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Sabina Mirri – Quadri succulenti
Torna a Roma la pop art domestica, tutta declinata al femminile, di Sabina Mirri
Comunicato stampa
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Torna a Roma la pop art domestica, tutta declinata al femminile, di Sabina Mirri. Torna con le ultime prove di una creatività proteiforme, i Quadri Succulenti, dal 28 novembre nella galleria-gioiello di Francesca Antonacci.
Le numerose serie di dipinti e sculture realizzate da Sabina Mirri nel corso della sua trentennale carriera – la prima personale nel 1976, a soli diciannove anni – sono apparentemente molto diverse tra loro. “Tutte però tessute con un unico filo”, spiega l’artista, alludendo forse alla trama di intenso sentimento ed ancor più intensi colori che è alla base di ogni suo lavoro.
La novità dei Quadri Succulenti, tre grandi pannelli a soggetto floreale individuati dal nome di un colore, Viola, Giallo e Azzurro, risiede nell’attenzione che questa volta l’artista presta alla “confezione” delle opere, di cui una sfavillante cornice dorata è elemento sostanziale. “Ho pensato di rafforzare l’effetto di estetismo tirato al massimo prodotto da questi miei trionfi vegetali, carichi di colore e completati da cornici sontuose, inserendoli in uno spazio espositivo diverso dal solito, una galleria antiquaria piena di oggetti preziosi, che funziona un po’ come uno scrigno”. Nelle opere di Mirri, però, la forma non è mai fine a se stessa. Sia che si trattasse dei Bagni Misteriosi presenti alle prime rassegne dedicate da Bonito Oliva alla post Transavanguardia, o dei neoromantici pastelli del periodo internazionale (il soggiorno a New York e le importanti mostre a Washington, Oslo, Helsinki e Basilea) l’imperativo categorico di quest’artista dalla fantasia complicata e le idee chiare è sempre stato quello di produrre un’arte piena di significato: “Nella mia pittura al fuori deve sempre corrispondere un dentro”. La chiave per comprendere cosa c’è dentro la festa di colori di Viola, Giallo e Azzurro è nel titolo della mostra che li qualifica come Quadri Succulenti, un termine che l’artista, appassionata di giardinaggio, prende in prestito dal mondo della botanica. Le succulente sono piante che custodiscono al loro interno il segreto della sopravvivenza in climi aridi: una concentrazione di succhi cellulari così alta da consentire l’accumulo di grandi riserve d’acqua. Anche la flora di Sabina Mirri trabocca di quei liquidi vitali, alla cui presenza allude tutto l’apparato esteriore, a cominciare dalla cornice, luminosa come la luce vivificante del sole. Non sorprende che questa metafora della forza vitale sia stata concepita a Petrolo, la fattoria di Mercatale Valdarno dove l’artista si è trasferita dopo il matrimonio. Qui sono nati e prosperano suo figlio, i suoi fiori, quelli veri e quelli dipinti, e Galatrona, il pluridecorato supertuscan prodotto dalla famiglia del marito che sarà, ovviamente, offerto agli ospiti dell’inaugurazione romana di Sabina. A Petrolo è anche conservata la collezione di testi botanici dalle cui pagine riccamente illustrate è germogliata l’ispirazione dei Quadri Succulenti, che, in effetti, hanno un po’ l’aria di tavole strappate da un antico erbario. Senonché il linguaggio oggettivamente descrittivo adottato dalla pittrice non illustra con scientifico rigore specie floreali conosciute, ma bizzarri capricci vegetali in cui l’esistente si intreccia al fantastico.
Continua a sorprendere la pittura di Sabina Mirri, come sempre accampata nell’insidiosa zona di confine tra realtà e fantasia.
Le numerose serie di dipinti e sculture realizzate da Sabina Mirri nel corso della sua trentennale carriera – la prima personale nel 1976, a soli diciannove anni – sono apparentemente molto diverse tra loro. “Tutte però tessute con un unico filo”, spiega l’artista, alludendo forse alla trama di intenso sentimento ed ancor più intensi colori che è alla base di ogni suo lavoro.
La novità dei Quadri Succulenti, tre grandi pannelli a soggetto floreale individuati dal nome di un colore, Viola, Giallo e Azzurro, risiede nell’attenzione che questa volta l’artista presta alla “confezione” delle opere, di cui una sfavillante cornice dorata è elemento sostanziale. “Ho pensato di rafforzare l’effetto di estetismo tirato al massimo prodotto da questi miei trionfi vegetali, carichi di colore e completati da cornici sontuose, inserendoli in uno spazio espositivo diverso dal solito, una galleria antiquaria piena di oggetti preziosi, che funziona un po’ come uno scrigno”. Nelle opere di Mirri, però, la forma non è mai fine a se stessa. Sia che si trattasse dei Bagni Misteriosi presenti alle prime rassegne dedicate da Bonito Oliva alla post Transavanguardia, o dei neoromantici pastelli del periodo internazionale (il soggiorno a New York e le importanti mostre a Washington, Oslo, Helsinki e Basilea) l’imperativo categorico di quest’artista dalla fantasia complicata e le idee chiare è sempre stato quello di produrre un’arte piena di significato: “Nella mia pittura al fuori deve sempre corrispondere un dentro”. La chiave per comprendere cosa c’è dentro la festa di colori di Viola, Giallo e Azzurro è nel titolo della mostra che li qualifica come Quadri Succulenti, un termine che l’artista, appassionata di giardinaggio, prende in prestito dal mondo della botanica. Le succulente sono piante che custodiscono al loro interno il segreto della sopravvivenza in climi aridi: una concentrazione di succhi cellulari così alta da consentire l’accumulo di grandi riserve d’acqua. Anche la flora di Sabina Mirri trabocca di quei liquidi vitali, alla cui presenza allude tutto l’apparato esteriore, a cominciare dalla cornice, luminosa come la luce vivificante del sole. Non sorprende che questa metafora della forza vitale sia stata concepita a Petrolo, la fattoria di Mercatale Valdarno dove l’artista si è trasferita dopo il matrimonio. Qui sono nati e prosperano suo figlio, i suoi fiori, quelli veri e quelli dipinti, e Galatrona, il pluridecorato supertuscan prodotto dalla famiglia del marito che sarà, ovviamente, offerto agli ospiti dell’inaugurazione romana di Sabina. A Petrolo è anche conservata la collezione di testi botanici dalle cui pagine riccamente illustrate è germogliata l’ispirazione dei Quadri Succulenti, che, in effetti, hanno un po’ l’aria di tavole strappate da un antico erbario. Senonché il linguaggio oggettivamente descrittivo adottato dalla pittrice non illustra con scientifico rigore specie floreali conosciute, ma bizzarri capricci vegetali in cui l’esistente si intreccia al fantastico.
Continua a sorprendere la pittura di Sabina Mirri, come sempre accampata nell’insidiosa zona di confine tra realtà e fantasia.
28
novembre 2005
Sabina Mirri – Quadri succulenti
Dal 28 novembre al 31 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10.00-13.00 e 16.00-19.00
Vernissage
28 Novembre 2005, ore 18.30-21.30
Ufficio stampa
SCARLETT MATASSI
Autore