Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Il cenacolo verde
Cassinari, Migneco, Morlotti, Sassu e Treccani in Brianza
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 2 ottobre al 13 novembre, a Villa Filippini di Besana in Brianza (MI), si terrà la mostra “IL CENACOLO VERDE. Cassinari, Migneco, Morlotti, Sassu e Treccani in Brianza”, che presenta 40 dipinti di questi cinque maestri (otto per ciascuno) – da La collina (1946) di Treccani a Tramonto in Brianza (1967) di Cassinari, da Ciclisti al traguardo (1951) di Sassu a Un traguardo immaginario (1969) di Migneco, fino a una serie di opere di Morlotti degli anni del suo soggiorno a Imbersago - che nella seconda parte del secolo scorso presero dimora in Brianza, in quello stretto triangolo territoriale che racchiude Missaglia, Sirtori, Monticello e Colle Brianza, dando vita a un cenacolo culturale, finora poco studiato.
Curata da Marina Pizziolo, in collaborazione con Carlos Julio Sassu Suarez, col patrocinio della Regione Lombardia e della Provincia di Milano, e promossa dall’Associazione Culturale “Amici dell’Arte di Aligi Sassu” e dalla Città di Besana in Brianza, l’esposizione pone al centro della propria indagine la Brianza, patria elettiva da sempre di intellettuali e artisti, che tra le sue colline hanno cercato e trovato la concentrazione e la pace necessarie a dar forma e colore alla propria creatività. E questa è stata anche la scelta fatta dai cinque artisti, scelta che è all’origine di stagioni pittoriche che hanno trasformato i luoghi della Brianza in ‘metaluoghi’. Come afferma la curatrice nel suo testo in catalogo, “Di volta in volta, in potenti allestimenti di una tragedia storica, basti pensare ai paesaggi di Mondonico dipinti con profonda affinità poetica da Cassinari e Morlotti negli anni di guerra, quando gli artisti erano sfollati da Milano. Oppure in echi malinconici, misura del vuoto in cui si muovono i rimasti, i sopravvissuti all’onda immane del destino. E pensiamo alle colline briantee dipinte nell’immediato dopoguerra da Cassinari, Morlotti e Treccani. Oppure ancora in scenari di un oltre, rappresentazione di quella “realtà dietro le cose”, ricercata dietro lo specchio illusorio dell’acqua e della terra. E pensiamo alle splendide Imbersago, quelle dense “veroniche di materia”, secondo le parole di Arcangeli, che hanno siglato la ricerca informale di Morlotti negli anni cinquanta”.
L’esposizione si propone di ricostruire i rapporti artistici e di amicizia che hanno legato questi maestri, restituendo allo stesso tempo il senso di presenze ormai storiche che hanno saputo consegnare la Brianza alla storia dell’arte, e paragonando i percorsi dei cinque pittori, dalle opere del periodo di Corrente alla loro ultima stagione.
La storia e la testimonianza degli artisti ci rivelano che si trattò di una circostanza tutt’altro che fortuita. Fu un incontro premeditato. E le ragioni di questo incontro affondano in quella straordinaria fioritura culturale che prese vita a Milano verso la fine degli anni trenta, intorno alla rivista “Corrente”, fondata dal giovanissimo Ernesto Treccani. “E noi ci si sente lombardi / e noi si pensa / a migrazioni per campi / nell’ombra dei sottopassaggi”: aveva scritto Vittorio Sereni, in quella silloge di poesie, Frontiera, che rappresenta uno dei momenti più alti della vicenda editoriale di “Corrente”. Intorno alla fine degli anni sessanta i nostri cinque artisti finiscono per prendere dimora, nel caso di Sassu stabilmente, o altrimenti per lunghi periodi, in Brianza, dando vita a uno straordinario cenacolo culturale, finora mai indagato.
Accompagna la mostra un catalogo pubblicato da Bellavite Editore.
Curata da Marina Pizziolo, in collaborazione con Carlos Julio Sassu Suarez, col patrocinio della Regione Lombardia e della Provincia di Milano, e promossa dall’Associazione Culturale “Amici dell’Arte di Aligi Sassu” e dalla Città di Besana in Brianza, l’esposizione pone al centro della propria indagine la Brianza, patria elettiva da sempre di intellettuali e artisti, che tra le sue colline hanno cercato e trovato la concentrazione e la pace necessarie a dar forma e colore alla propria creatività. E questa è stata anche la scelta fatta dai cinque artisti, scelta che è all’origine di stagioni pittoriche che hanno trasformato i luoghi della Brianza in ‘metaluoghi’. Come afferma la curatrice nel suo testo in catalogo, “Di volta in volta, in potenti allestimenti di una tragedia storica, basti pensare ai paesaggi di Mondonico dipinti con profonda affinità poetica da Cassinari e Morlotti negli anni di guerra, quando gli artisti erano sfollati da Milano. Oppure in echi malinconici, misura del vuoto in cui si muovono i rimasti, i sopravvissuti all’onda immane del destino. E pensiamo alle colline briantee dipinte nell’immediato dopoguerra da Cassinari, Morlotti e Treccani. Oppure ancora in scenari di un oltre, rappresentazione di quella “realtà dietro le cose”, ricercata dietro lo specchio illusorio dell’acqua e della terra. E pensiamo alle splendide Imbersago, quelle dense “veroniche di materia”, secondo le parole di Arcangeli, che hanno siglato la ricerca informale di Morlotti negli anni cinquanta”.
L’esposizione si propone di ricostruire i rapporti artistici e di amicizia che hanno legato questi maestri, restituendo allo stesso tempo il senso di presenze ormai storiche che hanno saputo consegnare la Brianza alla storia dell’arte, e paragonando i percorsi dei cinque pittori, dalle opere del periodo di Corrente alla loro ultima stagione.
La storia e la testimonianza degli artisti ci rivelano che si trattò di una circostanza tutt’altro che fortuita. Fu un incontro premeditato. E le ragioni di questo incontro affondano in quella straordinaria fioritura culturale che prese vita a Milano verso la fine degli anni trenta, intorno alla rivista “Corrente”, fondata dal giovanissimo Ernesto Treccani. “E noi ci si sente lombardi / e noi si pensa / a migrazioni per campi / nell’ombra dei sottopassaggi”: aveva scritto Vittorio Sereni, in quella silloge di poesie, Frontiera, che rappresenta uno dei momenti più alti della vicenda editoriale di “Corrente”. Intorno alla fine degli anni sessanta i nostri cinque artisti finiscono per prendere dimora, nel caso di Sassu stabilmente, o altrimenti per lunghi periodi, in Brianza, dando vita a uno straordinario cenacolo culturale, finora mai indagato.
Accompagna la mostra un catalogo pubblicato da Bellavite Editore.
01
ottobre 2005
Il cenacolo verde
Dal primo ottobre al 13 novembre 2005
arte contemporanea
Location
VILLA FILIPPINI
Besana In Brianza, Via Luigi Viarana, 14, (Monza E Brianza)
Besana In Brianza, Via Luigi Viarana, 14, (Monza E Brianza)
Biglietti
intero 5 euro, ridotto 3 euro (studenti e gruppi); gratuito per bambini minori di 8 anni e per adulti maggiori di 65 anni
Orario di apertura
da venerdi a domenica 10-13; da martedì a domenica per gruppi, su prenotazione
Editore
BELLAVITE
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore