinante della sabbia che penetrano il tatto il gusto l’odorato.
Ritorna spesso nei suoi lavori la figura dell’elefante, archetipo
decontestualizzato da qualsivoglia luogo naturale, puro calco
millenario, reminiscenza focalizzata al presente reso con un ascetismo
cromatico che rimodella un senso di comprensione della sua terra più
profondo, antropologia di un panorama frutto di inquadrature e silenzi.
Osservare l’opera di Fathi Hassan, farsene stregare, richiede tempo,
occorre reimparare a guardare lentamente in contrasto con l’arida
velocità elettronica della quotidianità, regala la pulizia oggettiva di
ogni dettaglio, la forza del suo fare arte è racchiusa in una sobria
essenzialità che nulla concede ai facili orpelli, infatti otri, palme,
foglie, elefanti, sono le figure che possiedono lo spazio, se ne
approppriano totalmente; sono il punto focale, elementi fuori da ogni
ambiente possibile se non quello apotropaico e altamente simbolico di
un universo dove anche isogni sono pervasi da magie millenarie.
E.B.
10
maggio 2007
Fathi Hassan – Grafiche & disegni
Dal 10 maggio al 09 giugno 2007
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
GRAFICA MANZONI
Torino, Via Alessandro Manzoni, 27G, (Torino)
Torino, Via Alessandro Manzoni, 27G, (Torino)
Orario di apertura
9,30/13,00 – 15,30/19,30
chiusura: lunedi mattina
Vernissage
10 Maggio 2007, ore 18,30
Autore




