Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Mario Sironi – Natura, mito e poesia
L’esposizione si compone di oltre centotrenta opere tra olii, tempere, tecniche miste e disegni, che rappresentano alcuni aspetti della produzione sironiana dagli anni giovanili all’ultimo periodo della vita
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Presidente della Regione, On. Luciano Caveri, inaugurerà, alle ore 18 di giovedì 15 giugno prossimo, al Museo Archeologico Regionale di Aosta, la mostra Mario Sironi. Natura, mito e poesia, organizzata dal Servizio Attività Espositive dell’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione Autonoma Valle d’Aosta.
L’esposizione si compone di oltre centotrenta opere tra olii, tempere, tecniche miste e disegni, che rappresentano alcuni aspetti della produzione sironiana dagli anni giovanili all’ultimo periodo della vita. Il tema affrontato in particolare è quello della Natura come l’artista l’ha interpretata e proposta durante l’arco della sua intensa e variegata attività: mitica, misteriosa, piena di suggestioni tragiche e poetiche.
Attraverso questo particolare excursus è possibile cogliere gli aspetti salienti dell’arte di Mario Sironi: il suo rigore morale nel farsi portavoce dei valori poetici e spirituali dell’Italia in fase di industrializzazione, uno stile “moderno” e classico insieme che si fa veicolo di questa modernità, un’iconografia originale, che non si confonde con i derivati accademici ma che è assolutamente al di fuori della tradizione accademica.
Sappiamo che l’arte, secondo Sironi, aveva il compito di rinnovarsi nella riattualizzazione della tradizione artistica italiana medioevale e rinascimentale, di assumere il ruolo di guida nella società moderna, presentando principi e valori quali il lavoro (simbolo di crescita morale oltre che materiale della nazione), la famiglia (cellula base della società di tutti i tempi), gli ideali di novella romanità che, politicamente, il fascismo rappresentava. Tuttavia, questo atto di fede non impedisce all’artista di esulare dai temi “sociali” e di ricercare anche una poetica dell’intimo che inevitabilmente ha come riferimento costante la Natura, il suo essere madre, spesso matrigna, ma pur sempre ambiente-rifugio, sfera dell’intima tragicità dell’esistenza.
Anche prima che la storia travolgesse l’ideologia alla quale Sironi credeva, le sue opere tradiscono la consapevolezza dell’ignoto, della caducità della vita e del pensiero, tanto che le immagini che egli “registra” sulle sue tele e sui suoi fogli d’album e di taccuino, pieni di disegni e schizzi, ci rimandano alla fatica del vivere, all’angoscia dell’uomo che, pur teso nella necessaria evoluzione della sua condizione sociale, sente che il legame con la Natura è potenzialmente l’unico che conduca all’equilibrio tra essere ed esistere, mentre l’industrializzazione (così ben rappresentata e simboleggiata dalle sue “periferie urbane”) andava a creare uno iato profondo tra umanità e necessità sociale.
La profondità di lettura delle necessità psicologiche e delle frustrazioni dell’uomo moderno e il suo appello accorato alla Natura come madre e ai suoi simboli atavici (le montagne, gli alberi) è evidente in tutte le opere scelte per questa mostra; anche là dove il mito, ossia la grandezza morale dell’umanità sironiana, progressivamente cede il posto alla disperazione e alla solitudine dell’uomo e dell’artista.
La mostra, nata da un progetto di Mariastella Margozzi e Romana Sironi, nipote dell’artista e curatore dell’Archivio Sironi di Roma, annovera in gran parte opere della collezione dell’Archivio Romana Sironi di Roma.
Il catalogo bilingue italiano-francese, che conterrà anche un’antologia di scritti dell’artista, sarà edito dalla Silvana editoriale di Cinisello Balsamo.
L’esposizione si compone di oltre centotrenta opere tra olii, tempere, tecniche miste e disegni, che rappresentano alcuni aspetti della produzione sironiana dagli anni giovanili all’ultimo periodo della vita. Il tema affrontato in particolare è quello della Natura come l’artista l’ha interpretata e proposta durante l’arco della sua intensa e variegata attività: mitica, misteriosa, piena di suggestioni tragiche e poetiche.
Attraverso questo particolare excursus è possibile cogliere gli aspetti salienti dell’arte di Mario Sironi: il suo rigore morale nel farsi portavoce dei valori poetici e spirituali dell’Italia in fase di industrializzazione, uno stile “moderno” e classico insieme che si fa veicolo di questa modernità, un’iconografia originale, che non si confonde con i derivati accademici ma che è assolutamente al di fuori della tradizione accademica.
Sappiamo che l’arte, secondo Sironi, aveva il compito di rinnovarsi nella riattualizzazione della tradizione artistica italiana medioevale e rinascimentale, di assumere il ruolo di guida nella società moderna, presentando principi e valori quali il lavoro (simbolo di crescita morale oltre che materiale della nazione), la famiglia (cellula base della società di tutti i tempi), gli ideali di novella romanità che, politicamente, il fascismo rappresentava. Tuttavia, questo atto di fede non impedisce all’artista di esulare dai temi “sociali” e di ricercare anche una poetica dell’intimo che inevitabilmente ha come riferimento costante la Natura, il suo essere madre, spesso matrigna, ma pur sempre ambiente-rifugio, sfera dell’intima tragicità dell’esistenza.
Anche prima che la storia travolgesse l’ideologia alla quale Sironi credeva, le sue opere tradiscono la consapevolezza dell’ignoto, della caducità della vita e del pensiero, tanto che le immagini che egli “registra” sulle sue tele e sui suoi fogli d’album e di taccuino, pieni di disegni e schizzi, ci rimandano alla fatica del vivere, all’angoscia dell’uomo che, pur teso nella necessaria evoluzione della sua condizione sociale, sente che il legame con la Natura è potenzialmente l’unico che conduca all’equilibrio tra essere ed esistere, mentre l’industrializzazione (così ben rappresentata e simboleggiata dalle sue “periferie urbane”) andava a creare uno iato profondo tra umanità e necessità sociale.
La profondità di lettura delle necessità psicologiche e delle frustrazioni dell’uomo moderno e il suo appello accorato alla Natura come madre e ai suoi simboli atavici (le montagne, gli alberi) è evidente in tutte le opere scelte per questa mostra; anche là dove il mito, ossia la grandezza morale dell’umanità sironiana, progressivamente cede il posto alla disperazione e alla solitudine dell’uomo e dell’artista.
La mostra, nata da un progetto di Mariastella Margozzi e Romana Sironi, nipote dell’artista e curatore dell’Archivio Sironi di Roma, annovera in gran parte opere della collezione dell’Archivio Romana Sironi di Roma.
Il catalogo bilingue italiano-francese, che conterrà anche un’antologia di scritti dell’artista, sarà edito dalla Silvana editoriale di Cinisello Balsamo.
15
giugno 2006
Mario Sironi – Natura, mito e poesia
Dal 15 giugno al 24 settembre 2006
arte contemporanea
Location
MAR – MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE
Aosta, Piazza Pietro Leonardo Roncas, 12, (Aosta)
Aosta, Piazza Pietro Leonardo Roncas, 12, (Aosta)
Biglietti
intero € 5,00 – ridotto € 3,50
Orario di apertura
tutti i giorni, dalle ore 9 alle ore 19
Vernissage
15 Giugno 2006, ore 18
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore