Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Emilio Isgrò – La Madonna di Pitagora spacca la Magna Grecia
Per l’occasione la galleria sarà letteralmente invasa dalle formiche
Comunicato stampa
Segnala l'evento
"La Madonna di Pitagora spacca la Magna Grecia" si intitola l'installazione di Emilio Isgrò che si inaugura a L'Incontro di Chiari (Brescia) sabato 10 marzo alle ore 17,30.
Per l'occasione la galleria sarà letteralmente invasa dalle formiche, avendo l'artista immaginato una popolazione di affettuosi, laboriosissimi insetti che, partendo da una statua-formicaio della Vergine (non si capisce bene se Madonna cristiana o deità pagana) sciamano sulle pagine di una antica "Vita di Pitagora" per debordare sui muri, sul soffitto, sul pavimento, in un sovrapporsi di spazi e di tempi che rendono contemporanea la storia e remota la cronaca, come se lo stesso pensiero occidentale – nato proprio nel Mediterraneo e tuttavia apparentemente bloccato dalle sue stesse regole millenarie – fosse ormai in attesa di un evento traumatico capace di rimetterlo in moto.
La Magna Grecia finisce allora per essere, nella visione dell’artista, una perplessa, brulicante colonia (forse la stessa Europa) non ancora del tutto affrancata dal suo ingombrante passato; e l'evocazione di Pitagora (che fu un mago-filosofo) può ben rappresentare quelle dirompenti ragioni del cuore e della poesia che, come diceva Pascal, "la ragione non conosce". Ma l'arte sì, evidentemente.
Questo nuovo, importante lavoro di Isgrò si inserisce perfettamente in quel ciclo di installazioni che, a cominciare dall'ormai leggendario "Cristo cancellatore" (1968), passando via via per l'"Enciclopedia Treccani cancellata", "Chopin" (1979) e "La veglia di Bach" (1985), fino al più recente "Guglielmo Tell" presentato a una Biennale veneziana degli anni Novanta, fanno dell'inventore della Cancellatura un innovatore anche in questo campo: poiché le opere esposte, assolutamente autonome sul piano formale e concettuale, agiscono tuttavia come attori di un dramma storico-culturale dagli sviluppi imprevedibili, intessendo un fitto dialogo tra quadro e quadro, libro e libro, parete e parete, uomini e insetti, arte e pubblico.
------------------------------
EMILIO ISGRÒ
Artista, scrittore, poeta, uomo di teatro, saggista, Emilio Isgrò (Barcellona di Sicilia, 1937) è da sempre una figura indipendente nel panorama internazionale dell'arte.
Partito dalla Poesia Visiva - della quale è stato il massimo teorizzatore e l'esponente di maggior spicco - l'artista ha cominciato a produrre le prime Cancellature nel 1964, esponendole in gallerie e musei italiani e stranieri.
Nel 1979, alla Rotonda di via Besana di Milano, ha realizzato la grande installazione Chopin per 15 pianoforti. Nel 1985 ha prodotto, su commissione del Teatro alla Scala, l'installazione multimediale La veglia di Bach, seguita nel 1986 da L'ora italiana al Museo Civico Archeologico di Bologna. Del 1998 è il gigantesco Seme d'arancia, donato dall'artista alla città natale come simbolo di rinascita sociale e civile per i paesi del Mediterraneo.
È stato invitato alla Biennale di Venezia negli anni 1972, 1978, 1986, 1993.
Nel 1977 ha vinto il primo premio alla Biennale di San Paolo del Brasile.
Nel 2001 la Città di Palermo gli ha dedicato una grande antologica nella chiesa gotico-catalana di Santa Maria dello Spasimo.
Negli ultimi anni ha avviato una ricerca sul tema degli insetti, metafora di vitalità e fecondità, a partire dall'installazione Le Api della Torah realizzata nel 2001 per l'antica casa editrice Belforte.
Dal 1956 vive e lavora a Milano.
Tra le altre più significative esposizioni ricordiamo:
Stedelijk Museum, Amsterdam 1970
Finch Museum, New York 1973
Galleria d'Arte Moderna, Torino 1973
Incontri Internazionali d'Arte, Villa Borghese, Roma 1973
Palazzo dei Diamanti, Ferrara 1974
Csac, Parma 1974
Csac, Antologica, Parma 1974
Internationaal Cultureel Centrum, Anversa 1975
Galleria d'Arte Moderna, Torino 1977
Hayward Gallery, Londra 1982
Schloss Kemnade, Bochum 1989
Museum of Modern Art, Toyama 1990
Torre del Lebbroso, Aosta 1991
Museum of Modern Art, New York 1992
Rossini Opera Festival / Il Teatro degli Artisti,
Pesaro 1994
Collezione Guggenheim, Venezia 1994
Centro Atlantico de Arte Moderno, Las Palmas de Gran Canaria 1997
Palazzo Querini Dubois, Venezia 1997
Palazzo delle Esposizioni, Roma 1998;
P.S.1 Contemporary Art Center New York 1999
Tel Aviv Museum of Art, Tel Aviv 2000
Ujazdowski Center for Contemporary Art, Varsavia 2001
Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento 2002
Mart, Trento e Rovereto 2003
Certosa di San Lorenzo, Padula
Casa del Mantegna, Mantova 2004
Castello Sforzesco, Milano 2005
Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano 2005
Museion, Bolzano-Bozen 2006
Musma Museo della Scultura Contemporanea, Matera 2006
Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato 2006
Galleria Naziomale d'Arte Moderna, Roma 2006
Per l'occasione la galleria sarà letteralmente invasa dalle formiche, avendo l'artista immaginato una popolazione di affettuosi, laboriosissimi insetti che, partendo da una statua-formicaio della Vergine (non si capisce bene se Madonna cristiana o deità pagana) sciamano sulle pagine di una antica "Vita di Pitagora" per debordare sui muri, sul soffitto, sul pavimento, in un sovrapporsi di spazi e di tempi che rendono contemporanea la storia e remota la cronaca, come se lo stesso pensiero occidentale – nato proprio nel Mediterraneo e tuttavia apparentemente bloccato dalle sue stesse regole millenarie – fosse ormai in attesa di un evento traumatico capace di rimetterlo in moto.
La Magna Grecia finisce allora per essere, nella visione dell’artista, una perplessa, brulicante colonia (forse la stessa Europa) non ancora del tutto affrancata dal suo ingombrante passato; e l'evocazione di Pitagora (che fu un mago-filosofo) può ben rappresentare quelle dirompenti ragioni del cuore e della poesia che, come diceva Pascal, "la ragione non conosce". Ma l'arte sì, evidentemente.
Questo nuovo, importante lavoro di Isgrò si inserisce perfettamente in quel ciclo di installazioni che, a cominciare dall'ormai leggendario "Cristo cancellatore" (1968), passando via via per l'"Enciclopedia Treccani cancellata", "Chopin" (1979) e "La veglia di Bach" (1985), fino al più recente "Guglielmo Tell" presentato a una Biennale veneziana degli anni Novanta, fanno dell'inventore della Cancellatura un innovatore anche in questo campo: poiché le opere esposte, assolutamente autonome sul piano formale e concettuale, agiscono tuttavia come attori di un dramma storico-culturale dagli sviluppi imprevedibili, intessendo un fitto dialogo tra quadro e quadro, libro e libro, parete e parete, uomini e insetti, arte e pubblico.
------------------------------
EMILIO ISGRÒ
Artista, scrittore, poeta, uomo di teatro, saggista, Emilio Isgrò (Barcellona di Sicilia, 1937) è da sempre una figura indipendente nel panorama internazionale dell'arte.
Partito dalla Poesia Visiva - della quale è stato il massimo teorizzatore e l'esponente di maggior spicco - l'artista ha cominciato a produrre le prime Cancellature nel 1964, esponendole in gallerie e musei italiani e stranieri.
Nel 1979, alla Rotonda di via Besana di Milano, ha realizzato la grande installazione Chopin per 15 pianoforti. Nel 1985 ha prodotto, su commissione del Teatro alla Scala, l'installazione multimediale La veglia di Bach, seguita nel 1986 da L'ora italiana al Museo Civico Archeologico di Bologna. Del 1998 è il gigantesco Seme d'arancia, donato dall'artista alla città natale come simbolo di rinascita sociale e civile per i paesi del Mediterraneo.
È stato invitato alla Biennale di Venezia negli anni 1972, 1978, 1986, 1993.
Nel 1977 ha vinto il primo premio alla Biennale di San Paolo del Brasile.
Nel 2001 la Città di Palermo gli ha dedicato una grande antologica nella chiesa gotico-catalana di Santa Maria dello Spasimo.
Negli ultimi anni ha avviato una ricerca sul tema degli insetti, metafora di vitalità e fecondità, a partire dall'installazione Le Api della Torah realizzata nel 2001 per l'antica casa editrice Belforte.
Dal 1956 vive e lavora a Milano.
Tra le altre più significative esposizioni ricordiamo:
Stedelijk Museum, Amsterdam 1970
Finch Museum, New York 1973
Galleria d'Arte Moderna, Torino 1973
Incontri Internazionali d'Arte, Villa Borghese, Roma 1973
Palazzo dei Diamanti, Ferrara 1974
Csac, Parma 1974
Csac, Antologica, Parma 1974
Internationaal Cultureel Centrum, Anversa 1975
Galleria d'Arte Moderna, Torino 1977
Hayward Gallery, Londra 1982
Schloss Kemnade, Bochum 1989
Museum of Modern Art, Toyama 1990
Torre del Lebbroso, Aosta 1991
Museum of Modern Art, New York 1992
Rossini Opera Festival / Il Teatro degli Artisti,
Pesaro 1994
Collezione Guggenheim, Venezia 1994
Centro Atlantico de Arte Moderno, Las Palmas de Gran Canaria 1997
Palazzo Querini Dubois, Venezia 1997
Palazzo delle Esposizioni, Roma 1998;
P.S.1 Contemporary Art Center New York 1999
Tel Aviv Museum of Art, Tel Aviv 2000
Ujazdowski Center for Contemporary Art, Varsavia 2001
Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento 2002
Mart, Trento e Rovereto 2003
Certosa di San Lorenzo, Padula
Casa del Mantegna, Mantova 2004
Castello Sforzesco, Milano 2005
Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano 2005
Museion, Bolzano-Bozen 2006
Musma Museo della Scultura Contemporanea, Matera 2006
Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato 2006
Galleria Naziomale d'Arte Moderna, Roma 2006
10
marzo 2007
Emilio Isgrò – La Madonna di Pitagora spacca la Magna Grecia
Dal 10 marzo al 29 aprile 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE L’INCONTRO
Chiari, Via XXVI Aprile, 38, (Brescia)
Chiari, Via XXVI Aprile, 38, (Brescia)
Orario di apertura
feriale dalle 16 alle 19; sabato e festivi: dalle 10 alle 12 e dalle 15,30 alle 19
lunedì chiuso
Vernissage
10 Marzo 2007, ore 17.30
Autore




