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Ateliers 2005
Invitati a Gibellina, gli artisti del mondo hanno lasciato le loro opere come segni indelebili del passaggio. Dalla convinzione che il processo creativo sviluppato in un luogo preciso, sia assolutamente permeabile e sensibile alle “infiltrazioni autorizzate” dello spazio circostante, nascono gli “Ateliers” che Achille Bonito Oliva ha sviluppato per le Orestiadi di Gibellina
Comunicato stampa
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Invitati a Gibellina, gli artisti del mondo hanno lasciato le loro opere come segni indelebili del passaggio. Dalla convinzione che il processo creativo sviluppato in un luogo preciso, sia assolutamente permeabile e sensibile alle “infiltrazioni autorizzate” dello spazio circostante, nascono gli “Ateliers” che Achille Bonito Oliva ha sviluppato per le Orestiadi di Gibellina. Artisti diversi, lontani per cultura e sostrato, o vicini per esperienze e dialettica, si sono confrontati con giovani del posto, dando così vita ad opere “sicuramente intrise anche da una sorta di spirito del luogo - scrive Bonito Oliva -. Per una maggiore apertura e un autentico pluralismo culturale non esistono fasce generazionali protette e nemmeno poetiche di artisti privilegiati”.
Sabato 22 ottobre, alle 18, al Baglio di Stefano di Gibellina, verranno presentate le opere di Moussa Traore (Sénegal), Mohamadou Ndoye « Douts » (Sénegal), Irina Zatulovskaya (Russia), Maria Cristina Crespo (Italia), Salvatore Cuschera (Italia), Ascanio Renda (Italia), Alfredo Romano (Italia). Opere che resteranno parte integrante del Museo Trame Mediterranee di Gibellina.
Il senegalese Moussa Traore ha lasciato a Gibellina le sue statue in ferro riciclato, e le ha sistemate alle finestre del cortile delle Case di Stefano, impassibili spettatrici di un domani senza ritorno. Mohamadou Ndoye “Doutz” ha realizzato a Gibellina tele con tecnica mista o collage che raccontano una terra senza terra, i villaggi autocostruiti alla periferia di Dakar. La pittrice russa Irina Zatulovskaia è ancora a Gibellina dove sta lavorando a tele dipinte su legno, carta, metallo, ceramica. Salvatore Cuschera gioca con la pienezza della pietra viva per le sue sculture, Maria Cristina Crespo presenta dei retablo, quadri in cartapesta e tecnica mista che eccheggiano alle suggestioni degli stucchi dei Serpotta. Nel Granaio, Luca Patella ha sistemato un’installazione divisa in quattro momenti: uno specchio riflette uno scritto dell’artista, un ovale dove si affrontano i profili di una Madonna del Pollaiolo; un libro interagisce con il visitatore attraverso dei sensori, una conchiglia vive collocata all’interno di un antico tabernacolo. A fianco, il Mosaico di Ascanio Renda (giocato sulle lettere del Padrenostro) sarà completato da P.N., sorta di “ tappeto sonoro” che riproduce la Messa di Natale officiata da Giovanni Paolo II. Infine, la monumentale Sedia di Alfredo Romano, monumento alla memoria del sovrintendente Alberto Bombace, è stata già realizzata e collocata nel giardino del Baglio Di Stefano.
Sabato 22 ottobre, alle 18, al Baglio di Stefano di Gibellina, verranno presentate le opere di Moussa Traore (Sénegal), Mohamadou Ndoye « Douts » (Sénegal), Irina Zatulovskaya (Russia), Maria Cristina Crespo (Italia), Salvatore Cuschera (Italia), Ascanio Renda (Italia), Alfredo Romano (Italia). Opere che resteranno parte integrante del Museo Trame Mediterranee di Gibellina.
Il senegalese Moussa Traore ha lasciato a Gibellina le sue statue in ferro riciclato, e le ha sistemate alle finestre del cortile delle Case di Stefano, impassibili spettatrici di un domani senza ritorno. Mohamadou Ndoye “Doutz” ha realizzato a Gibellina tele con tecnica mista o collage che raccontano una terra senza terra, i villaggi autocostruiti alla periferia di Dakar. La pittrice russa Irina Zatulovskaia è ancora a Gibellina dove sta lavorando a tele dipinte su legno, carta, metallo, ceramica. Salvatore Cuschera gioca con la pienezza della pietra viva per le sue sculture, Maria Cristina Crespo presenta dei retablo, quadri in cartapesta e tecnica mista che eccheggiano alle suggestioni degli stucchi dei Serpotta. Nel Granaio, Luca Patella ha sistemato un’installazione divisa in quattro momenti: uno specchio riflette uno scritto dell’artista, un ovale dove si affrontano i profili di una Madonna del Pollaiolo; un libro interagisce con il visitatore attraverso dei sensori, una conchiglia vive collocata all’interno di un antico tabernacolo. A fianco, il Mosaico di Ascanio Renda (giocato sulle lettere del Padrenostro) sarà completato da P.N., sorta di “ tappeto sonoro” che riproduce la Messa di Natale officiata da Giovanni Paolo II. Infine, la monumentale Sedia di Alfredo Romano, monumento alla memoria del sovrintendente Alberto Bombace, è stata già realizzata e collocata nel giardino del Baglio Di Stefano.
22
ottobre 2005
Ateliers 2005
22 ottobre 2005
arte contemporanea
presentazione
presentazione
Location
FONDAZIONE ORESTIADI
Gibellina, Baglio Di Stefano, (Trapani)
Gibellina, Baglio Di Stefano, (Trapani)
Vernissage
22 Ottobre 2005, ore 18
Autore
Curatore