Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Ion Koman
L’artista moldavo residente da anni a Novara Ion Koman inaugura una mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’arte, in naturale parallelo con la società, sta vivendo una fase di passaggio e di mutamento, in cui si sovrappongono aneliti ideali ed incertezze. Un clima di questo genere favorisce indubbiamente la riflessione sulle esperienze del recente passato, e sulla loro frequente condizione di attualità, permettendo una positiva rilettura di importanti esperienze individuali e collettive, che si riversano ed arricchiscono uno scenario in cerca d’autore. Ma non solo. L’attuale situazione che, pur tra notevoli contraddizioni, dimostra una intensificata attenzione nei confronti dell’arte, permette anche a coloro che hanno scelto un percorso di autonoma e rigorosa ricerca, di poter disporre di importanti occasioni per diffondere e divulgare il proprio lavoro, visto come singola monade di poetica atta a fornire il proprio contributo alla complessità del linguaggio. Questo è certamente il caso di Ion Koman, artista moldavo trasferitosi prima a Mosca, poi a Novara, che con il suo lavoro si mantiene su un binario di collegamento tra due mondi diversi, di cui riesce ad armonizzare con sintesi, nelle sue raffinati composizioni, spunti e suggestioni di memoria espresse con il tramite di una delicata simbologia evocativa, dove il ritmo visivo ed il colore giocano un ruolo centrale. Come ho avuto modo di sottolineare in una precedente presentazione al lavoro di Ion Koman, in occasione di un catalogo stampato nel 2000, che illustrava la sua produzione tra il 1996 ed il 1999 in Koman è evidente il retaggio della esperienza artistica della sua terra, nell’accezione delle tendenze sviluppatesi lungo il corso del Novecento, a loro volta figlie di una tradizione fondata da sempre sulla cifra stilistica dell’aniconicità unita ad un una intensa ed emotiva carica spirituale ed ad una forte adesione ai valori del suolo e dell’appartenenza comunitaria. Questo dato è evidente per una parte importante del lavoro di Koman : lavori su tela caratterizzati da una intensa e vitalistica pulsazione cromatica, dove si fondono elementi astratti, scomposizioni spaziali che riecheggiano tratti di quello che all’epoca venne definito cubismo “orfico” con una figurazione minuta e delicata, collocata in una dimensione onirica e fabulatoria. Ma una serie non meno importante, e più vicina alla tradizione occidentale ed italiana in particolare, in virtù della teorizzazione albertiana sulla prospettiva, è quella delle “Finestre”, oggetto di questa personale. Con queste opere Koman sviluppa una interessante dialettica tra “interno” ed “esterno”. L’artista moldavo, come prima sottolineato, fonda la sua poetica sul tema centrale della memoria, espresso con intensità evocativa, senza ricorrere alla espressività diretta della rappresentazione icastica, nel suo caso superflua. Infatti Koman riesce a simboleggiare i temi del passato, della sofferenza, dell’interiorità e sensibilità del singolo che si pone in atteggiamento di partecipazione con il mondo, di auscultazione dei suoi ritmi, tramite un procedimento estraneo alla linea tipica dell’oggettualismo concettuale.Le sue “finestre” si fondano su di un progetto centrato soprattutto sul dato primario della manualità, in cui l’elemento secondario è, nel suo caso, opportunamente limitato all’uso originale ed assai raffinato di sottili carte con le quali ricopre la superficie dipinta, superficie che, a sua volta, può assumere varie conformazioni, morfologicamente squadrate o assolutamente regolari, in omaggio alla classicità della “finestra aperta”. La tensione al rapporto con il mondo si esprime quindi con il tramite di un atteggiamento non estroverso ma meditato e riflessivo, in cui la consapevolezza interiore raggiunta con la dimensione introspettiva unita alla pratica “artigianale” dell’arte favorisce una comunione empatica e non superficiale con l’esterno.
Edoardo Di Mauro, giugno 2005.
Edoardo Di Mauro, giugno 2005.
06
agosto 2005
Ion Koman
Dal 06 al 30 agosto 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTE BERSANI
Finale Ligure, Via Lorenzo De Raymondi, 27, (Savona)
Finale Ligure, Via Lorenzo De Raymondi, 27, (Savona)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 17 alle 20
Vernissage
6 Agosto 2005, ore 17
Autore
Curatore



