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Giorgio Maria Griffa – I Fari degli Stevenson
mostra di acquarelli
Comunicato stampa
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Con la presentazione del libro “I Fari degli Stevenson” (il terzo della collana “Carnet de voyage di Nuages) , da martedì 26 Luglio '05 si apre una mostra di acquarelli ospitata per tre settimane dal Museo Luzzati, in Porto Antico.
L’autore è Giorgio Maria Griffa, e tutto nasce da un’idea di Maria Cristina Taverna:
“Devo l’idea di questo libro a Hugo Pratt. Iinfatti nel maggio 1994, in occasione di una visita in sua compagnia al Festival Des Etonnants Voyageurs di Saint Malo, Pratt mi regalò il romanzo di Alexandra Lapierre Fanny Osborne. La vita della moglie di Robert Louis Stevenson mi appassionò molto e leggendo quel libro scoprii che il grande scrittore discendeva da una famiglia di costruttori di fari.
Robert Louis non seguì le orme del nonno , degli zii e del padre e, considerato quasi la pecora nera della famiglia, si dedicò alla scrittura. Mi affascinò molto l’idea che quel bambino malaticcio fosse cresciuto in un ambiente dove si parlava continuamente di fari, di scogliere, di promontori, di isole, di naufragi…da quel momento ho iniziato a desiderare di vedere quei luoghi e quei fari e di pubblicare un libro sull’argomento, un vero e proprio “carnet de voyage”. “Ne ho parlato a Giorgio Maria Griffa, grande acquarellista, viaggiatore, narratore di luoghi e di storie (Nuages aveva già pubblicato il suo libro Acquarelli di viaggio ) ma a questo punto lascio la parola a lui…”
”Non sapevo nulla di questa vicenda. Una vera doccia scozzese, come si dice. E in ogni caso una storia straordinaria. Una famiglia scozzese, gli Stevenson, progetta fari in Scozia per generazioni, dal '700 al 1900, con paziente pertinacia, attraverso anni di irragionevoli labirinti burocratici, disagi e ostacoli oggi impensabili. La pecora nera della famiglia, Robert Louis poi, uno dei pochi Stevenson a non costruire fari, scrive L'Isola del Tesoro e Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e di Mr. Hyde, diventa più famoso degli altri Stevenson e fugge con i suoi polmoni malati verso il sole di Samoa…
Ricevuta per posta dal Northern Lighthouse Board, responsabile dei fari in Scozia, la carta della Scozia con i loro fari provvedo a riportarli sulle normali carte stradali. Per farlo mi costruisco un minuscolo timbro con il simbolo di un faro.
Si gioca agli esploratori.
Poi si cominciano a collezionare vecchie cartoline di fari scozzesi dai siti d'aste on-line, francobolli di fari, buste con annulli speciali, buste commemoranti il centenario della morte di Robert Louis Stevenson, suoi ritratti, stampe di naufragi, tavole con disegni di sistemi ottici, vignette, incisioni, altre mappe.
Quando ne sai abbastanza ma non troppo, quando mancano solo più gli odori e i colori, allora si va a vedere.
I fari. Dopo l'automazione, i cottages dei guardiani sono ormai chiusi. Alcuni sono divenuti dei piccoli hotel, altri sono irraggiungibili ma tutti, di norma, stanno in posti bellissimi e arditi.
Una tavolozza simile li amalgama.
Mare e cieli color pesce o tempesta. Terre rosse e colza gialla.
Non c'è, già pronto, il color brughiera né il color pioggia. Occorre un po' di alchimia da fattucchiere.
Manca anche la tinta erica o la nuance fumo di torba.
Non ci sono tubetti di colore scozzesi così ho dovuto scegliere una marca di acquarelli inglese...
Il viaggio poi si ricompone in studio e, al riparo dalle intemperie, alle volte un'acquerugiola diventa un fortunale e la signora con due scottish terrier al guinzaglio scompare dallo sfondo.”
Giorgio Maria Griffa
L’autore è Giorgio Maria Griffa, e tutto nasce da un’idea di Maria Cristina Taverna:
“Devo l’idea di questo libro a Hugo Pratt. Iinfatti nel maggio 1994, in occasione di una visita in sua compagnia al Festival Des Etonnants Voyageurs di Saint Malo, Pratt mi regalò il romanzo di Alexandra Lapierre Fanny Osborne. La vita della moglie di Robert Louis Stevenson mi appassionò molto e leggendo quel libro scoprii che il grande scrittore discendeva da una famiglia di costruttori di fari.
Robert Louis non seguì le orme del nonno , degli zii e del padre e, considerato quasi la pecora nera della famiglia, si dedicò alla scrittura. Mi affascinò molto l’idea che quel bambino malaticcio fosse cresciuto in un ambiente dove si parlava continuamente di fari, di scogliere, di promontori, di isole, di naufragi…da quel momento ho iniziato a desiderare di vedere quei luoghi e quei fari e di pubblicare un libro sull’argomento, un vero e proprio “carnet de voyage”. “Ne ho parlato a Giorgio Maria Griffa, grande acquarellista, viaggiatore, narratore di luoghi e di storie (Nuages aveva già pubblicato il suo libro Acquarelli di viaggio ) ma a questo punto lascio la parola a lui…”
”Non sapevo nulla di questa vicenda. Una vera doccia scozzese, come si dice. E in ogni caso una storia straordinaria. Una famiglia scozzese, gli Stevenson, progetta fari in Scozia per generazioni, dal '700 al 1900, con paziente pertinacia, attraverso anni di irragionevoli labirinti burocratici, disagi e ostacoli oggi impensabili. La pecora nera della famiglia, Robert Louis poi, uno dei pochi Stevenson a non costruire fari, scrive L'Isola del Tesoro e Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e di Mr. Hyde, diventa più famoso degli altri Stevenson e fugge con i suoi polmoni malati verso il sole di Samoa…
Ricevuta per posta dal Northern Lighthouse Board, responsabile dei fari in Scozia, la carta della Scozia con i loro fari provvedo a riportarli sulle normali carte stradali. Per farlo mi costruisco un minuscolo timbro con il simbolo di un faro.
Si gioca agli esploratori.
Poi si cominciano a collezionare vecchie cartoline di fari scozzesi dai siti d'aste on-line, francobolli di fari, buste con annulli speciali, buste commemoranti il centenario della morte di Robert Louis Stevenson, suoi ritratti, stampe di naufragi, tavole con disegni di sistemi ottici, vignette, incisioni, altre mappe.
Quando ne sai abbastanza ma non troppo, quando mancano solo più gli odori e i colori, allora si va a vedere.
I fari. Dopo l'automazione, i cottages dei guardiani sono ormai chiusi. Alcuni sono divenuti dei piccoli hotel, altri sono irraggiungibili ma tutti, di norma, stanno in posti bellissimi e arditi.
Una tavolozza simile li amalgama.
Mare e cieli color pesce o tempesta. Terre rosse e colza gialla.
Non c'è, già pronto, il color brughiera né il color pioggia. Occorre un po' di alchimia da fattucchiere.
Manca anche la tinta erica o la nuance fumo di torba.
Non ci sono tubetti di colore scozzesi così ho dovuto scegliere una marca di acquarelli inglese...
Il viaggio poi si ricompone in studio e, al riparo dalle intemperie, alle volte un'acquerugiola diventa un fortunale e la signora con due scottish terrier al guinzaglio scompare dallo sfondo.”
Giorgio Maria Griffa
26
luglio 2005
Giorgio Maria Griffa – I Fari degli Stevenson
Dal 26 luglio al 20 agosto 2005
arte contemporanea
Location
MUSEO LUZZATI A PORTA SIBERIA
Genova, Via Porta Siberia, (Genova)
Genova, Via Porta Siberia, (Genova)
Biglietti
intero e 5; ridotto € 4
Orario di apertura
luglio, agosto e settembre: sabato e domenica 10:30-18:30; dal martedì al venerdì 14-19; anche su appuntamento
Vernissage
26 Luglio 2005, ore 17,30
Autore




