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Lim Byoung-Chol – La memoria
Lim Byoung-Chol è un artista coreano operante da diversi anni a Milano. In questa sua personale esprime la propria sensibilità profondamente radicata nella cultura del paese d’origine. La sua produzione spazia dal figurativo classico ad un informale rielaborato secondo una sensibilità tipica dell’estremo oriente
Comunicato stampa
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Lim Byoung-Chol è un giovane artista coreano. Vive a Milano dove si è laureato al corso di Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Dopo aver svolto la professione di scenografo televisivo e di disegnatore industriale, ha intrapreso una originale ricerca pittorica, scenografica e scultorea. In essa emerge il richiamo alla tradizione del paese d’origine che si riflette nella particolare cura dell’aspetto materico, che risalta sulle superfici dei propri dipinti.
L’artista si dimostra in grado di destreggiarsi con notevole padronanza tecnica sia nel figurativo sia nell’informale.
Nel figurativo emergono con toni caldi e accattivanti le rappresentazioni di personaggi e di ambientazioni risultato delle sue frequentazioni in Italia soprattutto presso l’Accademia di Brera. Sono opere in cui è netta l’influenza della cultura figurativa classica.
Nell’ambito informale prevale invece il richiamo della tradizione coreana. Si tratta di una produzione decisamente originale, almeno agli occhi di un occidentale, per la capacità di tradurre in termini essenziali e pregnanti l’attaccamento alla propria terra. Questo attaccamento si materializza letteralmente nell’uso di sabbie per dare corposità e spessore alla superficie degli scenari che sono rappresentati dall’artista. Visioni, più che paesaggi veri e propri, in cui certi elementi primari come il sole, il mare, la terra… emergono con una valenza tipica della cultura coreana che, per un occidentale, è assimilabile a quella cinese. In diverse opere dell’artista questa ricerca espressiva, nel solco della tradizione, si traduce in giochi stilizzati di linee e tonalità appena sfumate (tra il verde, l’azzurro, il lilla, l’ocra…) dal valore fortemente simbolico che richiama gli ideogrammi, come equivalenti pittorici della lingua di origine. E ci sembra questa la cifra che meglio riassume la personalità di questo artista che ha saputo coniugare una sensibilità modernissima con il retaggio di una antica civiltà, qui da noi ancora poco conosciuta.
Paolo Avanzi
Dopo aver svolto la professione di scenografo televisivo e di disegnatore industriale, ha intrapreso una originale ricerca pittorica, scenografica e scultorea. In essa emerge il richiamo alla tradizione del paese d’origine che si riflette nella particolare cura dell’aspetto materico, che risalta sulle superfici dei propri dipinti.
L’artista si dimostra in grado di destreggiarsi con notevole padronanza tecnica sia nel figurativo sia nell’informale.
Nel figurativo emergono con toni caldi e accattivanti le rappresentazioni di personaggi e di ambientazioni risultato delle sue frequentazioni in Italia soprattutto presso l’Accademia di Brera. Sono opere in cui è netta l’influenza della cultura figurativa classica.
Nell’ambito informale prevale invece il richiamo della tradizione coreana. Si tratta di una produzione decisamente originale, almeno agli occhi di un occidentale, per la capacità di tradurre in termini essenziali e pregnanti l’attaccamento alla propria terra. Questo attaccamento si materializza letteralmente nell’uso di sabbie per dare corposità e spessore alla superficie degli scenari che sono rappresentati dall’artista. Visioni, più che paesaggi veri e propri, in cui certi elementi primari come il sole, il mare, la terra… emergono con una valenza tipica della cultura coreana che, per un occidentale, è assimilabile a quella cinese. In diverse opere dell’artista questa ricerca espressiva, nel solco della tradizione, si traduce in giochi stilizzati di linee e tonalità appena sfumate (tra il verde, l’azzurro, il lilla, l’ocra…) dal valore fortemente simbolico che richiama gli ideogrammi, come equivalenti pittorici della lingua di origine. E ci sembra questa la cifra che meglio riassume la personalità di questo artista che ha saputo coniugare una sensibilità modernissima con il retaggio di una antica civiltà, qui da noi ancora poco conosciuta.
Paolo Avanzi
27
giugno 2006
Lim Byoung-Chol – La memoria
Dal 27 giugno al 07 luglio 2006
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE SASSETTI CULTURA
Milano, Via Volturno, 35, (Milano)
Milano, Via Volturno, 35, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni (festivi inclusi) dalle ore 15.30 alle ore 18.30
Vernissage
27 Giugno 2006, ore 18.30
Autore
Curatore