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Enzo Esposito
una selezione di opere realizzate nell’ultimo anno che testimoniano la sua evoluzione artistica rispetto alla produzione precedente
Comunicato stampa
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SPIRALEARTE artecontemporanea ha il piacere di presentare a Pietrasanta la personale di Enzo Esposito: la mostra, che si inaugurerà sabato 18 febbraio 2006 alle ore 17.00 nello spazio espositivo di Piazza Duomo 22, esporrà una selezione di opere realizzate nell’ultimo anno che testimoniano la sua evoluzione artistica rispetto alla produzione precedente.
Tele e carte, alcune di grandi dimensioni e di formati insoliti, come quello ovale, mostrano ampie campiture cromatiche, distribuite con andamento verticale dall’alto al basso che si accostano e si articolano attraverso un segno improvviso e guizzante che delimita contorti perimetri.
Lo spazio pittorico si complica attraverso materiali eterogenei che evadono i confini della tela e aggiungono densità alla superficie; la materia, piena e coagulata in grumi di colore, tende a creare volumi tali da far pensare ad una riflessione dell’artista sulla scultura.
I timbri suntuosi, le materie tiepide e morbide, dominate dai toni caldi del rosso e dell’arancio che contrastano con blu psichici e bianchi carichi d’incanto, esprimono una struggente e infuocata malinconia.
Malinconia come segreta pulsione, ansia dell’essere, tale da riempire lo spazio e catturarlo, inglobandolo all’interno della metafora speculare della superficie.
Enzo Esposito nasce nel 1946 a Benevento, inizia la sua carriera artistica nel 1970 in cui è evidente l’influenza dell’arte concettuale. Le sue prime opere, “oggetti-bisturi”, di lucido rigore formale sull’idea del corpo e della crudeltà, suscitano subito un vivo interesse della critica.
Negli anni seguenti si avvicina alla fotografia considerata ed utilizzata come espressione artistica autonoma e nel 1977 realizza le prime installazioni, pitture eseguite direttamente sulle pareti delle gallerie, che segnano il passaggio dall’arte concettuale alla pittura. È, infatti, uno dei primi artisti italiani, appartenenti a questa corrente, a riprendere il disegno ed il colore sull’idea dell’ambiente.
Qualche anno più tardi, Renato Barilli lo inserisce nel suo gruppo dei “Nuovi Nuovi”, divenendone uno degli esponenti di spicco. Dal 1980 vive e lavora a Milano e partecipa a molte rassegne internazionali che puntualizzano il passaggio dal concettuale alla pittura ed espone nei più importanti musei italiani.
A questo periodo appartengono le tele di grandi dimensioni con forti luminosità coloristiche che manifestano l’interesse per la pittura di Kandinskij; segue una nuova fase caratterizzata da un espressionismo astratto che si esprime attraverso un’accesa gamma cromatica in opere in cui le diverse parti si articolano contrariando il piano del quadro stesso. Negli anni successivi espone in tutta Europa e i suoi lavori sono acquistati da importanti musei italiani.
Tele e carte, alcune di grandi dimensioni e di formati insoliti, come quello ovale, mostrano ampie campiture cromatiche, distribuite con andamento verticale dall’alto al basso che si accostano e si articolano attraverso un segno improvviso e guizzante che delimita contorti perimetri.
Lo spazio pittorico si complica attraverso materiali eterogenei che evadono i confini della tela e aggiungono densità alla superficie; la materia, piena e coagulata in grumi di colore, tende a creare volumi tali da far pensare ad una riflessione dell’artista sulla scultura.
I timbri suntuosi, le materie tiepide e morbide, dominate dai toni caldi del rosso e dell’arancio che contrastano con blu psichici e bianchi carichi d’incanto, esprimono una struggente e infuocata malinconia.
Malinconia come segreta pulsione, ansia dell’essere, tale da riempire lo spazio e catturarlo, inglobandolo all’interno della metafora speculare della superficie.
Enzo Esposito nasce nel 1946 a Benevento, inizia la sua carriera artistica nel 1970 in cui è evidente l’influenza dell’arte concettuale. Le sue prime opere, “oggetti-bisturi”, di lucido rigore formale sull’idea del corpo e della crudeltà, suscitano subito un vivo interesse della critica.
Negli anni seguenti si avvicina alla fotografia considerata ed utilizzata come espressione artistica autonoma e nel 1977 realizza le prime installazioni, pitture eseguite direttamente sulle pareti delle gallerie, che segnano il passaggio dall’arte concettuale alla pittura. È, infatti, uno dei primi artisti italiani, appartenenti a questa corrente, a riprendere il disegno ed il colore sull’idea dell’ambiente.
Qualche anno più tardi, Renato Barilli lo inserisce nel suo gruppo dei “Nuovi Nuovi”, divenendone uno degli esponenti di spicco. Dal 1980 vive e lavora a Milano e partecipa a molte rassegne internazionali che puntualizzano il passaggio dal concettuale alla pittura ed espone nei più importanti musei italiani.
A questo periodo appartengono le tele di grandi dimensioni con forti luminosità coloristiche che manifestano l’interesse per la pittura di Kandinskij; segue una nuova fase caratterizzata da un espressionismo astratto che si esprime attraverso un’accesa gamma cromatica in opere in cui le diverse parti si articolano contrariando il piano del quadro stesso. Negli anni successivi espone in tutta Europa e i suoi lavori sono acquistati da importanti musei italiani.
18
febbraio 2006
Enzo Esposito
Dal 18 febbraio al 19 marzo 2006
arte contemporanea
Location
MARCOROSSI ARTECONTEMPORANEA
Pietrasanta, Piazza Duomo, 22, (Lucca)
Pietrasanta, Piazza Duomo, 22, (Lucca)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica 10:30-12:30 e 15.30-19.30
Vernissage
18 Febbraio 2006, ore 17
Autore




