Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Roberto Sanchez – Relazioni pericolose
fotografie
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ambientare un’opera d’arte in una rete di segni è un’esperienza spiazzante, che mostra quanto sia relativo e incidentale il significato di un’opera d’arte. In “Relazioni pericolose”, Roberto Sanchez fotografa i suo dipinti in un contesto metafisico, popolato di oggetti semplici, quotidiani, che assumono un alto valore simbolico in relazione al contesto. L’artista diventa, così, l’autore di un rebus a soluzione multipla o il regista di un’opera incompiuta, alla quale ciascuno può dare la conclusione che ritiene opportuna. In “Relazioni n. 4”, la presenza di uno “strummolo” sul golfo di Pozzuoli può evocare un vortice che travolge la costa e determina il caos, prefigurato dalla fuga di piani obliqui nel dipinto a destra. In “Relazioni n. 5”, invece, la folla di uomini che appaiono sullo sfondo entra in relazione con i dadi in primo piano, suggerendo che il destino dell’umanità è determinato da semplici giochi di potere. In un sistema brutale che annulla l’individuo e la sua sensibilità, la molteplicità di persone si riduce a un organismo neutrale, una composizione astratta come il dipinto che appare a sinistra.
Se in pittura Roberto Sanchez scompone la realtà e la ricompone in complesse trame di luce, nel recente lavoro fotografico delega allo spettatore il compito di comporre gli elementi per giungere a una sintesi e individuare i possibili significati.
In realtà, non è la prima volta che Sanchez fa interagire i suoi dipinti con oggetti esterni, ordinati nello spazio secondo un piano razionale: sin dall’infanzia l’artista si diletta nella costruzione di plastici, dove i muri delle case, i segnali stradali, i manifesti pubblicitari recano l’impronta leggera ed elegante del suo pennello. Una passione ereditata dal padre, che gli regalò il primo treno elettrico, e coltivata sino ad oggi nello spazio gremito del suo laboratorio. Uno spazio affascinante, che riflette lo spirito semplice e puro di Roberto Sanchez, in grado di stupirsi come un fanciullo al passaggio di un trenino tra le case e i monti.
Marco di Mauro
Se in pittura Roberto Sanchez scompone la realtà e la ricompone in complesse trame di luce, nel recente lavoro fotografico delega allo spettatore il compito di comporre gli elementi per giungere a una sintesi e individuare i possibili significati.
In realtà, non è la prima volta che Sanchez fa interagire i suoi dipinti con oggetti esterni, ordinati nello spazio secondo un piano razionale: sin dall’infanzia l’artista si diletta nella costruzione di plastici, dove i muri delle case, i segnali stradali, i manifesti pubblicitari recano l’impronta leggera ed elegante del suo pennello. Una passione ereditata dal padre, che gli regalò il primo treno elettrico, e coltivata sino ad oggi nello spazio gremito del suo laboratorio. Uno spazio affascinante, che riflette lo spirito semplice e puro di Roberto Sanchez, in grado di stupirsi come un fanciullo al passaggio di un trenino tra le case e i monti.
Marco di Mauro
24
gennaio 2006
Roberto Sanchez – Relazioni pericolose
Dal 24 gennaio al 10 febbraio 2006
fotografia
Location
MUSEO MINIMO
Napoli, Via Detta San Vincenzo, 3, (Napoli)
Napoli, Via Detta San Vincenzo, 3, (Napoli)
Orario di apertura
lunedì e mercoledì 16-19. Martedì, giovedì e venerdì 10-12
Vernissage
24 Gennaio 2006, ore 18
Autore




