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Davide Bertocchi – Autoritratto Modenese
un’installazione appositamente pensata per il sito
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 2 marzo, alle ore 17,30, Davide Bertocchi sarà protagonista del quarto appuntamento con l'Area Progetto della Galleria Civica di Modena (Palazzo Santa Margherita, c.so Canalgrande 103).
Bertocchi (Modena 1969) presenterà un'installazione appositamente pensata per il sito e intitolata Autoritratto Modenese. Per l'occasione verrà stampato un pieghevole con un testo di Serena Goldoni. L'inaugurazione avverrà in coincidenza con l'ultimo incontro del ciclo di lezioni tenuto da Angela Vettese "L'artista e il suo volto. Riflessioni sull'autoritratto dal quattrocento al corpo cyber".
L'Area Progetto è lo spazio al contempo fisico e metaforico che la Galleria Civica di Modena vuole dedicare in collaborazione con l'Ufficio Giovani d'Arte, agli artisti under 35 del suo territorio. Curata nel suo complesso da Ornella Corradini, per l'Ufficio Giovani d'Arte, nonchè da Silvia Ferrari e Serena Goldoni per la Galleria Civica di Modena, giunge ad una nuova tappa dopo gli interventi di Rocco Bizzarri, Michela Lorenzi e Laura Serri.
I giovani sono invitati a esporre un'opera progettata appositamente per porsi in relazione con gli spazi architettonici di Palazzo Santa Margherita, nella zona dello scalone principale. Al loro lavoro la Galleria Civica dedica un pieghevole a colori con immagini e testo critico.
La mostra sarà aperta fino al prossimo 26 marzo dal martedì al venerdì dalle 10,30 alle 13 e dalle 15 alle 18. Sabato, domenica e festivi dalle 10,30 alle 18. Lunedì chiuso, ingresso libero.
Davide Bertocchi, artista modenese che da tempo vive tra Parigi e Milano, ritorna ad esporre nella sua città d'origine, presentando un autoritratto di adolescente cresciuto nella provincia emiliana.
L'installazione è composta da 5 sassi, materia priva di vita, elemento statico, nella quale l'artista identifica se stesso durante gli anni della giovinezza. Le pietre sono avvolte da altrettante cuffie che sparano, in un unico ambiente e a massimo volume 5 canzoni, ognuna delle quali è associata a diversi stati d'animo provati nel periodo adolescenziale, trascorso tra gli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta, quando la musica, in tutte le sue declinazioni, dettava stili e tendenze, diventando per molti elemento fondamentale e indissolubile dalla vita quotidiana, ancora di salvezza, colonna sonora di pezzi di vita.
Le canzoni quindi richiamano il ricordo, scandendo il tempo e trasformandosi in epopea sonora, ma nell'ambiente, unite insieme, si trasformano in una sorta di brusio cacofonico, di suono irriconoscibile, spiazzante, in un'energia che sembra quasi voler trasformare, rendendola attiva, l' "indolenza" della pietra.
Completa l'installazione un grande disco di marmo sopra il quale è incisa la scritta "Once Upon a Time in the West". Anche la scultura evoca ricordi personali, come il primo film visto dall'artista o come l'ormai obsoleto modo di ascoltare la musica, ma è anche monumento funerario a un certo tipo di cultura e stile di vita, una sorta di lapide necessaria alla memoria collettiva.
Note Biografiche
Davide Bertocchi è nato a Modena nel 1969. Diplomato all'Accademia di Belle Arti di Bologna ha frequentato il Post-Diplome Internationale all'Ecole de Beaux Arts di Nantes. Nel 2000 è stato selezionato tra i dieci artisti italiani per lo Studio Program del PS1-MoMa di New York e nel 2001 è artista in residenza al Centre National d'Art Contemporain Villa Arson di Nizza, esperienza che ripete nel 2003 al Pavillon, Palais de Tokyo a Parigi. Nel 2004 è tra i vincitori del progetto Dieselwall di Milano.
A partire dal 1996, inizia un'intensa attività espositiva che lo vede coinvolto in numerose mostre personali, sia in Italia, come alla Galleria Gian Carla Zanutti di Milano nel 1999 e nel 2000-2001, sia all'estero, come le più recenti all'Istituto Italiano di Cultura a Los Angeles nel 2003, Limo al Centre Pompidou di Parigi nel 2004, e Top 100 al Palais de Tokyo di Parigi, nel 2005 e alla Sint-Lukas Galerie di Bruxelles nel 2006.
Tra le mostre collettive si ricordano Doel Zonder Oorzaak, alla W139 di Amsterdam e allo S.M.A.K. di Ghent, nel 1999; Trends/Milano, allo Spazio Salara di Bologna, nel 2000; One Planet Under a Groove: Hip Hop And Contemporary Art, presso The Bronx Museum of The Arts di New York, Walker Art Center di Minneapolis nel 2001; Nuovo Spazio Italiano presso il MART, Palazzo delle Albere e Galleria Civica di Trento, nel 2002; Melting Pop, al Centro di Arte Contemporanea Palazzo delle Papesse di Siena, e la Prague Biennale1 a Praga nel 2003, la XIV Quadriennale di Roma per la Sezione "Anteprima 1" presentata a Torino, nel 2004; U_Move: utopia e immagine in movimento, alla Galleria d'Arte Contemporanea di Monfalcone e Radiodays al De Appel di Amsterdam nel 2005, tutte con relativa pubblicazione.
Bertocchi (Modena 1969) presenterà un'installazione appositamente pensata per il sito e intitolata Autoritratto Modenese. Per l'occasione verrà stampato un pieghevole con un testo di Serena Goldoni. L'inaugurazione avverrà in coincidenza con l'ultimo incontro del ciclo di lezioni tenuto da Angela Vettese "L'artista e il suo volto. Riflessioni sull'autoritratto dal quattrocento al corpo cyber".
L'Area Progetto è lo spazio al contempo fisico e metaforico che la Galleria Civica di Modena vuole dedicare in collaborazione con l'Ufficio Giovani d'Arte, agli artisti under 35 del suo territorio. Curata nel suo complesso da Ornella Corradini, per l'Ufficio Giovani d'Arte, nonchè da Silvia Ferrari e Serena Goldoni per la Galleria Civica di Modena, giunge ad una nuova tappa dopo gli interventi di Rocco Bizzarri, Michela Lorenzi e Laura Serri.
I giovani sono invitati a esporre un'opera progettata appositamente per porsi in relazione con gli spazi architettonici di Palazzo Santa Margherita, nella zona dello scalone principale. Al loro lavoro la Galleria Civica dedica un pieghevole a colori con immagini e testo critico.
La mostra sarà aperta fino al prossimo 26 marzo dal martedì al venerdì dalle 10,30 alle 13 e dalle 15 alle 18. Sabato, domenica e festivi dalle 10,30 alle 18. Lunedì chiuso, ingresso libero.
Davide Bertocchi, artista modenese che da tempo vive tra Parigi e Milano, ritorna ad esporre nella sua città d'origine, presentando un autoritratto di adolescente cresciuto nella provincia emiliana.
L'installazione è composta da 5 sassi, materia priva di vita, elemento statico, nella quale l'artista identifica se stesso durante gli anni della giovinezza. Le pietre sono avvolte da altrettante cuffie che sparano, in un unico ambiente e a massimo volume 5 canzoni, ognuna delle quali è associata a diversi stati d'animo provati nel periodo adolescenziale, trascorso tra gli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta, quando la musica, in tutte le sue declinazioni, dettava stili e tendenze, diventando per molti elemento fondamentale e indissolubile dalla vita quotidiana, ancora di salvezza, colonna sonora di pezzi di vita.
Le canzoni quindi richiamano il ricordo, scandendo il tempo e trasformandosi in epopea sonora, ma nell'ambiente, unite insieme, si trasformano in una sorta di brusio cacofonico, di suono irriconoscibile, spiazzante, in un'energia che sembra quasi voler trasformare, rendendola attiva, l' "indolenza" della pietra.
Completa l'installazione un grande disco di marmo sopra il quale è incisa la scritta "Once Upon a Time in the West". Anche la scultura evoca ricordi personali, come il primo film visto dall'artista o come l'ormai obsoleto modo di ascoltare la musica, ma è anche monumento funerario a un certo tipo di cultura e stile di vita, una sorta di lapide necessaria alla memoria collettiva.
Note Biografiche
Davide Bertocchi è nato a Modena nel 1969. Diplomato all'Accademia di Belle Arti di Bologna ha frequentato il Post-Diplome Internationale all'Ecole de Beaux Arts di Nantes. Nel 2000 è stato selezionato tra i dieci artisti italiani per lo Studio Program del PS1-MoMa di New York e nel 2001 è artista in residenza al Centre National d'Art Contemporain Villa Arson di Nizza, esperienza che ripete nel 2003 al Pavillon, Palais de Tokyo a Parigi. Nel 2004 è tra i vincitori del progetto Dieselwall di Milano.
A partire dal 1996, inizia un'intensa attività espositiva che lo vede coinvolto in numerose mostre personali, sia in Italia, come alla Galleria Gian Carla Zanutti di Milano nel 1999 e nel 2000-2001, sia all'estero, come le più recenti all'Istituto Italiano di Cultura a Los Angeles nel 2003, Limo al Centre Pompidou di Parigi nel 2004, e Top 100 al Palais de Tokyo di Parigi, nel 2005 e alla Sint-Lukas Galerie di Bruxelles nel 2006.
Tra le mostre collettive si ricordano Doel Zonder Oorzaak, alla W139 di Amsterdam e allo S.M.A.K. di Ghent, nel 1999; Trends/Milano, allo Spazio Salara di Bologna, nel 2000; One Planet Under a Groove: Hip Hop And Contemporary Art, presso The Bronx Museum of The Arts di New York, Walker Art Center di Minneapolis nel 2001; Nuovo Spazio Italiano presso il MART, Palazzo delle Albere e Galleria Civica di Trento, nel 2002; Melting Pop, al Centro di Arte Contemporanea Palazzo delle Papesse di Siena, e la Prague Biennale1 a Praga nel 2003, la XIV Quadriennale di Roma per la Sezione "Anteprima 1" presentata a Torino, nel 2004; U_Move: utopia e immagine in movimento, alla Galleria d'Arte Contemporanea di Monfalcone e Radiodays al De Appel di Amsterdam nel 2005, tutte con relativa pubblicazione.
02
marzo 2006
Davide Bertocchi – Autoritratto Modenese
Dal 02 al 26 marzo 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA CIVICA DI MODENA – PALAZZO SANTA MARGHERITA
Modena, Corso Canalgrande, 103, (Modena)
Modena, Corso Canalgrande, 103, (Modena)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 10,30 alle 13 e dalle 15 alle 18. Sabato, domenica e festivi dalle 10,30 alle 18. Lunedì chiuso
Vernissage
2 Marzo 2006, ore 17.30
Autore




