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Primo Pantoli – Opere recenti
La sua pittura è forte, ricca di significati, spesso antigraziosa, corrosiva, polemica, la protesta e la denuncia sono i suoi soggetti, senza tralasciare la passionalità, l’erotismo e l’amore
Comunicato stampa
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La sua pittura è forte, ricca di significati, spesso antigraziosa, corrosiva, polemica, la protesta e la denuncia sono i suoi soggetti, senza tralasciare la passionalità, l’erotismo e l’amore.
L’artista è coerente con il nostro tempo e ne denuncia ingiustizie, tragedie, passioni.
La provocazione prepotente emerge anche nelle figure che mostrano la drammaticità degli eventi dell’uomo.
Le figure femminili, dai fianchi larghi, che si allungano, abbracciate e contorte a figure maschili danno l’idea della simbiosi dei due sessi e del senso della vita.
Nelle sue opere sesso e sessualità prendono forma senza nessun tratto di volgarità, spesso con pudicizia, la malizia è intuita ma non dichiarata esplicitamente.
Una mano sul pube, in un’opera che suggerisce l’abbandono dopo un amplesso, ci ricorda l’amore, senza remore, fra due persone.
Il senso d’abbandono dei protagonisti è l’emblema della vita in comune dove lo star vicini immobili, appagati senza vergogna è amore.
L’opera non è volgare è solo denuncia del vivere di due persone che non nascondono la pace serena raggiunta e non tradiscono l’emozione del momento.
Contrasti di colori accompagnano le figure delineate da pennellate che parlano raccontando amori, passioni, drammi e si ergono a simbolo dei contrasti sia dell’io che della società.
Nei paesaggi e nei disegni acquerellati si ritrova la poesia e la pacatezza esaltata dai colori: luoghi agognati dove le passionalità sopite lasciano posto a sprazzi di natura ancora incontaminata.
Nei disegni, che spesso dolorosamente denunciano, si avverte l’immediatezza del gesto come se l’artista avesse voluto catturare attimi e sentimenti riguardanti situazioni grottesche o barbarie.
Il dramma è insito anche nelle incisioni ma l’ordine dei tratti ne mitiga il messaggio.
Nei visi scavati nelle carni incise e mortificate dalla sventura della povertà e del dolore si ritrovano le problematiche del nostro tempo.
Nelle sculture i corpi mutilati, i brandelli di moncherini parlano muti e raccontano ciò che non si vorrebbe mai sentire.
Linguaggi espressivi diversi, pittura, scultura e grafica concorrono a dare una completa visione del pensiero e del mondo dell’artista.
Cagliari 01 marzo 2006 Federica Murgia
Primo Pantoli è nato a Cesena (Forlì), dove ha compiuto gli studi classici. Nel 1950 si trasferisce a Firenze, dove alterna la pittura agli studi letterari.
Nel 1957 si stabilisce in Sardegna, dove insegnerà discipline artistiche al Liceo Artistico di Cagliari fino al 1990.
E’ stato tra i fondatori dei primi gruppi di arte di avanguardia in Sardegna (Studio ’58 nel 1958; Gruppo di Iniziativa, nel 1961; Centro di Cultura Democratica, nel 1967).
Ha pubblicato scritti e disegni su quotidiani e periodici, articoli di critica d’arte su L’Unità e il Tempo; è stato disegnatore satirico di Rinascita Sarda e di Sardegna Oggi.
Ha esposto un po’ ovunque, in Italia e all’estero dal 1952.
Incide e stampa personalmente opere di xilografia, acquaforte, puntasecca.
Ha progettato un centinaio di manifesti, copertine di libri, depliants, per il teatro, convegni, manifestazioni sindacali e politiche.
Ha realizzato scenografie per il teatro e la televisione (Rai 3). Ha allestito sale e piazze per manifestazioni e convegni.
Dall’anno 2000 si dedica alla scultura, sperimentando diversi materiali.
Ha pubblicato, per le edizioni CUEC di Cagliari, il manuale “Incidere e stampare da soli” e, nel 2003, la stessa editrice gli ha dedicato una monografia “ Pantoli opere” nella collana “ segni “.
L’artista è coerente con il nostro tempo e ne denuncia ingiustizie, tragedie, passioni.
La provocazione prepotente emerge anche nelle figure che mostrano la drammaticità degli eventi dell’uomo.
Le figure femminili, dai fianchi larghi, che si allungano, abbracciate e contorte a figure maschili danno l’idea della simbiosi dei due sessi e del senso della vita.
Nelle sue opere sesso e sessualità prendono forma senza nessun tratto di volgarità, spesso con pudicizia, la malizia è intuita ma non dichiarata esplicitamente.
Una mano sul pube, in un’opera che suggerisce l’abbandono dopo un amplesso, ci ricorda l’amore, senza remore, fra due persone.
Il senso d’abbandono dei protagonisti è l’emblema della vita in comune dove lo star vicini immobili, appagati senza vergogna è amore.
L’opera non è volgare è solo denuncia del vivere di due persone che non nascondono la pace serena raggiunta e non tradiscono l’emozione del momento.
Contrasti di colori accompagnano le figure delineate da pennellate che parlano raccontando amori, passioni, drammi e si ergono a simbolo dei contrasti sia dell’io che della società.
Nei paesaggi e nei disegni acquerellati si ritrova la poesia e la pacatezza esaltata dai colori: luoghi agognati dove le passionalità sopite lasciano posto a sprazzi di natura ancora incontaminata.
Nei disegni, che spesso dolorosamente denunciano, si avverte l’immediatezza del gesto come se l’artista avesse voluto catturare attimi e sentimenti riguardanti situazioni grottesche o barbarie.
Il dramma è insito anche nelle incisioni ma l’ordine dei tratti ne mitiga il messaggio.
Nei visi scavati nelle carni incise e mortificate dalla sventura della povertà e del dolore si ritrovano le problematiche del nostro tempo.
Nelle sculture i corpi mutilati, i brandelli di moncherini parlano muti e raccontano ciò che non si vorrebbe mai sentire.
Linguaggi espressivi diversi, pittura, scultura e grafica concorrono a dare una completa visione del pensiero e del mondo dell’artista.
Cagliari 01 marzo 2006 Federica Murgia
Primo Pantoli è nato a Cesena (Forlì), dove ha compiuto gli studi classici. Nel 1950 si trasferisce a Firenze, dove alterna la pittura agli studi letterari.
Nel 1957 si stabilisce in Sardegna, dove insegnerà discipline artistiche al Liceo Artistico di Cagliari fino al 1990.
E’ stato tra i fondatori dei primi gruppi di arte di avanguardia in Sardegna (Studio ’58 nel 1958; Gruppo di Iniziativa, nel 1961; Centro di Cultura Democratica, nel 1967).
Ha pubblicato scritti e disegni su quotidiani e periodici, articoli di critica d’arte su L’Unità e il Tempo; è stato disegnatore satirico di Rinascita Sarda e di Sardegna Oggi.
Ha esposto un po’ ovunque, in Italia e all’estero dal 1952.
Incide e stampa personalmente opere di xilografia, acquaforte, puntasecca.
Ha progettato un centinaio di manifesti, copertine di libri, depliants, per il teatro, convegni, manifestazioni sindacali e politiche.
Ha realizzato scenografie per il teatro e la televisione (Rai 3). Ha allestito sale e piazze per manifestazioni e convegni.
Dall’anno 2000 si dedica alla scultura, sperimentando diversi materiali.
Ha pubblicato, per le edizioni CUEC di Cagliari, il manuale “Incidere e stampare da soli” e, nel 2003, la stessa editrice gli ha dedicato una monografia “ Pantoli opere” nella collana “ segni “.
04
marzo 2006
Primo Pantoli – Opere recenti
Dal 04 al 21 marzo 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE LA BACHECA
Cagliari, Via Dei Pisani, 1, (Cagliari)
Cagliari, Via Dei Pisani, 1, (Cagliari)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 17,30-20,30
Vernissage
4 Marzo 2006, ore 17.30
Autore




