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Amedeo Lanci – Il Tessitore
Dopo la grande personale tenutasi al Museo Marini di Firenze lo scorso 2004, Amedeo Lanci presenta le sue opere in un contesto affascinante ed inconsueto, lo scenario naturale della Calvana
Comunicato stampa
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Sabato, 24 settembre inaugura a Prato la mostra «Il Tessitore» del pittore Amedeo Lanci, organizzata all’interno di una location suggestiva: l’oliveto di “Casa alla Volpe” sul Monte della Calvana.
Dopo la grande personale tenutasi al Museo Marini di Firenze lo scorso 2004, Amedeo Lanci presenta le sue opere in un contesto affascinante ed inconsueto, lo scenario naturale della Calvana. Un’idea che è cresciuta negli anni, quella di legare insieme la pittura e la natura, in un’area particolare come il Monte ‘sacro’ di Prato, a molti quasi sconosciuto.
La mostra vuole riproporre il connubio arte/natura attraverso una scelta precisa di valorizzazione reciproca di spazi ed opere. La scelta del titolo della mostra - “Il Tessitore” – è immediato riferimento a Prato, città del tessuto, ed alle creature – ragni ed insetti - che vivono nei suoi boschi, scelti per accogliere le installazioni.
Con opere su tela nascoste fra gli ulivi e che hanno complessivamente carattere installativo fino alla grande ragnatela da cui tutto si dipana, si tratta per il pittore Amedeo Lanci di un vero, ulteriore rilancio della pittura su territori sempre più vasti da esplorare, maturato anche sullo stretto rapporto con il teatro di ‘Chille de la Balanza’ (‘Kamikaze’, 2002, ‘Macerie’, 2003, ‘Paure’ 2004) e le esperienze maturate nella lunga permanenza in Cina (2002), seguite all’Argentina e gli Stati Uniti.
La mostra di Prato, con la sua particolare ubicazione all’interno di un oliveto (zona Rimpolla / Calvana) vuole riproporre una delle costanti dell’estetica pittorica di Lanci: il connubio arte/natura, da lui più volte ricercato e assunto a fondamento espressivo, come ben emerge nel dialogo/intervista tra il pittore e Giandomenico Semeraro (Giandomenico Semeraro, Dieci domande ad Amedeo Lanci, Pittore – 30 maggio 2005):
…Viene da chiederti, quanto grande è la pittura? Quale è il suo territorio?
La pittura è grande come il mare, non si ferma mai. La tua domanda è bellissima, mi fa tornare in mente i tabernacoli lungo le vie e nei boschi, le pitture nei palazzi e nelle chiese, le pale da processione, i quadri e i manifesti politici, i dipinti piccanti nelle case di tolleranza e tante altre. Penso che la pittura debba servire, essere utile, si può appendere anche ad una pianta di ulivo. Piace tanto l’olio, perché non onorare la sua origine con una bella mostra di pittura sul campo?
La galleria d’arte si presta meglio per una mostra, ma è bello anche cercare e vedere un quadro fra i rami o infilato nel tronco dell’ulivo.
Da molti anni entro nelle cose che timbrano a fuoco i destini di un popolo, di una persona, della storia, trovo l’esistenza avvolta dal mistero. Ascolto il vento per capire i colori, altre volte cerco di parlare con gli animali. Durante questi dialoghi fatti in una lingua segreta maturano le immagini dei miei dipinti. (…)
Nei boschi ci sono cose che non si possono capire. Mi fanno ridere quelli che dicono di sapere e negano, e quelli che predicano certezze. Noi artisti lasciamo un patrimonio ricco di immagini vicine alla natura. (…)
La galleria d’arte si presta meglio per una mostra, ma è bello anche cercare e vedere un quadro fra i rami o infilato nel tronco dell’ulivo.(…)
Tra gli obiettivi di questa mostra, oltre alla realizzazione della piena identità tra opera e ambientazione, ottenuta attraverso l’esposizione delle opere dell’artista in un’area del Monte della Calvana, c’è anche quello di valorizzare, attraverso la creazione di eventi culturali di qualità, il territorio di Prato. In questo caso, non solo la qualità della proposta permette di qualificare ulteriormente l’offerta espositiva già presente nel territorio attraverso un evento espositivo di livello nell’ambito dell’arte contemporanea, ma offre l’opportunità di far conoscere un angolo naturale del territorio, segreto e suggestivo. Tutto questo con il vantaggio di promuovere attraverso la bellezza dell’arte quella naturale, vivacizzando l’intero territorio attraverso la promozione di un nuovo spazio come risorsa moltiplicatrice di qualità culturale.
Note sull’autore
Amedeo Lanci, pittore ed incisore fiorentino di talento, espone dal ’67. Nella sua lunga carriera ha presentato le sue opere, ottenendo apprezzamento unanime, in numerose personali e collettive in Italia e all’estero, passando da Torino, Napoli, Venezia e Firenze al Museo Goroda di Khabarowsk (URSS), alla Maison du Migrant di Reims, al Jacovit Convention Center di New York fino al Salon Ericsson di Buenos Aires. Nel 1991 il Ministro della Pubblica Istruzione inaugura una sua personale di circa settanta opere al Palazzo del Comune e Palazzo delle Scuole di Frisa.
Di lui ha scritto Stefano De Rosa:
La sua pittura è così entro il cerchio magico dell’autenticità. Si materia di una maestria tecnica che non cede al virtuosismo, ma si piega alle necessità di un’entità astratta, tenera e durevole, alla quale non so dare altro nome che quello di poesia.
Dopo la grande personale tenutasi al Museo Marini di Firenze lo scorso 2004, Amedeo Lanci presenta le sue opere in un contesto affascinante ed inconsueto, lo scenario naturale della Calvana. Un’idea che è cresciuta negli anni, quella di legare insieme la pittura e la natura, in un’area particolare come il Monte ‘sacro’ di Prato, a molti quasi sconosciuto.
La mostra vuole riproporre il connubio arte/natura attraverso una scelta precisa di valorizzazione reciproca di spazi ed opere. La scelta del titolo della mostra - “Il Tessitore” – è immediato riferimento a Prato, città del tessuto, ed alle creature – ragni ed insetti - che vivono nei suoi boschi, scelti per accogliere le installazioni.
Con opere su tela nascoste fra gli ulivi e che hanno complessivamente carattere installativo fino alla grande ragnatela da cui tutto si dipana, si tratta per il pittore Amedeo Lanci di un vero, ulteriore rilancio della pittura su territori sempre più vasti da esplorare, maturato anche sullo stretto rapporto con il teatro di ‘Chille de la Balanza’ (‘Kamikaze’, 2002, ‘Macerie’, 2003, ‘Paure’ 2004) e le esperienze maturate nella lunga permanenza in Cina (2002), seguite all’Argentina e gli Stati Uniti.
La mostra di Prato, con la sua particolare ubicazione all’interno di un oliveto (zona Rimpolla / Calvana) vuole riproporre una delle costanti dell’estetica pittorica di Lanci: il connubio arte/natura, da lui più volte ricercato e assunto a fondamento espressivo, come ben emerge nel dialogo/intervista tra il pittore e Giandomenico Semeraro (Giandomenico Semeraro, Dieci domande ad Amedeo Lanci, Pittore – 30 maggio 2005):
…Viene da chiederti, quanto grande è la pittura? Quale è il suo territorio?
La pittura è grande come il mare, non si ferma mai. La tua domanda è bellissima, mi fa tornare in mente i tabernacoli lungo le vie e nei boschi, le pitture nei palazzi e nelle chiese, le pale da processione, i quadri e i manifesti politici, i dipinti piccanti nelle case di tolleranza e tante altre. Penso che la pittura debba servire, essere utile, si può appendere anche ad una pianta di ulivo. Piace tanto l’olio, perché non onorare la sua origine con una bella mostra di pittura sul campo?
La galleria d’arte si presta meglio per una mostra, ma è bello anche cercare e vedere un quadro fra i rami o infilato nel tronco dell’ulivo.
Da molti anni entro nelle cose che timbrano a fuoco i destini di un popolo, di una persona, della storia, trovo l’esistenza avvolta dal mistero. Ascolto il vento per capire i colori, altre volte cerco di parlare con gli animali. Durante questi dialoghi fatti in una lingua segreta maturano le immagini dei miei dipinti. (…)
Nei boschi ci sono cose che non si possono capire. Mi fanno ridere quelli che dicono di sapere e negano, e quelli che predicano certezze. Noi artisti lasciamo un patrimonio ricco di immagini vicine alla natura. (…)
La galleria d’arte si presta meglio per una mostra, ma è bello anche cercare e vedere un quadro fra i rami o infilato nel tronco dell’ulivo.(…)
Tra gli obiettivi di questa mostra, oltre alla realizzazione della piena identità tra opera e ambientazione, ottenuta attraverso l’esposizione delle opere dell’artista in un’area del Monte della Calvana, c’è anche quello di valorizzare, attraverso la creazione di eventi culturali di qualità, il territorio di Prato. In questo caso, non solo la qualità della proposta permette di qualificare ulteriormente l’offerta espositiva già presente nel territorio attraverso un evento espositivo di livello nell’ambito dell’arte contemporanea, ma offre l’opportunità di far conoscere un angolo naturale del territorio, segreto e suggestivo. Tutto questo con il vantaggio di promuovere attraverso la bellezza dell’arte quella naturale, vivacizzando l’intero territorio attraverso la promozione di un nuovo spazio come risorsa moltiplicatrice di qualità culturale.
Note sull’autore
Amedeo Lanci, pittore ed incisore fiorentino di talento, espone dal ’67. Nella sua lunga carriera ha presentato le sue opere, ottenendo apprezzamento unanime, in numerose personali e collettive in Italia e all’estero, passando da Torino, Napoli, Venezia e Firenze al Museo Goroda di Khabarowsk (URSS), alla Maison du Migrant di Reims, al Jacovit Convention Center di New York fino al Salon Ericsson di Buenos Aires. Nel 1991 il Ministro della Pubblica Istruzione inaugura una sua personale di circa settanta opere al Palazzo del Comune e Palazzo delle Scuole di Frisa.
Di lui ha scritto Stefano De Rosa:
La sua pittura è così entro il cerchio magico dell’autenticità. Si materia di una maestria tecnica che non cede al virtuosismo, ma si piega alle necessità di un’entità astratta, tenera e durevole, alla quale non so dare altro nome che quello di poesia.
24
settembre 2005
Amedeo Lanci – Il Tessitore
Dal 24 al 25 settembre 2005
arte contemporanea
Location
CASA LA VOLPE
Prato, Via Della Rimpolla, 16, (Prato)
Prato, Via Della Rimpolla, 16, (Prato)
Orario di apertura
domenica dalle 9.30 alle 19
Vernissage
24 Settembre 2005, ore 16 su invito
Autore
Curatore



