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Andrea Francolino – Ombre platoniche
Il giovane Artista di origini Materane ha scelto di comunicare la sua espressività artistica attraverso le ombre, un’intuizione che gli ha già fatto conquistare la definizione di “artista delle ombre”
Comunicato stampa
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L’Associazione Folkloristica Culturale “Santa Maria della Rocca” di Calciano (MT), con il Patrocinio della Regione Basilicata (progetto ex L.R. 1/2000), del Comune di Calciano, del Comune di Garaguso ed in collaborazione con la Parrocchia S. Giovanni Battista di Calciano, nonché con il Patrocinio della Provincia di Matera e del Comune di Matera, organizza e promuove la Personale di Arte Contemporanea “Ombre Platoniche” di Andrea Francolino.
Il giovane Artista di origini Materane ha scelto di comunicare la sua espressività artistica attraverso le ombre, un’intuizione che gli ha già fatto conquistare la definizione di “artista delle ombre” (Arte Mondadori –2001); poi, nel voler considerare una mera coincidenza il fatto che, Francolino nasceva nello stesso anno in cui Andy Warhol (il maestro delle ombre, amico di Giorgio De Chirico e Marcel Duchamp) espose, alla Heiner Friedrich Gallery di New York, una serie di 66 tele riportanti il titolo di “Shadows”, ebbene, questa strana coincidenza, fa riflettere e pensare che Francolino è nato per lasciare, nella storia dell’arte, il proprio indelebile segno artistico.
La mostra è stata aperta a Calciano dal 2 all’8 settembre 2005, nei locali della ex Sala Dininno, ed è stata proposta dall’associazione culturale come un Biblioevento itinerante che sarà poi trasferito nella Mediateca Provinciale di Matera dal 16 al 21 settembre 2005. (orari, dal lunedì al giovedì 8,30 - 18,30; venerdì e sabato 8,30 - 13,30- ingresso gratuito).
L’inaugurazione prevista per il 16 settembre 2005 alle ore 18.30, vedrà la presenza di autorità, dell’artista Andrea Francolino e di alcuni critici che presenteranno ufficialmente la personale di arte contemporanea.
La mostra “Ombre platoniche” trae il suo titolo dal mito della caverna di Platone, il percorso mitologico dal quale Andrea Francolino è partito e con il quale si confronta nella sua ricerca artistica.
Sul Mito della caverna di Platone, all’inaugurazione della mostra, il prof. Rocco Gentile, un filosofo esperto su tale argomento, presenterà uno studio sul tema applicato all’estro artistico di Francolino.
Mentre, sempre in occasione della mostra, il prof. Gianni Latronico ha così recensito le opere di Francolino:
“Andrea Francolino crea la piramide del boom dell’intera umanità con vuote sagome delineate di uomini, donne, bambini, come sottili profili di idee pure, da mandare in giro per il vasto mondo e per lanciare nuove ombre, all’infinito.
Per vivere nella società dei tempi moderni ed adeguarsi al sistema artefatto dei mass media, bisogna farsi ombra tra le ombre, numero tra numeri, marionetta tra marionette, recitando a soggetto ed indossando una maschera, adatta ad ogni stagione, ad ogni circostanza, ad ogni evenienza.
Filari di alberi, processioni di pellegrini, gambe di uomini proiettano lunghe ombre sul far della sera, all’aurora boreale, al tramonto vespertino ed a notte fonda, nell’universo intero, per scuotere le coscienze, annullare i confini ed abbattere ogni tipo di discriminazione, senza suscitare scandalo.
Tra il bene ed il male, l’essere ed il non essere, il bianco ed il nero, c’è la linea perlacea della penombra, della controra, del controluce, come fuga dal punto centrale dei fatui colori materiali esteriori e l’essenza di tutta la gamma dei colori psichedelici interiori, in una profonda proiezione spirituale, nell’intimo della propria coscienza e sulle propaggini dell’ambiente circostante.
Andrea Francolino trasferisce su tela le ombre della realtà e della fantasia; interpreta i sogni e le ambizioni, trasformando il tutto nelle idee pure dell’iperuranio platonico, aggiungendovi l’indagine psicologica dell’uomo moderno ed elevando ad alta poesia un profondo concetto filosofico.”
Mentre all’inaugurazione di Calciano, il dott. Rino Cardone, critico d’arte e giornalista di Rai 3 Basilicata ha così presentato le opere:
“ Francolino, ci pone un interrogativo:
dove finisce la realtà e dove inizia l’illusione?
Gli uomini, i prigionieri della caverna sono condannati a cogliere le ombre delle idee e le possono cogliere solo attraverso le sensazioni.
Francolino ribalta l’idea dell’ombra di Platone, perché mentre questi pone la luce alle spalle degli uomini, Francolino ci mostra la luce, quello che c’è al di là! Anche se, lui con le ombre poi ci gioca!
La centralità delle ombre nelle opere di Francolino, è intesa come contorno, come sagoma, silhouttes!
La sua pittura è assai essenziale fatta di segno, di forme, pittura di silhouttes umane che si stagliano all’interno del quadro.
Nelle sue opere vi è un forte richiamo alla dimensione dell’occidente e dell’oriente, il richiamo alla conoscenza del mondo sensibile di Platone, unità assoluta dell’universo degli Induisti, dei Buddisti, unica energia cosmica che è in grado di frapporsi alla transitorietà della vita, tanto da riunirle in un unico albero, che non appartiene né all’oriente né all’occidente, e allora Platone va d’accordo con Krishna, Budda, ma con la mediazione della logica che fu di Pitagora.
Nella sue opere leggo anche quella surrealtà magica, quell’informalismo lirico, il concettualismo che fu proprio degli anni 50/60 del Novecento, a partire dal surrealismo americano, ad un richiamo molto indiretto alla Pop Art, come si può notare in questi scarponi che rappresentano l’essenza dell’uomo, come se quest’uomo proiettasse la sua ombra per terra, mentre è l’ombra di un fantasma!
Rimandi, che ci portano alle forme più recenti dell’arte contemporanea, alla Live Art e all’Arte Relazionale, che è l’arte che non è ferma dentro se stessa, ma che guarda all’uomo-persona che fruisce dell’opera, e stabilisce un rapporto simbiotico, tra chi osserva l’opera e l’opera stessa, tanto da stabilire un rapporto tale che, ognuno legge nell’opera quello che vuole!
La pittura di Francolino, pur facendo tesoro di tutto questo substrato culturale, è tutt’altra cosa:
è pittura che fotografa la transitorietà della vita e che dà corpo alla suggestione dell’essere, tanto efficaci da apparire come la realtà stessa!”
Andrea Francolino si confronta con il tema delle ombre con non poche difficoltà; difficoltà che si moltiplicano quando l’ombra deve essere rappresentata in una sua scultura, e se qualcuno chiede a Francolino il perché ha scelto l’ombra, lui ha dichiarato che “sull’ombra so molto, ma su me e l’ombra non so nulla”; è chiaro che il percorso di ricerca di questo giovane artista è ancora in itinere, ma la riflessione di chi osserva e si interroga sul significato delle sue opere può sicuramente partire da questa sua personale considerazione sul tema dell’ombra: “Da un po’ di tempo le masse, le file o la nostra realtà sempre più numerata e massificata, mi fanno percepire l’uomo come ombra o come sagoma.”……..
Il giovane Artista di origini Materane ha scelto di comunicare la sua espressività artistica attraverso le ombre, un’intuizione che gli ha già fatto conquistare la definizione di “artista delle ombre” (Arte Mondadori –2001); poi, nel voler considerare una mera coincidenza il fatto che, Francolino nasceva nello stesso anno in cui Andy Warhol (il maestro delle ombre, amico di Giorgio De Chirico e Marcel Duchamp) espose, alla Heiner Friedrich Gallery di New York, una serie di 66 tele riportanti il titolo di “Shadows”, ebbene, questa strana coincidenza, fa riflettere e pensare che Francolino è nato per lasciare, nella storia dell’arte, il proprio indelebile segno artistico.
La mostra è stata aperta a Calciano dal 2 all’8 settembre 2005, nei locali della ex Sala Dininno, ed è stata proposta dall’associazione culturale come un Biblioevento itinerante che sarà poi trasferito nella Mediateca Provinciale di Matera dal 16 al 21 settembre 2005. (orari, dal lunedì al giovedì 8,30 - 18,30; venerdì e sabato 8,30 - 13,30- ingresso gratuito).
L’inaugurazione prevista per il 16 settembre 2005 alle ore 18.30, vedrà la presenza di autorità, dell’artista Andrea Francolino e di alcuni critici che presenteranno ufficialmente la personale di arte contemporanea.
La mostra “Ombre platoniche” trae il suo titolo dal mito della caverna di Platone, il percorso mitologico dal quale Andrea Francolino è partito e con il quale si confronta nella sua ricerca artistica.
Sul Mito della caverna di Platone, all’inaugurazione della mostra, il prof. Rocco Gentile, un filosofo esperto su tale argomento, presenterà uno studio sul tema applicato all’estro artistico di Francolino.
Mentre, sempre in occasione della mostra, il prof. Gianni Latronico ha così recensito le opere di Francolino:
“Andrea Francolino crea la piramide del boom dell’intera umanità con vuote sagome delineate di uomini, donne, bambini, come sottili profili di idee pure, da mandare in giro per il vasto mondo e per lanciare nuove ombre, all’infinito.
Per vivere nella società dei tempi moderni ed adeguarsi al sistema artefatto dei mass media, bisogna farsi ombra tra le ombre, numero tra numeri, marionetta tra marionette, recitando a soggetto ed indossando una maschera, adatta ad ogni stagione, ad ogni circostanza, ad ogni evenienza.
Filari di alberi, processioni di pellegrini, gambe di uomini proiettano lunghe ombre sul far della sera, all’aurora boreale, al tramonto vespertino ed a notte fonda, nell’universo intero, per scuotere le coscienze, annullare i confini ed abbattere ogni tipo di discriminazione, senza suscitare scandalo.
Tra il bene ed il male, l’essere ed il non essere, il bianco ed il nero, c’è la linea perlacea della penombra, della controra, del controluce, come fuga dal punto centrale dei fatui colori materiali esteriori e l’essenza di tutta la gamma dei colori psichedelici interiori, in una profonda proiezione spirituale, nell’intimo della propria coscienza e sulle propaggini dell’ambiente circostante.
Andrea Francolino trasferisce su tela le ombre della realtà e della fantasia; interpreta i sogni e le ambizioni, trasformando il tutto nelle idee pure dell’iperuranio platonico, aggiungendovi l’indagine psicologica dell’uomo moderno ed elevando ad alta poesia un profondo concetto filosofico.”
Mentre all’inaugurazione di Calciano, il dott. Rino Cardone, critico d’arte e giornalista di Rai 3 Basilicata ha così presentato le opere:
“ Francolino, ci pone un interrogativo:
dove finisce la realtà e dove inizia l’illusione?
Gli uomini, i prigionieri della caverna sono condannati a cogliere le ombre delle idee e le possono cogliere solo attraverso le sensazioni.
Francolino ribalta l’idea dell’ombra di Platone, perché mentre questi pone la luce alle spalle degli uomini, Francolino ci mostra la luce, quello che c’è al di là! Anche se, lui con le ombre poi ci gioca!
La centralità delle ombre nelle opere di Francolino, è intesa come contorno, come sagoma, silhouttes!
La sua pittura è assai essenziale fatta di segno, di forme, pittura di silhouttes umane che si stagliano all’interno del quadro.
Nelle sue opere vi è un forte richiamo alla dimensione dell’occidente e dell’oriente, il richiamo alla conoscenza del mondo sensibile di Platone, unità assoluta dell’universo degli Induisti, dei Buddisti, unica energia cosmica che è in grado di frapporsi alla transitorietà della vita, tanto da riunirle in un unico albero, che non appartiene né all’oriente né all’occidente, e allora Platone va d’accordo con Krishna, Budda, ma con la mediazione della logica che fu di Pitagora.
Nella sue opere leggo anche quella surrealtà magica, quell’informalismo lirico, il concettualismo che fu proprio degli anni 50/60 del Novecento, a partire dal surrealismo americano, ad un richiamo molto indiretto alla Pop Art, come si può notare in questi scarponi che rappresentano l’essenza dell’uomo, come se quest’uomo proiettasse la sua ombra per terra, mentre è l’ombra di un fantasma!
Rimandi, che ci portano alle forme più recenti dell’arte contemporanea, alla Live Art e all’Arte Relazionale, che è l’arte che non è ferma dentro se stessa, ma che guarda all’uomo-persona che fruisce dell’opera, e stabilisce un rapporto simbiotico, tra chi osserva l’opera e l’opera stessa, tanto da stabilire un rapporto tale che, ognuno legge nell’opera quello che vuole!
La pittura di Francolino, pur facendo tesoro di tutto questo substrato culturale, è tutt’altra cosa:
è pittura che fotografa la transitorietà della vita e che dà corpo alla suggestione dell’essere, tanto efficaci da apparire come la realtà stessa!”
Andrea Francolino si confronta con il tema delle ombre con non poche difficoltà; difficoltà che si moltiplicano quando l’ombra deve essere rappresentata in una sua scultura, e se qualcuno chiede a Francolino il perché ha scelto l’ombra, lui ha dichiarato che “sull’ombra so molto, ma su me e l’ombra non so nulla”; è chiaro che il percorso di ricerca di questo giovane artista è ancora in itinere, ma la riflessione di chi osserva e si interroga sul significato delle sue opere può sicuramente partire da questa sua personale considerazione sul tema dell’ombra: “Da un po’ di tempo le masse, le file o la nostra realtà sempre più numerata e massificata, mi fanno percepire l’uomo come ombra o come sagoma.”……..
16
settembre 2005
Andrea Francolino – Ombre platoniche
Dal 16 al 21 settembre 2005
arte contemporanea
Location
MEDIATECA PROVINCIALE – PALAZZO DELL’ANNUNZIATA
Matera, Piazza Vittorio Veneto, (Matera)
Matera, Piazza Vittorio Veneto, (Matera)
Orario di apertura
dal lunedì al giovedì 8,30-18,30; venerdì e sabato 8,30-13,30
Vernissage
16 Settembre 2005, ore 18.30
Sito web
www.andreafrancolino.it
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