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Francesco Conti – Riti del contemporaneo
oltre venti opere di cui due di grandi dimensioni
Comunicato stampa
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La mostra di Francesco Conti , è promossa dal Comune di Premeno e dal Sindaco Avv. Andrea Lavorato ,che ne ospita le opere nelle Sale della bellissima sede di Villa Bernocchi in Premeno(Verbania) , punto di riferimento significativo nella planimetria artistica europea, che ne ha caratterizzato l’apertura ad ampio raggio grazie alla lungimiranza e alla politica culturale di una giunta che da qualche tempo ne ha fatto dell’arte e della cultura un punto di forza del suo lavoro. La mostra locata in tale sede si apre anche nella visione più allargata di un paesaggio tra i più belli d’Italia,proprio sul Lago Maggiore,luogo preso d’assalto da un turismo colto e raffinato.
L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza ,illustre storico dell’arte di fama internazionale ,che firma anche il testo ,dal titolo “Riti del contemporaneo”,riunisce oltre venti opere di cui due di grandi dimensioni , dell’artista italiano ,capace di raccontare con la pittura gli svolgimenti più intensi di miti e riti che ogni giorno si snocciolano nell’esistenza di un popolo .
All’inaugurazione ci sarà una prolusione del Prof. Carlo Franza curatore della mostra ,la presenza dell’artista che firmerà i cataloghi, personalizzandoli, e la partecipazione di intellettuali italiani e stranieri ,unitamente a collezionisti e amici . Si brinderà con vini italiani .
Scrive Carlo Franza :” Dalla fine degli anni Cinquanta del Novecento,Francesco Conti,dopo la forte lezione ricevuta dai toscani fiorentini,per averne qui fatto gli studi,a Milano dove è vissuto e vive tutt’oggi, ha portato avanti in pittura l’urgenza dell’immagine sottolineata da un suo modo di intendere il realismo,attraverso voci,richiami,urgenze,slanci fisici e morali,insomma una materia, quella del mondo,levigata dalla luce,tanto da scandirne forme che acquistano un fraseggio plastico,una compiutezza irreale,un immaginario che nel respiro e nella sensibilità si lasciano percepire non solo come realismo magico,ma vorrei dire esistenziale. Memoria del vissuto e disagi del presente,riti e miti,riti del contemporaneo- come se ne leggono in mostra – non rinunciano a esibire il mestiere anche attraverso gradi di virtuosismo ;ma quei contenuti -come il pane ad esempio - diventano quasi un pretesto new pop ,proprio per un pressante racconto di immagini forti dai sensi interni ed esterni”.
Cenni biografici o spunti di vita
Nasce a Firenze il 24 giugno, San Giovanni, del 1937.
Una grande fortuna nascere a Firenze, quasi un miracoloso viatico per capire meglio la bellezza e l’armonia in una città che è la culla universale, lo scrigno prezioso.
Sin da piccolo si cimenta con disegno e colori e una sua testa di gorilla, modellata in creta, diventa un vanto della scuola elementare da lui frequentata nella mitica S. Frediano.
Studia poi belle arti al prestigioso Istituto d’Arte di Porta Romana, un gioiello di scuola immerso nel verde dei Giardini di Boboli, dietro Palazzo Pitti, alle pendici di Piazzale Michelangelo e di Poggio Imperiale.
Un lungo periodo di felicità e di energia creativa sotto la guida amica e amorevole di grandi maestri, dall’eccelso storico dell’arte Alessandro Parrochi , Angelo Maria Landi e Onofrio Martinelli maestri pittori e attenti educatori, Zena Checchi Fettucciari per le arti grafiche (litografia e acquaforte). Insomma, un lungo meraviglioso lampo di luce e di vita nell’arte in una dimensione aurea, perfetta per un animo irrequieto che doveva assorbire bellezza e armonia come bisogno fondamentale.
Ragazzo difficile, poveri genitori. Un terribile incidente con una motoretta lo mette in pericolo di vita con gravi fratture che lo costringono a letto, immobile per oltre un anno.
Mette a frutto questa forzata prigionia e con la guida di un Milord Inglese che aveva vissuto sempre in India, legge tutta la collana sullo Yoga edita dai fratelli Bocca di Torino, cominciando a mettere in pratica le tecniche imparate.
Progetta anche delle modifiche meccaniche da apportare ad una vecchia bicicletta, che diventa così un formidabile attrezzo per la riabilitazione motoria del ginocchio sinistro gravemente compromesso dall’incidente e destinato a restare rigido e bloccato secondo le conoscenze mediche del momento.
I risultati furono veramente eccezionali. La combinazione di principi filosofici e dissociativi neuro muscolari dello Hatha Yoga con l’attività fisica mirata con carichi progressivi, dell’occidente, determinò una velocissima radicale trasformazione fisica del ragazzo Francesco che impressionò gli stessi amici.
Qui scattò la decisione un pò missionaria di mettere a disposizione di tutti, le tecniche imparate, anche come forma di contributo al miglioramento del benessere e del vivere meglio sociale.
Così la pittura e l’incisione in acquaforte, tecnica con cui aveva illustrato un libro di Gianburrasca, furono messe da parte in attesa dell’evolversi del tempo.
L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza ,illustre storico dell’arte di fama internazionale ,che firma anche il testo ,dal titolo “Riti del contemporaneo”,riunisce oltre venti opere di cui due di grandi dimensioni , dell’artista italiano ,capace di raccontare con la pittura gli svolgimenti più intensi di miti e riti che ogni giorno si snocciolano nell’esistenza di un popolo .
All’inaugurazione ci sarà una prolusione del Prof. Carlo Franza curatore della mostra ,la presenza dell’artista che firmerà i cataloghi, personalizzandoli, e la partecipazione di intellettuali italiani e stranieri ,unitamente a collezionisti e amici . Si brinderà con vini italiani .
Scrive Carlo Franza :” Dalla fine degli anni Cinquanta del Novecento,Francesco Conti,dopo la forte lezione ricevuta dai toscani fiorentini,per averne qui fatto gli studi,a Milano dove è vissuto e vive tutt’oggi, ha portato avanti in pittura l’urgenza dell’immagine sottolineata da un suo modo di intendere il realismo,attraverso voci,richiami,urgenze,slanci fisici e morali,insomma una materia, quella del mondo,levigata dalla luce,tanto da scandirne forme che acquistano un fraseggio plastico,una compiutezza irreale,un immaginario che nel respiro e nella sensibilità si lasciano percepire non solo come realismo magico,ma vorrei dire esistenziale. Memoria del vissuto e disagi del presente,riti e miti,riti del contemporaneo- come se ne leggono in mostra – non rinunciano a esibire il mestiere anche attraverso gradi di virtuosismo ;ma quei contenuti -come il pane ad esempio - diventano quasi un pretesto new pop ,proprio per un pressante racconto di immagini forti dai sensi interni ed esterni”.
Cenni biografici o spunti di vita
Nasce a Firenze il 24 giugno, San Giovanni, del 1937.
Una grande fortuna nascere a Firenze, quasi un miracoloso viatico per capire meglio la bellezza e l’armonia in una città che è la culla universale, lo scrigno prezioso.
Sin da piccolo si cimenta con disegno e colori e una sua testa di gorilla, modellata in creta, diventa un vanto della scuola elementare da lui frequentata nella mitica S. Frediano.
Studia poi belle arti al prestigioso Istituto d’Arte di Porta Romana, un gioiello di scuola immerso nel verde dei Giardini di Boboli, dietro Palazzo Pitti, alle pendici di Piazzale Michelangelo e di Poggio Imperiale.
Un lungo periodo di felicità e di energia creativa sotto la guida amica e amorevole di grandi maestri, dall’eccelso storico dell’arte Alessandro Parrochi , Angelo Maria Landi e Onofrio Martinelli maestri pittori e attenti educatori, Zena Checchi Fettucciari per le arti grafiche (litografia e acquaforte). Insomma, un lungo meraviglioso lampo di luce e di vita nell’arte in una dimensione aurea, perfetta per un animo irrequieto che doveva assorbire bellezza e armonia come bisogno fondamentale.
Ragazzo difficile, poveri genitori. Un terribile incidente con una motoretta lo mette in pericolo di vita con gravi fratture che lo costringono a letto, immobile per oltre un anno.
Mette a frutto questa forzata prigionia e con la guida di un Milord Inglese che aveva vissuto sempre in India, legge tutta la collana sullo Yoga edita dai fratelli Bocca di Torino, cominciando a mettere in pratica le tecniche imparate.
Progetta anche delle modifiche meccaniche da apportare ad una vecchia bicicletta, che diventa così un formidabile attrezzo per la riabilitazione motoria del ginocchio sinistro gravemente compromesso dall’incidente e destinato a restare rigido e bloccato secondo le conoscenze mediche del momento.
I risultati furono veramente eccezionali. La combinazione di principi filosofici e dissociativi neuro muscolari dello Hatha Yoga con l’attività fisica mirata con carichi progressivi, dell’occidente, determinò una velocissima radicale trasformazione fisica del ragazzo Francesco che impressionò gli stessi amici.
Qui scattò la decisione un pò missionaria di mettere a disposizione di tutti, le tecniche imparate, anche come forma di contributo al miglioramento del benessere e del vivere meglio sociale.
Così la pittura e l’incisione in acquaforte, tecnica con cui aveva illustrato un libro di Gianburrasca, furono messe da parte in attesa dell’evolversi del tempo.
22
luglio 2006
Francesco Conti – Riti del contemporaneo
Dal 22 luglio al 20 agosto 2006
arte contemporanea
Location
VILLA BERNOCCHI
Premeno, Viale Giovanni Marsaglia, 7, (Verbano-cusio-ossola)
Premeno, Viale Giovanni Marsaglia, 7, (Verbano-cusio-ossola)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 10/13 e 17/19
Vernissage
22 Luglio 2006, ore 18
Autore
Curatore