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Aldo Spinelli – Parole l’opera
una “antologica” che ripercorre la sua attività dal 1973 al 2005
Comunicato stampa
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La Galleria 10.2! riprende la stagione espositiva venerdì 28 ottobre e lo fa all’insegna della novità: per tutto l’anno gli spazi di Largo Isabella d’Aragona 1 saranno aperti dalle 15.30 alle 19.00 anche domenica pomeriggio. Una occasione unica per gli appassionati che potranno godersi con la calma dei giorni festivi le mostre ospitate.
L’inaugurazione è affidata a Parole l’opera personale di Aldo Spinelli, una “antologica” che ripercorre la sua attività dal 1973 al 2005.
Aldo Spinelli continua a divertisti con l’arte e gioca a “…arte scoperte” sin dal titolo: Parole l’opera, un anagramma che focalizza immediatamente il segno distintivo del suo operato che esplora le potenzialità semantiche della parola che viene puntualmente manipolata, permutata, anagrammata, resa labirintica, elasticamente scardinata nella sua autoreferenzialità.
Citazioni poetiche, immagini, note e simboli, subiscono ironiche metamorfosi, tutto è trasformato in qualcosa di diverso ma che al contempo mantiene e integra la matrice del lavoro, sia essa una poesia di Leopardi, una citazione di Calvino, un rebus di Leonardo da Vinci, un arazzo di Boetti, le tessere dello Scrabble o una semplice, qualsiasi frase che descrive se stessa.
Ed è così che L’infinito di Leopardi, completamente anagrammato, diventa il Fintino, un carme dedicato al ”posticcio di capelli che una volta le donne portavano sulla fronte”; la citazione di Calvino “scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto” (Se una notte d’inverno un viaggiatore ) è mutata in un labitesto, ovvero in un labirinto/testo dove le parole si intrecciando, si avviluppano originando un labirinto. Le lettere di IMMAGINANDO TUTTO di Alighiero Boetti vengono usate come tessere per portare in superficie un assioma dell’artista:IMMUTANDO ATTINGO. Se Laser perfori con piglio avveniristico riinventa un rebus eseguito dalla stanca mano di Leonardo da Vinci, Per caso sonda le potenzialità della casualità: tessere del gioco Scrabble piovute su un telo casualmente creano parole di senso compiuto.
Il percorso esposto da 10.2! parte dall’archetipo Parole (1973): tutte le possibili permutazioni delle sei lettere sono elegantemente circoscritte in un elegante ovale, giunge a Tesi (maggio 2005) in cui i numeri riescono a descrivere le parole, e si chiude con Decorativo (giugno 2005) una domanda e una risposta autoreferenziale sul significato delle parole e dell’arte.
Le opere di Spinelli sono uno straniante esercizio mentale, incentrato sull’estetica della mente in opposizione a quella dell’occhio; sull’emozione della logica per conseguire con il massimo sforzo cerebrale il minimo risultato visivo; non la trascuratezza della mano ma l’essenzialità della forma per far affiorare la sofisticata elaborazione sottesa all’opera.
I suoi lavori sembrano rompicapi, ma una volta superata l’attrazione visiva si viene rimbalzati dallo stesso paradosso della loro esistenza in un continuo omaggio a Epimenide di Creta che affermava “tutti i cretesi mentono”.
Il catalogo della mostra è corredato da testi critici di Stefano Bartezzaghi “immutando attingo” e di Antonella Sbrilli (Docente di Storia dell’Arte contemporanea e Informatica per i beni culturali all’Università La Sapienza di Roma)
“Le rose di Spinelli”.
L’inaugurazione è affidata a Parole l’opera personale di Aldo Spinelli, una “antologica” che ripercorre la sua attività dal 1973 al 2005.
Aldo Spinelli continua a divertisti con l’arte e gioca a “…arte scoperte” sin dal titolo: Parole l’opera, un anagramma che focalizza immediatamente il segno distintivo del suo operato che esplora le potenzialità semantiche della parola che viene puntualmente manipolata, permutata, anagrammata, resa labirintica, elasticamente scardinata nella sua autoreferenzialità.
Citazioni poetiche, immagini, note e simboli, subiscono ironiche metamorfosi, tutto è trasformato in qualcosa di diverso ma che al contempo mantiene e integra la matrice del lavoro, sia essa una poesia di Leopardi, una citazione di Calvino, un rebus di Leonardo da Vinci, un arazzo di Boetti, le tessere dello Scrabble o una semplice, qualsiasi frase che descrive se stessa.
Ed è così che L’infinito di Leopardi, completamente anagrammato, diventa il Fintino, un carme dedicato al ”posticcio di capelli che una volta le donne portavano sulla fronte”; la citazione di Calvino “scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto” (Se una notte d’inverno un viaggiatore ) è mutata in un labitesto, ovvero in un labirinto/testo dove le parole si intrecciando, si avviluppano originando un labirinto. Le lettere di IMMAGINANDO TUTTO di Alighiero Boetti vengono usate come tessere per portare in superficie un assioma dell’artista:IMMUTANDO ATTINGO. Se Laser perfori con piglio avveniristico riinventa un rebus eseguito dalla stanca mano di Leonardo da Vinci, Per caso sonda le potenzialità della casualità: tessere del gioco Scrabble piovute su un telo casualmente creano parole di senso compiuto.
Il percorso esposto da 10.2! parte dall’archetipo Parole (1973): tutte le possibili permutazioni delle sei lettere sono elegantemente circoscritte in un elegante ovale, giunge a Tesi (maggio 2005) in cui i numeri riescono a descrivere le parole, e si chiude con Decorativo (giugno 2005) una domanda e una risposta autoreferenziale sul significato delle parole e dell’arte.
Le opere di Spinelli sono uno straniante esercizio mentale, incentrato sull’estetica della mente in opposizione a quella dell’occhio; sull’emozione della logica per conseguire con il massimo sforzo cerebrale il minimo risultato visivo; non la trascuratezza della mano ma l’essenzialità della forma per far affiorare la sofisticata elaborazione sottesa all’opera.
I suoi lavori sembrano rompicapi, ma una volta superata l’attrazione visiva si viene rimbalzati dallo stesso paradosso della loro esistenza in un continuo omaggio a Epimenide di Creta che affermava “tutti i cretesi mentono”.
Il catalogo della mostra è corredato da testi critici di Stefano Bartezzaghi “immutando attingo” e di Antonella Sbrilli (Docente di Storia dell’Arte contemporanea e Informatica per i beni culturali all’Università La Sapienza di Roma)
“Le rose di Spinelli”.
28
ottobre 2005
Aldo Spinelli – Parole l’opera
Dal 28 ottobre al 25 novembre 2005
arte contemporanea
Location
DIECI.DUE!
Milano, Via Volvinio, 30, (Milano)
Milano, Via Volvinio, 30, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì e domenica 15,30-19
Vernissage
28 Ottobre 2005, ore 19-21
Ufficio stampa
NEW RELEASE
Autore


