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Alessandro Mencarelli – Hotel Clandestine
mostra fotografica
Comunicato stampa
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L’atto fotografico è per Alessandro Mencarelli il mezzo con cui interrogarsi sugli accadimenti che scandiscono il tempo dell’uomo, nei suoi aspetti certo meno eclatanti e rumorosi, ma sicuramente più sinceri, intimi, personali. L’autore non si propone di registrare volumi e colori, ma traduce un desiderio, quello di lasciare affiorare storie e situazioni per arricchire lo sguardo di conoscenze e comprensioni. Gli incontri con i detenuti del carcere assistiti dallo stesso fotografo - avvocato penalista - sono l’occasione per tessere relazioni che accade alle volte proseguano oltre l’incarico professionale. È questo il caso di Mohamed, clandestino nord-africano che ha accettato una presenza, quella del fotografo, consegnando allo sguardo altrui un frammento della propria vita privata: lo spazio da lui occupato e abitato, il suo rifugio prima dell’arresto.
Le architetture industriali della Breda di Pistoia, un tempo luogo di lavoro per tanti operai, oggi accolgono altri destini, altre speranze, altri sogni, altre disperazioni. È l’Hotel Clandestine, è il riparo per la notte, è il semplice giaciglio. Nell’ampio ambiente evidenti sono i segni del passaggio dell’uomo che, come altri, l’ha abitato: una coperta, una vecchia giacca di tessuto, oggetti diversi cosparsi sul pavimento, piccoli giocattoli confusi fra detriti e carte, fra vecchi registri e faldoni. Ciò che colpisce è il respiro del tempo trascorso e la scoperta di chi ha vissuto quel luogo. Si tratta della presentazione di un’umanità complessa, ricca di drammi, di sofferenze, di lacerazioni, che diventa protagonista. E l’ultimo, il meno appariscente, ciò che sfugge al quotidiano, evitato dai più perché temuto o considerato non degno di nota né di attenzione particolare, si fa soggetto protagonista del nostro sguardo, come accade in quest’ ultimo lavoro fotografico di Mencarelli. Immergendosi in questo spazio l’autore si confronta con il tentativo di instaurare un dialogo e un rapporto attraverso la scoperta di segni ed elementi che, come le piccole cose della vita, rendono più chiara la lettura.
L’immagine evidenzia la mancanza di pregiudizi verso l’uomo e la sua vita. Infatti, il fotografare non si fa mai mera indagine finalizzata a una conoscenza esteriore dello spazio e di quanto contiene. Un luogo che potrebbe essere rappresentato nel suo spietato e lucido disincanto, si fa al contrario luogo vissuto, che racconta la dignità di chi lo vive. Un luogo di fortuna è riscattato dallo sguardo che lo contempla. Sguardo che sa vedere la nobiltà stessa della vita. (G.Pelloso)
Le architetture industriali della Breda di Pistoia, un tempo luogo di lavoro per tanti operai, oggi accolgono altri destini, altre speranze, altri sogni, altre disperazioni. È l’Hotel Clandestine, è il riparo per la notte, è il semplice giaciglio. Nell’ampio ambiente evidenti sono i segni del passaggio dell’uomo che, come altri, l’ha abitato: una coperta, una vecchia giacca di tessuto, oggetti diversi cosparsi sul pavimento, piccoli giocattoli confusi fra detriti e carte, fra vecchi registri e faldoni. Ciò che colpisce è il respiro del tempo trascorso e la scoperta di chi ha vissuto quel luogo. Si tratta della presentazione di un’umanità complessa, ricca di drammi, di sofferenze, di lacerazioni, che diventa protagonista. E l’ultimo, il meno appariscente, ciò che sfugge al quotidiano, evitato dai più perché temuto o considerato non degno di nota né di attenzione particolare, si fa soggetto protagonista del nostro sguardo, come accade in quest’ ultimo lavoro fotografico di Mencarelli. Immergendosi in questo spazio l’autore si confronta con il tentativo di instaurare un dialogo e un rapporto attraverso la scoperta di segni ed elementi che, come le piccole cose della vita, rendono più chiara la lettura.
L’immagine evidenzia la mancanza di pregiudizi verso l’uomo e la sua vita. Infatti, il fotografare non si fa mai mera indagine finalizzata a una conoscenza esteriore dello spazio e di quanto contiene. Un luogo che potrebbe essere rappresentato nel suo spietato e lucido disincanto, si fa al contrario luogo vissuto, che racconta la dignità di chi lo vive. Un luogo di fortuna è riscattato dallo sguardo che lo contempla. Sguardo che sa vedere la nobiltà stessa della vita. (G.Pelloso)
13
ottobre 2005
Alessandro Mencarelli – Hotel Clandestine
Dal 13 ottobre al 19 novembre 2005
fotografia
Location
GALLERIA SAN FEDELE
Milano, Via Ulrico Hoepli, 3A-B, (Milano)
Milano, Via Ulrico Hoepli, 3A-B, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 16-19, mattino su richiesta
Vernissage
13 Ottobre 2005, ore 18
Autore
Curatore



