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Giuseppe Ballarini – Il creatore solitario
Personale di pittura, opere 1985-2005
Comunicato stampa
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La qualità delle opere, in gran parte ad olio, del pesarese Giuseppe Ballarini, rivela un animo sensibile, attento ai paesaggi e alle figure di un universo ancora sospeso in un mondo preindustriale di provincia, fatto di ambienti rurali e marinari, ritratti con pennellate rapide e dense di colore. La Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro promuove la conoscenza dell’opera del pittore in una personale che sarà allestita a Pesaro, nel settecentesco Palazzo Gradari, aperta al pubblico dal 5 al 28 agosto 2005.
L’esposizione, realizzata con la collaborazione dell’Assessorato comunale allo Sviluppo e al Turismo, rientra nella serie di iniziative Pesaro Dulcis in centro, tese ad un’ampia fruizione del centro storico di Pesaro nel periodo estivo. Si iscrive in particolare nelle mostre che offrono l’opportunità di conoscere e approfondire i caratteri del mondo artistico pesarese.
Giuseppe Ballarini. Il cammino silenzioso del “vero pittore”
Il destino d’artista di Giuseppe Ballarini è stato segnato da sempre. Da quando, come racconta, nella penuria del tempo di guerra strappava vecchie lenzuola o cercava pezzi di legno per procurarsi supporti al suo dipingere di ragazzo. Fu l’incontro con il maestro Alessandro Gallucci, nel 1971, in occasione della sua prima mostra nella Galleria Comunale di Pesaro, a legittimare definitivamente la sua vocazione. “Non so chi lei sia, ma so che in lei c’è un pittore”, gli disse il Maestro dopo avergli chiesto di incontrarlo. Ballarini riceve il crisma di pittore da Gallucci ma rimane tuttavia ai margini dell’ambiente artistico pesarese, eccetto per le partecipazioni (dal ’75 al ’77) alle Biennali d’Arte allestite dal Gruppo 7, composto da Emma Corvo, Cecilia Picciola Ferri, Paola Ranocchi, Umberto Martinelli, Nino Naponelli, Dante Panni, Tullio Zicari, pittori impegnati con tematiche indipendenti, che organizzavano manifestazioni espositive (dal 1980 anche all’aperto, con le cosiddette ‘Gavardiane’) come occasione di incontro tra artisti.
Avviene in questo contesto il secondo incontro con un personaggio di rilievo come Francesco Carnevali. Il maestro ne diventa amico, lo invita per una personale all’Accademia Raffaello di Urbino, introducendolo nell’ambiente artistico locale. Si apre successivamente, per Ballarini, il periodo delle mostre a largo raggio: Bologna, Genova, Roma, Vienna, Parigi.
Il pittore resta tuttavia un “creatore solitario”, attratto dalla sensuale apparenza delle cose, trasportate, attraverso il filtro della memoria, in un tempo e in una storia interiori. Il suo andare è un “cammino silenzioso”, come quello degli altri esponenti del Gruppo 7, mossi, a giudizio di Anna Marchetti, dalla “consapevolezza che lo spazio periferico della provincia può anche essere un centro generatore di autonomia e originalità artistica”.
Scrive Gianfranco Sabbatini, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, nella presentazione in catalogo della mostra: “Una presenza importante e discreta quella di Giuseppe Ballarini nel panorama artistico della nostra città e non solo. Una presenza che ha scandito il volgere di molti, densi anni di attività, di stima e apprezzamento, del pubblico, dei colleghi e maestri, quali Gallucci, Carnevali, dei tanti che hanno scritto di lui, da Valerio Volpini a Mario Omiccioli, da Ivana Baldassarri a Nando Cecini e Luciano Anselmi.
Questa mostra sembra giungere più che mai opportuna per sottolineare tutta l’intensa parabola dell’attività di Ballarini, ancor oggi estremamente vitale, nella cui opera vita ed arte collimano stemperandosi in un dolce messaggio di nostalgia.
Un autentico e forte pittore, lo definiva Alessandro Gallucci in una lettera del 1971, pittore nel senso più antico e durevole, meno deteriorato della parola: un poeta delle immagini e un grande tecnico della materia, degli impasti, dei colori. Un protagonista cui la città tributa un omaggio sentito e meritato, con affetto e riconoscenza per quanto ci ha dato e saprà ancora darci.”
L’esposizione, realizzata con la collaborazione dell’Assessorato comunale allo Sviluppo e al Turismo, rientra nella serie di iniziative Pesaro Dulcis in centro, tese ad un’ampia fruizione del centro storico di Pesaro nel periodo estivo. Si iscrive in particolare nelle mostre che offrono l’opportunità di conoscere e approfondire i caratteri del mondo artistico pesarese.
Giuseppe Ballarini. Il cammino silenzioso del “vero pittore”
Il destino d’artista di Giuseppe Ballarini è stato segnato da sempre. Da quando, come racconta, nella penuria del tempo di guerra strappava vecchie lenzuola o cercava pezzi di legno per procurarsi supporti al suo dipingere di ragazzo. Fu l’incontro con il maestro Alessandro Gallucci, nel 1971, in occasione della sua prima mostra nella Galleria Comunale di Pesaro, a legittimare definitivamente la sua vocazione. “Non so chi lei sia, ma so che in lei c’è un pittore”, gli disse il Maestro dopo avergli chiesto di incontrarlo. Ballarini riceve il crisma di pittore da Gallucci ma rimane tuttavia ai margini dell’ambiente artistico pesarese, eccetto per le partecipazioni (dal ’75 al ’77) alle Biennali d’Arte allestite dal Gruppo 7, composto da Emma Corvo, Cecilia Picciola Ferri, Paola Ranocchi, Umberto Martinelli, Nino Naponelli, Dante Panni, Tullio Zicari, pittori impegnati con tematiche indipendenti, che organizzavano manifestazioni espositive (dal 1980 anche all’aperto, con le cosiddette ‘Gavardiane’) come occasione di incontro tra artisti.
Avviene in questo contesto il secondo incontro con un personaggio di rilievo come Francesco Carnevali. Il maestro ne diventa amico, lo invita per una personale all’Accademia Raffaello di Urbino, introducendolo nell’ambiente artistico locale. Si apre successivamente, per Ballarini, il periodo delle mostre a largo raggio: Bologna, Genova, Roma, Vienna, Parigi.
Il pittore resta tuttavia un “creatore solitario”, attratto dalla sensuale apparenza delle cose, trasportate, attraverso il filtro della memoria, in un tempo e in una storia interiori. Il suo andare è un “cammino silenzioso”, come quello degli altri esponenti del Gruppo 7, mossi, a giudizio di Anna Marchetti, dalla “consapevolezza che lo spazio periferico della provincia può anche essere un centro generatore di autonomia e originalità artistica”.
Scrive Gianfranco Sabbatini, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, nella presentazione in catalogo della mostra: “Una presenza importante e discreta quella di Giuseppe Ballarini nel panorama artistico della nostra città e non solo. Una presenza che ha scandito il volgere di molti, densi anni di attività, di stima e apprezzamento, del pubblico, dei colleghi e maestri, quali Gallucci, Carnevali, dei tanti che hanno scritto di lui, da Valerio Volpini a Mario Omiccioli, da Ivana Baldassarri a Nando Cecini e Luciano Anselmi.
Questa mostra sembra giungere più che mai opportuna per sottolineare tutta l’intensa parabola dell’attività di Ballarini, ancor oggi estremamente vitale, nella cui opera vita ed arte collimano stemperandosi in un dolce messaggio di nostalgia.
Un autentico e forte pittore, lo definiva Alessandro Gallucci in una lettera del 1971, pittore nel senso più antico e durevole, meno deteriorato della parola: un poeta delle immagini e un grande tecnico della materia, degli impasti, dei colori. Un protagonista cui la città tributa un omaggio sentito e meritato, con affetto e riconoscenza per quanto ci ha dato e saprà ancora darci.”
05
agosto 2005
Giuseppe Ballarini – Il creatore solitario
Dal 05 al 28 agosto 2005
arte contemporanea
Location
PALAZZO GRADARI
Pesaro, Via Gioacchino Rossini, 24, (Pesaro E Urbino)
Pesaro, Via Gioacchino Rossini, 24, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
tutti i giorni 18-23; martedì e sabato anche 10-13; chiuso lunedì
Vernissage
5 Agosto 2005, ore 18.30
Ufficio stampa
TRIADE COMUNICAZIONE
Autore




