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Cracking Art
Sculture e oggetti realizzati negli ultimi due anni saranno collocati nella bellissima sede veneziana con un gruppo di Pinguini color ghiaccio e rossi che faranno da muti spettatori
Comunicato stampa
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In occasione della LI Biennale di Venezia, il 23 luglio, il gruppo Cracking Art, composto da Omar Ronda, William Sweetlove, Renzo Nucara, Marco Veronese, Alex Angi, Carlo Rizzetti e Kicco, presenta al Museo di Santa Apollonia una selezione di opere recenti. Sculture e oggetti realizzati negli ultimi due anni saranno collocati nella bellissima sede veneziana con un gruppo di Pinguini color ghiaccio e rossi che faranno da muti spettatori.
A giugno, in concomitanza con l’apertura della Biennale, i “Crackers” hanno collocato lungo il Canal Grande i loro famosi Pinguini rossi: un’installazione che si ricollega a quella della Biennale del 2001, durante la quale migliaia di tartarughe dorate invasero i Giardini di Castello. In questi eventi si esprime la filosofia degli artisti della Cracking Art, i quali attraverso l’uso e il riciclaggio della plastica simulano o evocano la natura, riportando la materia alla sua origine. Una ricostruzione poetica della vita e dell’universo che muove dalla materia alla ricerca della natura e dell’uomo sino alla sua origine antropologica.
Opere del gruppo Cracking Art sono attualmente presenti alla mostra “Sul filo della lana” a Biella, curata da Philippe Daverio. Per questa importante manifestazione i Crackers hanno anche realizzato le installazioni Tosondoro, 8 metri di altezza per 30 di lunghezza, ben visibili lungo le principali autostrade dell’Italia settentrionale.
CRACKING ART GROUP
CENTRO STUDI E DOCUMENTAZIONI - ARCHIVIO STORICO
Omar Ronda, William Sweetlove, Renzo Nucara, Marco Veronese, Ales Angi, Carlo Rizzetti, Kicco
Il movimento Cracking Art
Il gruppo nasce il 30 maggio 1993 con la firma dei primo manifesto, definito “del terzo millennio”. Gli artisti che vi aderiscono sono fautori di una nuova filosofia delle materie che trova nel petrolio/plastica il mezzo di espressione più idoneo alla loro creatività. Gli artisti cracking tendono a ritrovare nelle varie immagini e forme naturalistiche, che realizzano con materiali plastici diversi, la natura antica che si cela nella materia stessa e che attraverso sedimentazioni millenarie ha generato il petrolio, “sintesi organica di tutto il vissuto del pianeta”. Il petrolio cosiddetto greggio, che sgorga tiepido dalla madre terra, è infatti la materia naturale per eccellenza, essendo l’erede genetico di ogni vita animale e vegetale, dalla nascita dell’universo sino a noi, che a nostra volta siamo destinati a divenirne parte. L’utilizzo e lo sfruttamento del greggio necessitano di un procedimento petrolchimico denominato “cracking” (dal quale il movimento prende nome), un processo che ha lo scopo di spezzare le catene molecolari del greggio (materia naturale) per trasformarlo in un magma (artificiale) sintetico dal quale si ottengono infiniti derivati utili alla civiltà contemporanea, quali idrocarburi, fibre tessili, prodotti cosmetici e farmaceutici, polimeri e monomeri che danno origine alle materie plastiche; queste ultime, nelle più diverse forme e colorazioni, ormai ci circondano e proliferano in maniera esponenziale invadendo la nostra vita e l’ambiente, sino ad entrare in simbiosi con l’organismo umano. La filosofia degli artisti Cracking è dunque quella di utilizzare icone e simulacri plastici della natura per restituire al petrolio la sua antica immagine organica.
Il gruppo Cracking Art, teorizzato e fondato da Omar Ronda (Biella 1947), è composto da lui e altri sei artisti europei: William Sweetlove (Ostenda 1949), Renzo Nucara (Crema 1955), Marco Veronese (Biella 1962), Alex Angi (Cannes 1965), Carlo Rizzetti (Bruxelles 1969) e Kicco (Biella 1969). Il movimento si è ormai affermato in campo internazionale grazie alle numerose installazioni create a tutela dell’ambiente, realizzate in plastica riciclata adottando forme di animali in pericolo di estinzione (delfini, gabbiani, stelle marine, tartarughe, pinguini ecc.) e disseminandoli nelle città e in spazi aperti tra cui: Ghiacciaio del Monte Bianco (1990), Grotta di Is Zuddas e Raffineria Saras a Cagliari (1991), Gallerie Sperone e Soligo a Roma (1992-93), Galleria Eos a Milano (1994), Chiostro del Brunelleschi in Santa Maria degli Angeli a Firenze (1994), Mole Vanvitelliana ad Ancona (1994), Piazza del Duomo e Arengario di Palazzo Reale a Milano (1996), Giardini di Castello alla XLIX Biennale di Venezia (2001), 12 Unit a Middelkerke (Belgio 2001), “Natura allarme rosso” a Riccione (2001), “Bianchi voli” ad Arezzo (2001), “Tutto l’odio del mondo” al Palazzo Reale di Milano (2001), “Bianchi voli” a Vilnius (Lituania 2002), Galleria Marchetti A Roma (2002), Miart a Milano (2002), “Denaro e valori”, a cura di Harald Szeemann, a Bienne (Svizzera 2003), I Biennale del Belgio, a cura di Willy van den Bussche, Jean-Hubert Martin, Rudi Fuchs e Klaus Bussmann, a Beaufort (2003). Innumerevoli le rassegne in gallerie pubbliche e private. Decine i cataloghi monografici curati da critici, storici e studiosi d’arte come Tommaso Trini, Lucrezia De Domizio Durini, Antonio d’Avossa, Maurizio Sciaccaluga, Alessandro Riva, Pierre Restany e altri, pubblicati da prestigiose case editrici quali Electa, Mazzotta, Parise. Dall’anno scolastico 2000 il gruppo Cracking Art è inserito dai professori Piero Adorno e Adriana Mastrangelo nei loro testi di storia dell’arte moderna e contemporanea adottati nei licei.
A giugno, in concomitanza con l’apertura della Biennale, i “Crackers” hanno collocato lungo il Canal Grande i loro famosi Pinguini rossi: un’installazione che si ricollega a quella della Biennale del 2001, durante la quale migliaia di tartarughe dorate invasero i Giardini di Castello. In questi eventi si esprime la filosofia degli artisti della Cracking Art, i quali attraverso l’uso e il riciclaggio della plastica simulano o evocano la natura, riportando la materia alla sua origine. Una ricostruzione poetica della vita e dell’universo che muove dalla materia alla ricerca della natura e dell’uomo sino alla sua origine antropologica.
Opere del gruppo Cracking Art sono attualmente presenti alla mostra “Sul filo della lana” a Biella, curata da Philippe Daverio. Per questa importante manifestazione i Crackers hanno anche realizzato le installazioni Tosondoro, 8 metri di altezza per 30 di lunghezza, ben visibili lungo le principali autostrade dell’Italia settentrionale.
CRACKING ART GROUP
CENTRO STUDI E DOCUMENTAZIONI - ARCHIVIO STORICO
Omar Ronda, William Sweetlove, Renzo Nucara, Marco Veronese, Ales Angi, Carlo Rizzetti, Kicco
Il movimento Cracking Art
Il gruppo nasce il 30 maggio 1993 con la firma dei primo manifesto, definito “del terzo millennio”. Gli artisti che vi aderiscono sono fautori di una nuova filosofia delle materie che trova nel petrolio/plastica il mezzo di espressione più idoneo alla loro creatività. Gli artisti cracking tendono a ritrovare nelle varie immagini e forme naturalistiche, che realizzano con materiali plastici diversi, la natura antica che si cela nella materia stessa e che attraverso sedimentazioni millenarie ha generato il petrolio, “sintesi organica di tutto il vissuto del pianeta”. Il petrolio cosiddetto greggio, che sgorga tiepido dalla madre terra, è infatti la materia naturale per eccellenza, essendo l’erede genetico di ogni vita animale e vegetale, dalla nascita dell’universo sino a noi, che a nostra volta siamo destinati a divenirne parte. L’utilizzo e lo sfruttamento del greggio necessitano di un procedimento petrolchimico denominato “cracking” (dal quale il movimento prende nome), un processo che ha lo scopo di spezzare le catene molecolari del greggio (materia naturale) per trasformarlo in un magma (artificiale) sintetico dal quale si ottengono infiniti derivati utili alla civiltà contemporanea, quali idrocarburi, fibre tessili, prodotti cosmetici e farmaceutici, polimeri e monomeri che danno origine alle materie plastiche; queste ultime, nelle più diverse forme e colorazioni, ormai ci circondano e proliferano in maniera esponenziale invadendo la nostra vita e l’ambiente, sino ad entrare in simbiosi con l’organismo umano. La filosofia degli artisti Cracking è dunque quella di utilizzare icone e simulacri plastici della natura per restituire al petrolio la sua antica immagine organica.
Il gruppo Cracking Art, teorizzato e fondato da Omar Ronda (Biella 1947), è composto da lui e altri sei artisti europei: William Sweetlove (Ostenda 1949), Renzo Nucara (Crema 1955), Marco Veronese (Biella 1962), Alex Angi (Cannes 1965), Carlo Rizzetti (Bruxelles 1969) e Kicco (Biella 1969). Il movimento si è ormai affermato in campo internazionale grazie alle numerose installazioni create a tutela dell’ambiente, realizzate in plastica riciclata adottando forme di animali in pericolo di estinzione (delfini, gabbiani, stelle marine, tartarughe, pinguini ecc.) e disseminandoli nelle città e in spazi aperti tra cui: Ghiacciaio del Monte Bianco (1990), Grotta di Is Zuddas e Raffineria Saras a Cagliari (1991), Gallerie Sperone e Soligo a Roma (1992-93), Galleria Eos a Milano (1994), Chiostro del Brunelleschi in Santa Maria degli Angeli a Firenze (1994), Mole Vanvitelliana ad Ancona (1994), Piazza del Duomo e Arengario di Palazzo Reale a Milano (1996), Giardini di Castello alla XLIX Biennale di Venezia (2001), 12 Unit a Middelkerke (Belgio 2001), “Natura allarme rosso” a Riccione (2001), “Bianchi voli” ad Arezzo (2001), “Tutto l’odio del mondo” al Palazzo Reale di Milano (2001), “Bianchi voli” a Vilnius (Lituania 2002), Galleria Marchetti A Roma (2002), Miart a Milano (2002), “Denaro e valori”, a cura di Harald Szeemann, a Bienne (Svizzera 2003), I Biennale del Belgio, a cura di Willy van den Bussche, Jean-Hubert Martin, Rudi Fuchs e Klaus Bussmann, a Beaufort (2003). Innumerevoli le rassegne in gallerie pubbliche e private. Decine i cataloghi monografici curati da critici, storici e studiosi d’arte come Tommaso Trini, Lucrezia De Domizio Durini, Antonio d’Avossa, Maurizio Sciaccaluga, Alessandro Riva, Pierre Restany e altri, pubblicati da prestigiose case editrici quali Electa, Mazzotta, Parise. Dall’anno scolastico 2000 il gruppo Cracking Art è inserito dai professori Piero Adorno e Adriana Mastrangelo nei loro testi di storia dell’arte moderna e contemporanea adottati nei licei.
23
luglio 2005
Cracking Art
Dal 23 luglio al 18 agosto 2005
arte contemporanea
Location
MUSEO DIOCESANO DI SANT’APOLLONIA
Venezia, Castello, 4312, (Venezia)
Venezia, Castello, 4312, (Venezia)
Orario di apertura
10.30-19, lunedì chiuso
Vernissage
23 Luglio 2005, ore 18.30
Sito web
www.crackingart.com
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