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Patrizia Guerresi – Maimouna
Scultrice, autrice di video e di installazioni, Patrizia Guerresi agisce il mito, il sacro e la dimensione del femminile che appare da frammenti e da parti significative di un corpo umano che diviene anche corpo religioso e mistico
Comunicato stampa
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Scultrice, autrice di video e di installazioni, Patrizia Guerresi agisce il mito, il sacro e la dimensione del femminile che appare da frammenti e da parti significative di un corpo umano che diviene anche corpo religioso e mistico.
Dalla macchina fotografica al video, dalle installazioni alle sculture, Patrizia Guerresi continua a raccontare, con la stessa lucidità e senza compromessi, il disagio e la bellezza della diversità. Dalle foto delle donne velate che tacciono in pose austere di atteggiamenti di preghiera, così come austere nei lavori domestici e nelle singolari dimensioni, le sue opere sono contemporaneamente metafore e provocazioni, racconti delicati e analisi razionali.
Una donna vestita di bianco avvolta nel suo chador immobile nella propria tradizione e contemporaneamente totalmente isolata da essa.
Patrizia Guerresi colloca i riferimenti delle sue opere in relazione all’esistenza di un individuo, oggi, in due culture opposte. Esistenza che l’artista attinge dalla propria sfera intima, intuendo una zona della creazione e del sapere dove si dissolvono le demarcazioni nette fra paesi e culture.
Patrizia Guerresi tratta argomenti complessi come le complessità sociali, politiche e religiose della diversità religiosa, etnica, territoriale, razziale, attraverso il linguaggio delle emozioni. Rappresenta l’esistenza costante nei dualismi est-ovest, donna-uomo, dentro-fuori, visibile-invisibile, senza mai tralasciare l’idea della bellezza e il legame tra arte e vita.
Francesca Alfano Miglietti
Dalla macchina fotografica al video, dalle installazioni alle sculture, Patrizia Guerresi continua a raccontare, con la stessa lucidità e senza compromessi, il disagio e la bellezza della diversità. Dalle foto delle donne velate che tacciono in pose austere di atteggiamenti di preghiera, così come austere nei lavori domestici e nelle singolari dimensioni, le sue opere sono contemporaneamente metafore e provocazioni, racconti delicati e analisi razionali.
Una donna vestita di bianco avvolta nel suo chador immobile nella propria tradizione e contemporaneamente totalmente isolata da essa.
Patrizia Guerresi colloca i riferimenti delle sue opere in relazione all’esistenza di un individuo, oggi, in due culture opposte. Esistenza che l’artista attinge dalla propria sfera intima, intuendo una zona della creazione e del sapere dove si dissolvono le demarcazioni nette fra paesi e culture.
Patrizia Guerresi tratta argomenti complessi come le complessità sociali, politiche e religiose della diversità religiosa, etnica, territoriale, razziale, attraverso il linguaggio delle emozioni. Rappresenta l’esistenza costante nei dualismi est-ovest, donna-uomo, dentro-fuori, visibile-invisibile, senza mai tralasciare l’idea della bellezza e il legame tra arte e vita.
Francesca Alfano Miglietti
27
ottobre 2005
Patrizia Guerresi – Maimouna
Dal 27 ottobre al 26 novembre 2005
arte contemporanea
Location
BAG GALLERY MILANO – BOSCOLO EXEDRA
Milano, Corso Giacomo Matteotti, 4, (Milano)
Milano, Corso Giacomo Matteotti, 4, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 17-24
Vernissage
27 Ottobre 2005, ore 18.30
Autore




