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Angiola Tremonti – Donna Mabilla, madre e nonna
Sarà un evento in cui verranno esposte 30 opere scultoree e le più recenti opere di intersio dell’artista con installazioni a sorpresa e tecnologie avanzate
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Le Mabille di Angiola Tremonti sono sempre gravide, perché gravido è lo spirito creatore dell’Artista!
La Tremonti si impone veramente come socratica “ostetrica dell’anima”, nella misura in cui coglie in modo esemplare l’interiorità femminile, svelandone i significati di fondo, che vanno dalla simbolica della maternità alla feconda gestione della memoria affettiva da parte dei nonni.
Sono proprio i nonni che, nell’opera della Tremonti, si stagliano in tutta la loro carica esistenziale: l’essere nonni rinvia, infatti, a quel inesauribile deposito di affetti, tradizioni, continuità psicologica e biologica che è la memoria.
Il messaggio che sembra lanciare Angiola Tremonti è, quindi, questo: guai a quelle madri che si dimenticano delle loro madri! (guai a quei figli che si dimenticano dei loro genitori).
I nonni, infatti, non sono espressione di un passato che non c’è più, bensì si configurano come irrinunciabili biografie di una continuità tra mondi affettivi, di un legame che unisce passato, presente e futuro nel segno del progettare insieme una realtà condivisa: quella dell’amore, della dignità della donna e della famiglia.
L’artista è supportata dai testi critici di Rossana Bossaglia, Gillo Dorfles, Raffaele De Grada, Luciano Caramel.
La Tremonti si impone veramente come socratica “ostetrica dell’anima”, nella misura in cui coglie in modo esemplare l’interiorità femminile, svelandone i significati di fondo, che vanno dalla simbolica della maternità alla feconda gestione della memoria affettiva da parte dei nonni.
Sono proprio i nonni che, nell’opera della Tremonti, si stagliano in tutta la loro carica esistenziale: l’essere nonni rinvia, infatti, a quel inesauribile deposito di affetti, tradizioni, continuità psicologica e biologica che è la memoria.
Il messaggio che sembra lanciare Angiola Tremonti è, quindi, questo: guai a quelle madri che si dimenticano delle loro madri! (guai a quei figli che si dimenticano dei loro genitori).
I nonni, infatti, non sono espressione di un passato che non c’è più, bensì si configurano come irrinunciabili biografie di una continuità tra mondi affettivi, di un legame che unisce passato, presente e futuro nel segno del progettare insieme una realtà condivisa: quella dell’amore, della dignità della donna e della famiglia.
L’artista è supportata dai testi critici di Rossana Bossaglia, Gillo Dorfles, Raffaele De Grada, Luciano Caramel.
01
aprile 2006
Angiola Tremonti – Donna Mabilla, madre e nonna
Dal primo al 23 aprile 2006
arte contemporanea
Location
SPAZIO CASTELLO
Cantù, Piazza Giuseppe Garibaldi, 13, (Como)
Cantù, Piazza Giuseppe Garibaldi, 13, (Como)
Vernissage
1 Aprile 2006, ore 18
Sito web
www.angiolatremonti.com
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