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Camille Bonnefoi – Lontananza
giovane promessa della fotografia Francese
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Officine Fotografiche prosegue il suo programma espositivo di giovani autori internazionali. Abbiamo il piacere di presentare Camille Bonnefoi, giovane promessa della fotografia Francese. Parigina si è posta all’attenzione con questo lavoro sulla figura stampato su supporti non tradizionali. Un viaggio appassionante nell’anima e nell’immagine.
A cura di Emilio DItri
Da quando faccio fotografia il tema del corpo è sempre stato presente nel mio lavoro. Ciò che mi interessa è di proporre un’altra estetica ed un altro sguardo sul corpo. Se dovessi dare loro un nome sarebbe “l’estetica dello sgualcito”, che rappresenta il contrario dell’immagine odierna del corpo: liscio, privo di imperfezioni, insomma, un corpo di bambola virtuale. Il corpo, nelle mie immagini, è invece un corpo vivo, con le sue rughe, le sue pieghe, in opposizione al canone corrente della bellezza. Questo lavoro è quindi centrato sulla “pieghettatura”; un corpo fatto di pieghe ed una immagine che le cattura come quelle degli occhi di un miope che tenta di distinguere meglio le cose socchiudendo gli occhi.
La tecnica che utilizzo consiste quindi nel rafforzare questa sensazione di “pieghettatura”. L’associazione dell’emulsione liquida e della pergamena lascia apparire le “pennellate” e distrugge la “pulizia” dell’immagine iniziale per conferirle una plasticità diversa da quella di una fotografia “normale”, avvicinandosi a quella di un’incisione o di un disegno a carboncino. Il problema del dialogo tra supporto e soggetto è un tema per me tanto più importante perché enfatizza la posizione ambivalente della fotografia al crocevia dei media.
Il supporto trasforma il soggetto in un’icona che è quella del segno del tempo e della vita su di un corpo. Il trattamento dell’immagine aggiunge un altro senso, una dominante affettiva che è quella del fotografo. La fotografia non è più un mezzo neutro, liscio e piatto, ma acquisisce materia e si inscrive nello spazio, come un oggetto.
Camille Bonnefoi
A cura di Emilio DItri
Da quando faccio fotografia il tema del corpo è sempre stato presente nel mio lavoro. Ciò che mi interessa è di proporre un’altra estetica ed un altro sguardo sul corpo. Se dovessi dare loro un nome sarebbe “l’estetica dello sgualcito”, che rappresenta il contrario dell’immagine odierna del corpo: liscio, privo di imperfezioni, insomma, un corpo di bambola virtuale. Il corpo, nelle mie immagini, è invece un corpo vivo, con le sue rughe, le sue pieghe, in opposizione al canone corrente della bellezza. Questo lavoro è quindi centrato sulla “pieghettatura”; un corpo fatto di pieghe ed una immagine che le cattura come quelle degli occhi di un miope che tenta di distinguere meglio le cose socchiudendo gli occhi.
La tecnica che utilizzo consiste quindi nel rafforzare questa sensazione di “pieghettatura”. L’associazione dell’emulsione liquida e della pergamena lascia apparire le “pennellate” e distrugge la “pulizia” dell’immagine iniziale per conferirle una plasticità diversa da quella di una fotografia “normale”, avvicinandosi a quella di un’incisione o di un disegno a carboncino. Il problema del dialogo tra supporto e soggetto è un tema per me tanto più importante perché enfatizza la posizione ambivalente della fotografia al crocevia dei media.
Il supporto trasforma il soggetto in un’icona che è quella del segno del tempo e della vita su di un corpo. Il trattamento dell’immagine aggiunge un altro senso, una dominante affettiva che è quella del fotografo. La fotografia non è più un mezzo neutro, liscio e piatto, ma acquisisce materia e si inscrive nello spazio, come un oggetto.
Camille Bonnefoi
04
febbraio 2006
Camille Bonnefoi – Lontananza
Dal 04 al 18 febbraio 2006
fotografia
Location
OFFICINE FOTOGRAFICHE
Roma, Via Giuseppe Libetta, 1, (Roma)
Roma, Via Giuseppe Libetta, 1, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni 16–19.30; sabato 10–13
Vernissage
4 Febbraio 2006, ore 17:30
Autore
Curatore




