Stefano Veratti “cattura”, isola ed estrapola particolari tratti da immagini colte durante i suoi viaggi, immagini che sono frutto di esperienze di viaggio, compiuti intorno al mondo o nella bassa bolognese. Nel corso degli anni l’artista si è concentrato su immagini tese a rileggere panorami stereotipati, a rivitalizzare vetrine anonime, a rianimare automobili senza tempo e cartelli stradali dimenticati o infine ad impressionare sguardi furtivi; immagini riprese obbedendo all’istinto della pupilla più che ai dettami della mente. “Fotograferei un’idea piuttosto che un oggetto e un sogno più che un’idea” è una frase di Man Ray che Veratti ha sempre tenuto a mente.
Tra le sue mostre ricordiamo le personali “Riflessioni” (1994, Roma Photogrammatica); “Occhi” (1996, Roma “Lavatoio Contumaciale”); “Frammentitalici” (1997, Parigi Centro Culturale Italiano Luigi Pirandello); “R.e.D.” (2002, Bologna Galleria Espositiva Teatro Arena del Sole) e le collettive “Tina Modotti omaggio nel centenario della nascita“ (1996, Roma Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie); “Exit2 Arte in Libera Uscita“ (1998, Bologna Galleria Espositiva Teatro Arena del Sole); “Zoom Street Dance“ sezione espositiva del Festival internazionale di danza urbana e danza-architettura (1999, Bologna Sala dei Notai).

Stefano Veratti, classe 1960, espone dal 1994: è nato e vive a Bologna, laureato in economia e commercio, oggi lavora in proprio e si dedica alla fotografia per pura passione. Persiste nell'uso di pellicole diapositive. Ha illustrato un libro, “Tanghi & Incanti“ 1995, Edizioni Tracce Pescara, scritto da Paolo Diani.