Dopo Giancarlo Cazzaniga, dopo la mostra sull’intero movimento del realismo esistenziale e dopo “La rabbia e il furore” di Giuseppe Guerreschi, la galleria Cortina prosegue con questa mostra di Giusepe Banchieri la rassegna dedicata agli artisti che a partire dalla seconda metà degli anni ‘50 hanno rivoluzionato la corrente del realismo sociale adottando una visione più intimista della realtà.
E’ ora lo stile introspettivo di Banchieri, quindi, a “illuminare” attraverso il filtro severo del realismo esistenziale un’altra zona d’ombra della Milano del dopoguerra; sprofondando nel grigiore dei familiari paesaggi urbani l’artista milanese trasmette alle opere la desolazione del suo sguardo, che scruta la realtà dall’ interno e non vi trova intenti, né ideali o scopi.