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L’isola dell’imperatore. Le dimore di Napoleone. Da Residenze a Museo
In mostra per la prima volta vengono esposti oggetti appartenuti all’Imperatore durante il soggiorno elbano, provenienti dai principali musei italiani di ambito napoleonico
Comunicato stampa
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Napoleone torna in veste di protagonista nelle sue dimore dell’Isola d’Elba, in uno scenario storico e culturale di grande interesse internazionale.
Ciò è quanto offre la mostra L’isola dell’Imperatore. Le dimore di Napoleone. Da Residenze a Museo allestita presso le due sedi del Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche, la Palazzina dei Mulini e la Villa San Martino, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le Province di Pisa e Livorno e realizzata in collaborazione con l’Assessorato ai Beni Culturali della Provincia di Lucca, con il Comune di Portoferraio, con l’Azienda di Promozione Turistica dell’Arcipelago Toscano e il Centro Nazionale di Studi Napoleonici e Storia dell’Elba di Portoferraio.
L’obiettivo è puntato direttamente sulla figura di Napoleone, con particolare attenzione alla cultura e ai canoni estetici del periodo Impero, di cui egli fu l’artefice e che furono determinanti nella scelta del restauro, degli apparati decorativi e degli arredi delle residenze elbane.
In mostra per la prima volta vengono esposti oggetti appartenuti all’Imperatore durante il soggiorno elbano, provenienti dai principali musei italiani di ambito napoleonico: il celebre cappello a feluca, simbolo universale della figura di Napoleone, gli speroni in argento, a ricordare il grande condottiero, e il calamaio in porcellana, utilizzato dall’uomo politico e nuovo sovrano dell’isola. Ad esprimere, invece, la dimensione del quotidiano sono il bel piatto in porcellana di Sassonia e la saliera in cristallo a forma di navicella utilizzati da Napoleone nelle sue residenze dell’Elba. Inoltre mobili, porcellane, opere d’arte ed anche oggetti di uso vario raccontano che il suo stile di vita all’Elba era assai lontano da quel tono dimesso che finora le cronache avevano fatto intendere, e confermano la conservazione di abitudini e scelte estetiche consolidate, frutto di un lungo percorso culturale.
Documenti inediti, rinvenuti grazie ad un’attenta ricerca d’archivio, ci aiutano a comprendere la vita quotidiana di Napoleone all’Isola d’Elba tra il 1814 e il 1815 e il reale aspetto delle sue dimore. Tra questi due preziosi inventari che qui vengono mostrati per la prima volta: il Mobilier, redatto nel 1814 dal Prefetto di Palazzo e relativo alla dimora ufficiale dell’imperatore stabilita presso la Palazzina dei Mulini e L’inventario dei mobili appartenuti a S.M. l’Imperatore Napoleone compilato nell’ottobre del 1815 in seguito all’insediamento delle truppe toscane a Portoferraio.
I mobili esposti, che evocano il gusto dell’epoca napoleonica, sono stati scelti in base alle descrizioni degli esemplari inventariati nel Mobilier. Notevoli, in questo senso, le poltrone eseguite nel 1803 dai fratelli Jacob provenienti dalla reggia di Saint-Cloud e il tavolo da gioco realizzato nel 1802 da Martin Guillaume Biennais, fra i più grandi ebanisti al servizio di Napoleone. Interessanti anche gli arredi appartenuti a Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, principessa di Lucca e Piombino dal 1805 e dal 1809 Granduchessa di Toscana, che costituiscono un esempio significativo di ciò che Napoleone poteva avere presso le sue residenze, poiché il nucleo centrale degli arredi elbani fu recuperato proprio dal Palazzo di Elisa a Piombino.
Fra le porcellane in mostra si noti il vase Médicis di Sèvres con motivi egizi databile al 1811, tipologia molto amata dall’imperatore che ritroviamo spesso negli inventari imperiali, e il servizio da tè ascrivibile alla manifattura parigina di Dihil e Guerard realizzato intorno al 1810. Notevoli anche i pezzi provenienti da Doccia per la manifattura Ginori: fra questi segnaliamo la geliera ‘a vedute con fascia bleu’ in porcellana dipinta, scelta per la stretta somiglianza con gli analoghi esemplari che Napoleone portò all’Elba dalla reggia di Fontainebleau.
Una particolare menzione merita la sezione iconografica dedicata all’isola ed in particolare alle due dimore napoleoniche. Alcuni disegni del ‘600 raffigurano la Portoferraio ancora medicea, mentre altre rappresentazioni cartografiche, realizzate dagli ingegneri militari francesi, offrono quella della fine del XVII secolo con le sue fortificazioni. Anche della Palazzina dei Mulini si conservano testimonianze grafiche che ne rivelano l’aspetto del periodo napoleonico. La seconda parte di questa sezione è dedicata alla figura del Principe Anatolio Demidoff che ha lasciato un segno della sua grande ammirazione per l’Imperatore con la costruzione della sua omonima galleria fondata alle pendici della Villa di San Martino.
Conclude il percorso un’interessante rassegna (completa di filmato dell’Istituto Luce) sulla storia delle Residenze divenute Museo e sulla monumentale Galleria Demidoff.
Ciò è quanto offre la mostra L’isola dell’Imperatore. Le dimore di Napoleone. Da Residenze a Museo allestita presso le due sedi del Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche, la Palazzina dei Mulini e la Villa San Martino, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le Province di Pisa e Livorno e realizzata in collaborazione con l’Assessorato ai Beni Culturali della Provincia di Lucca, con il Comune di Portoferraio, con l’Azienda di Promozione Turistica dell’Arcipelago Toscano e il Centro Nazionale di Studi Napoleonici e Storia dell’Elba di Portoferraio.
L’obiettivo è puntato direttamente sulla figura di Napoleone, con particolare attenzione alla cultura e ai canoni estetici del periodo Impero, di cui egli fu l’artefice e che furono determinanti nella scelta del restauro, degli apparati decorativi e degli arredi delle residenze elbane.
In mostra per la prima volta vengono esposti oggetti appartenuti all’Imperatore durante il soggiorno elbano, provenienti dai principali musei italiani di ambito napoleonico: il celebre cappello a feluca, simbolo universale della figura di Napoleone, gli speroni in argento, a ricordare il grande condottiero, e il calamaio in porcellana, utilizzato dall’uomo politico e nuovo sovrano dell’isola. Ad esprimere, invece, la dimensione del quotidiano sono il bel piatto in porcellana di Sassonia e la saliera in cristallo a forma di navicella utilizzati da Napoleone nelle sue residenze dell’Elba. Inoltre mobili, porcellane, opere d’arte ed anche oggetti di uso vario raccontano che il suo stile di vita all’Elba era assai lontano da quel tono dimesso che finora le cronache avevano fatto intendere, e confermano la conservazione di abitudini e scelte estetiche consolidate, frutto di un lungo percorso culturale.
Documenti inediti, rinvenuti grazie ad un’attenta ricerca d’archivio, ci aiutano a comprendere la vita quotidiana di Napoleone all’Isola d’Elba tra il 1814 e il 1815 e il reale aspetto delle sue dimore. Tra questi due preziosi inventari che qui vengono mostrati per la prima volta: il Mobilier, redatto nel 1814 dal Prefetto di Palazzo e relativo alla dimora ufficiale dell’imperatore stabilita presso la Palazzina dei Mulini e L’inventario dei mobili appartenuti a S.M. l’Imperatore Napoleone compilato nell’ottobre del 1815 in seguito all’insediamento delle truppe toscane a Portoferraio.
I mobili esposti, che evocano il gusto dell’epoca napoleonica, sono stati scelti in base alle descrizioni degli esemplari inventariati nel Mobilier. Notevoli, in questo senso, le poltrone eseguite nel 1803 dai fratelli Jacob provenienti dalla reggia di Saint-Cloud e il tavolo da gioco realizzato nel 1802 da Martin Guillaume Biennais, fra i più grandi ebanisti al servizio di Napoleone. Interessanti anche gli arredi appartenuti a Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, principessa di Lucca e Piombino dal 1805 e dal 1809 Granduchessa di Toscana, che costituiscono un esempio significativo di ciò che Napoleone poteva avere presso le sue residenze, poiché il nucleo centrale degli arredi elbani fu recuperato proprio dal Palazzo di Elisa a Piombino.
Fra le porcellane in mostra si noti il vase Médicis di Sèvres con motivi egizi databile al 1811, tipologia molto amata dall’imperatore che ritroviamo spesso negli inventari imperiali, e il servizio da tè ascrivibile alla manifattura parigina di Dihil e Guerard realizzato intorno al 1810. Notevoli anche i pezzi provenienti da Doccia per la manifattura Ginori: fra questi segnaliamo la geliera ‘a vedute con fascia bleu’ in porcellana dipinta, scelta per la stretta somiglianza con gli analoghi esemplari che Napoleone portò all’Elba dalla reggia di Fontainebleau.
Una particolare menzione merita la sezione iconografica dedicata all’isola ed in particolare alle due dimore napoleoniche. Alcuni disegni del ‘600 raffigurano la Portoferraio ancora medicea, mentre altre rappresentazioni cartografiche, realizzate dagli ingegneri militari francesi, offrono quella della fine del XVII secolo con le sue fortificazioni. Anche della Palazzina dei Mulini si conservano testimonianze grafiche che ne rivelano l’aspetto del periodo napoleonico. La seconda parte di questa sezione è dedicata alla figura del Principe Anatolio Demidoff che ha lasciato un segno della sua grande ammirazione per l’Imperatore con la costruzione della sua omonima galleria fondata alle pendici della Villa di San Martino.
Conclude il percorso un’interessante rassegna (completa di filmato dell’Istituto Luce) sulla storia delle Residenze divenute Museo e sulla monumentale Galleria Demidoff.
25
maggio 2005
L’isola dell’imperatore. Le dimore di Napoleone. Da Residenze a Museo
Dal 25 maggio al 31 ottobre 2005
arti decorative e industriali
Location
MUSEO NAZIONALE DELLE RESIDENZE NAPOLEONICHE
Portoferraio, Piazzale Napoleone, (Livorno)
Portoferraio, Piazzale Napoleone, (Livorno)
Biglietti
intero € 5.00; ridotto € 2.50
Orario di apertura
feriali 9-19; festivi 9-13; Villa San Martino chiusa il lunedì; Palazzina dei Mulini chiusa il martedì
Curatore