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Pietro Teso – Trent’anni di poesia in bianco e nero
Dall’opera di Teso traspare la partecipazione ad ogni aspetto della realtà: l’amore profondo per il territorio in cui viveva – sono ormai classiche le sue immagini dell’Adda e di Pizzighettone -, lo stupore mai spento verso gli aspetti anche più umili della natura
Comunicato stampa
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Domenica 18 giugno alle 10 verrà inaugurata presso il Centro Culturale Comunale di Pizzighettone la mostra “Pietro Teso: trent’anni di poesia in bianco e nero”. A poco più di un anno dalla scomparsa, le associazioni di volontariato “Farsi Prossimo” e “Don Luigi Viadana” rendono omaggio al fotografo, che fu attivo membro di entrambe. L’iniziativa è patrocinata dagli Assessorati alla Cultura della Provincia di Cremona e del Comune di Pizzighettone.
Nato a Zugliano (VI) nel 1934, Teso fu attratto sin da bambino dalla fotografia. Molto giovane si trasferì a Pizzighettone. Incoraggiato dal fotografo cremonese Antonio Persico, si dedicò con sempre maggior passione e maestria a questa tecnica, fino a venire insignito – nel 1984 – dell’onorificenza di Artista Fotografo Italiano. L’amore per la fotografia lo portò anche a farne materia d’insegnamento: tenne numerosi corsi nei quali riuscì ad instaurare con molti allievi rapporti di amicizia e stima, oltre che professionali.
Dall’opera di Teso traspare la partecipazione ad ogni aspetto della realtà: l’amore profondo per il territorio in cui viveva – sono ormai classiche le sue immagini dell’Adda e di Pizzighettone -, lo stupore mai spento verso gli aspetti anche più umili della natura – il fiore, il sasso levigato dall’acqua, gli alberi scheletriti nelle brume invernali -, ma anche l’interesse per gli uomini, testimoniato dagli intensi ritratti e dalle nature morte in cui la presenza umana è evocata dagli oggetti del vivere quotidiano. Fondamentali sono poi le immagini dei monumenti, fissati non solo nella loro imponenza e bellezza, ma anche nel degrado, dolorosamente documentato dagli scatti di Teso.
L’artista seguiva tutte le fasi di realizzazione delle foto, dalla scelta del soggetto alla stampa, manifestando la propria sensibilità in immagini eleganti e delicate, come sospese in un’atmosfera rarefatta.
L’interesse per il mondo esterno lo indusse anche ad impegnarsi nel sociale: l’incontro con don Luigi Viadana, nel 1976, lo incoraggiò da un lato a coltivare la fotografia, dall’altro a dedicarsi al volontariato con l’umanità, la capacità di ascolto e la discrezione che gli erano proprie.
La mostra, curata dal fotografo Andrea Sudati, presenterà il percorso di Teso attraverso una ottantina di immagini (prevalentemente paesaggi e nature morte, ma anche ritratti), realizzate dal 1976 al 2005 in tutte le tecniche di stampa e camera oscura sul bianco e nero.
Nato a Zugliano (VI) nel 1934, Teso fu attratto sin da bambino dalla fotografia. Molto giovane si trasferì a Pizzighettone. Incoraggiato dal fotografo cremonese Antonio Persico, si dedicò con sempre maggior passione e maestria a questa tecnica, fino a venire insignito – nel 1984 – dell’onorificenza di Artista Fotografo Italiano. L’amore per la fotografia lo portò anche a farne materia d’insegnamento: tenne numerosi corsi nei quali riuscì ad instaurare con molti allievi rapporti di amicizia e stima, oltre che professionali.
Dall’opera di Teso traspare la partecipazione ad ogni aspetto della realtà: l’amore profondo per il territorio in cui viveva – sono ormai classiche le sue immagini dell’Adda e di Pizzighettone -, lo stupore mai spento verso gli aspetti anche più umili della natura – il fiore, il sasso levigato dall’acqua, gli alberi scheletriti nelle brume invernali -, ma anche l’interesse per gli uomini, testimoniato dagli intensi ritratti e dalle nature morte in cui la presenza umana è evocata dagli oggetti del vivere quotidiano. Fondamentali sono poi le immagini dei monumenti, fissati non solo nella loro imponenza e bellezza, ma anche nel degrado, dolorosamente documentato dagli scatti di Teso.
L’artista seguiva tutte le fasi di realizzazione delle foto, dalla scelta del soggetto alla stampa, manifestando la propria sensibilità in immagini eleganti e delicate, come sospese in un’atmosfera rarefatta.
L’interesse per il mondo esterno lo indusse anche ad impegnarsi nel sociale: l’incontro con don Luigi Viadana, nel 1976, lo incoraggiò da un lato a coltivare la fotografia, dall’altro a dedicarsi al volontariato con l’umanità, la capacità di ascolto e la discrezione che gli erano proprie.
La mostra, curata dal fotografo Andrea Sudati, presenterà il percorso di Teso attraverso una ottantina di immagini (prevalentemente paesaggi e nature morte, ma anche ritratti), realizzate dal 1976 al 2005 in tutte le tecniche di stampa e camera oscura sul bianco e nero.
18
giugno 2006
Pietro Teso – Trent’anni di poesia in bianco e nero
Dal 18 giugno al 02 luglio 2006
fotografia
Location
CENTRO CULTURALE COMUNALE
Pizzighettone, Via Giuseppe Garibaldi, 18, (Cremona)
Pizzighettone, Via Giuseppe Garibaldi, 18, (Cremona)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10-12/ 16-19; sabato e domenica 10-13/ 16-22
Vernissage
18 Giugno 2006, ore 10
Autore
Curatore




