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Luigi Stradella – Cinquant’anni di palcoscenico
La mostra propone una personalità di forte carattere pittorico e intenso mondo poetico
Comunicato stampa
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Nato a Monza nel 1929, Stradella studia all’Accademia di Brera, diplomandosi nel 1952. Allievo di Aldo Carpi, condivide atmosfera ed esperienza con Guerreschi, Vaglieri, Banchieri, Romagnoni, compagni dei corsi in Accademia in quegli anni.
Gli esordi sono improntati al realismo in ottica sociale con interesse per la figura umana e la condizione esistenziale. Da questa prima forma di introspezione deriva il successivo percorso di Stradella, volto sempre più all’interiorità.
Benché abbandoni il linguaggio figurativo e la traduzione veristica della realtà, la pittura di Stradella non può considerarsi nei canoni dell’informale puro, né tantomeno gestuale ma diviene espressione suggestiva di evocazione, memoria e sentimento.
Si sviluppa, e negli anni si consolida, una poetica assolutamente personale, tesa a percepire e interpretare palpiti emotivi e istanti dell’animo.
La sensibilità intensa di Luigi Stradella non sfugge alla critica, che ben presto gli dedica una cospicua letteratura con saggi di Marziano Bernardi, Carlo Munari, Raffaele De Grada, Leonardo Borgese, Luigi Carluccio, Roberto Sanesi, Marcello Venturoli, Fortunato Bellonzi, Mario De Micheli, Mario Luzi, Enrico Crispolti, Carlo Bo, Paolo Volponi, Alberico Sala, Rossana Bossaglia e molti altri autori.
Negli anni recenti gli sono state dedicate mostre personali dal Comune di Monza, Civici Musei; dalla Città di Urbino, Palazzo Ducale; dal Comune di Trezzo d’Adda, Castello Visconteo; dal Comune di Gazoldo degli Ippoliti, Museo D’Arte Moderna e Contemporanea; dalla Provincia di Milano, Spazio Guicciardini.
Gli esordi sono improntati al realismo in ottica sociale con interesse per la figura umana e la condizione esistenziale. Da questa prima forma di introspezione deriva il successivo percorso di Stradella, volto sempre più all’interiorità.
Benché abbandoni il linguaggio figurativo e la traduzione veristica della realtà, la pittura di Stradella non può considerarsi nei canoni dell’informale puro, né tantomeno gestuale ma diviene espressione suggestiva di evocazione, memoria e sentimento.
Si sviluppa, e negli anni si consolida, una poetica assolutamente personale, tesa a percepire e interpretare palpiti emotivi e istanti dell’animo.
La sensibilità intensa di Luigi Stradella non sfugge alla critica, che ben presto gli dedica una cospicua letteratura con saggi di Marziano Bernardi, Carlo Munari, Raffaele De Grada, Leonardo Borgese, Luigi Carluccio, Roberto Sanesi, Marcello Venturoli, Fortunato Bellonzi, Mario De Micheli, Mario Luzi, Enrico Crispolti, Carlo Bo, Paolo Volponi, Alberico Sala, Rossana Bossaglia e molti altri autori.
Negli anni recenti gli sono state dedicate mostre personali dal Comune di Monza, Civici Musei; dalla Città di Urbino, Palazzo Ducale; dal Comune di Trezzo d’Adda, Castello Visconteo; dal Comune di Gazoldo degli Ippoliti, Museo D’Arte Moderna e Contemporanea; dalla Provincia di Milano, Spazio Guicciardini.
01
aprile 2006
Luigi Stradella – Cinquant’anni di palcoscenico
Dal primo aprile al 07 maggio 2006
arte contemporanea
Location
CIVICO MUSEO PARISI VALLE
Maccagno, Via Leopoldo Giampaolo, 1, (Varese)
Maccagno, Via Leopoldo Giampaolo, 1, (Varese)
Biglietti
intero € 2,60; ridotto € 1,60
Orario di apertura
venerdì, sabato e domenica 10-12 e 15-18
Vernissage
1 Aprile 2006, ore 17.30
Autore
Curatore




