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Armando Tanzini – Do Not Forget Africa
una selezione di opere recenti tra cui 25 tavole polimateriche sul tema dell’Africa, 7 sculture dedicate al tema femminile (con riferimenti che vanno dal primitivismo a Yves Klein, dall’arte etrusca a Picasso), pannelli in altorilievo e sculture di piccole e medie dimensioni
Comunicato stampa
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L’incantevole scenario della Maremma, luogo in cui si fondono antica tradizione etrusca e curiosità per la cultura contemporanea, farà da corollario alla mostra dedicata all’artista Armando Tanzini che si inaugura, presso gli spazi de Il Frantoio di Capalbio sabato 30 luglio 2005, alle ore 19,00, contemporaneamente alla mostra verrà proiettatoli video “Do Not Forget Africa”.
Nato a Livorno nel 1943, Armando Tanzini si è formato sulla storia dell’arte etrusca. Alcune immagini, che ritornano spesso nel suo discorso artistico- le figure apotropaiche, il cavallo, alcune sagome allungate che già Alberto Giacometti “citava” come etrusche- derivano da una particolare memoria del territorio e delle proprie radici. E’ quindi il suggestivo paesaggio maremmano a costituire la “cornice ideale” per la personale dell’artista: pittore, scultore, artista tout court, capace, da tempi non sospetti di coniugare l’elemento occidentale, ovvero la propria storia e il proprio background, con l’elemento esotico vissuto in maniera autentica.
Tanzini ha conosciuto e frequentato Andy Warhol, Sebastian Matta e Larry Rivers, ha vissuto a Roma, Firenze, Parigi, Londra e, dopo un lungo soggiorno negli Stati Uniti, si è trasferito in Africa dove ha scoperto l’amore e la profonda vocazione per la difesa del continente nero.
Per questa ragione ha creato la Fondazione Do Not Forget Africa per la quale, nel giugno 2000 gli è stato conferito il Premio UNESCO.
Da alcuni decenni, infatti, Tanzini vive in maniera radicata e attenta in Kenya; qui ha conosciuto e praticato altre diverse culture espressive in un periodo in cui l’Africa, ancora lontana dal processo di globalizzazione odierno, veniva percepita come un continente distante dalla cultura occidentale e avvolto nel mistero. Rispetto all’africanismo dei primi del ‘900, il terzo millennio propone una diversa concezione della cultura africana, oggi sempre più metropolitana e attraversata da inquietudini largamente condivise con la popolazione occidentale.
Tanzini si considera, anche per tutto questo, un “artista etrusco keniota”: ama spesso dire infatti “non si va in Africa, ci si torna”. Per questo ha trasformato la sua affascinante casa in un laboratorio che si ispira alle botteghe d’arte del Rinascimento, una vera e propria scuola in cui i giovani artisti collaborano alla produzione delle sue opere.
Particolarmente interessante è il reperimento dei materiali per la realizzazione delle sculture: tutto ciò che il mare restituisce alla terra. Così un pezzo di legno smussato dall’acqua prende vita tra le sue mani trasformandosi in opere d’arte che rappresentano donne, animali e tutto ciò che evoca l’Africa. Anche le opere bidimensionali sono il risultato di un mix di tempere, legno, foto e materiali di recupero.
Numerose sono state le mostre personali di Tanzini in Italia e all’estero; particolarmente significativa è stata la sua partecipazione alla 50° Biennale internazionale d’arte di Venezia, nel 2003, dove ha rappresentato il Padiglione del Kenya.
La mostra a Capalbio e le prossime iniziative che riguardano l’attività artistica di Armando Tanzini sono state promosse dalla società Cicero & Partners che ha dato vita al progetto “Tanzini event”, in linea con la propria mission di pensare l’arte come uno dei mezzi più efficaci per trasmettere valori. Cicero & Partners riconosce in Armando Tanzini un artista la cui capacità espressiva non è solo frutto del proprio estro creativo, ma anche di un impegno sociale che si palesa con la creazione dell’associazione “Do Not Forget Africa”, il cui obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica ai fatti e alla cultura di questo continente. Cicero & Partners ha quindi scelto come pay-off il “creating value” per promuovere e sostenere lo sviluppo di progetti innovativi nelle strategie di marketing e comunicazione, che abbiano come obiettivo “la qualità della vita”. Parole quali responsabilità sociale d’impresa, comunicazione integrata, educational sono le principali aree a cui si rivolgono i progetti di questa società che ha come obiettivo fondante promuovere e generare valori sociali e culturali.
Dal 15 al 24 settembre Tanzini esporrà nelle prestigiose sale del Castello del Cassero Senese a Grosseto. Qui come a Capalbio si potrà ammirare una selezione di opere recenti tra cui 25 tavole polimateriche sul tema dell’Africa, 7 sculture dedicate al tema femminile (con riferimenti che vanno dal primitivismo a Yves Klein, dall’arte etrusca a Picasso), pannelli in altorilievo e sculture di piccole e medie dimensioni.
Entrambe le mostre saranno corredate di un catalogo bilingue (italiano e inglese), curato da Luca Beatrice e prodotto da Cicero & Partners, edizioni Sallustiana, Roma.
Nato a Livorno nel 1943, Armando Tanzini si è formato sulla storia dell’arte etrusca. Alcune immagini, che ritornano spesso nel suo discorso artistico- le figure apotropaiche, il cavallo, alcune sagome allungate che già Alberto Giacometti “citava” come etrusche- derivano da una particolare memoria del territorio e delle proprie radici. E’ quindi il suggestivo paesaggio maremmano a costituire la “cornice ideale” per la personale dell’artista: pittore, scultore, artista tout court, capace, da tempi non sospetti di coniugare l’elemento occidentale, ovvero la propria storia e il proprio background, con l’elemento esotico vissuto in maniera autentica.
Tanzini ha conosciuto e frequentato Andy Warhol, Sebastian Matta e Larry Rivers, ha vissuto a Roma, Firenze, Parigi, Londra e, dopo un lungo soggiorno negli Stati Uniti, si è trasferito in Africa dove ha scoperto l’amore e la profonda vocazione per la difesa del continente nero.
Per questa ragione ha creato la Fondazione Do Not Forget Africa per la quale, nel giugno 2000 gli è stato conferito il Premio UNESCO.
Da alcuni decenni, infatti, Tanzini vive in maniera radicata e attenta in Kenya; qui ha conosciuto e praticato altre diverse culture espressive in un periodo in cui l’Africa, ancora lontana dal processo di globalizzazione odierno, veniva percepita come un continente distante dalla cultura occidentale e avvolto nel mistero. Rispetto all’africanismo dei primi del ‘900, il terzo millennio propone una diversa concezione della cultura africana, oggi sempre più metropolitana e attraversata da inquietudini largamente condivise con la popolazione occidentale.
Tanzini si considera, anche per tutto questo, un “artista etrusco keniota”: ama spesso dire infatti “non si va in Africa, ci si torna”. Per questo ha trasformato la sua affascinante casa in un laboratorio che si ispira alle botteghe d’arte del Rinascimento, una vera e propria scuola in cui i giovani artisti collaborano alla produzione delle sue opere.
Particolarmente interessante è il reperimento dei materiali per la realizzazione delle sculture: tutto ciò che il mare restituisce alla terra. Così un pezzo di legno smussato dall’acqua prende vita tra le sue mani trasformandosi in opere d’arte che rappresentano donne, animali e tutto ciò che evoca l’Africa. Anche le opere bidimensionali sono il risultato di un mix di tempere, legno, foto e materiali di recupero.
Numerose sono state le mostre personali di Tanzini in Italia e all’estero; particolarmente significativa è stata la sua partecipazione alla 50° Biennale internazionale d’arte di Venezia, nel 2003, dove ha rappresentato il Padiglione del Kenya.
La mostra a Capalbio e le prossime iniziative che riguardano l’attività artistica di Armando Tanzini sono state promosse dalla società Cicero & Partners che ha dato vita al progetto “Tanzini event”, in linea con la propria mission di pensare l’arte come uno dei mezzi più efficaci per trasmettere valori. Cicero & Partners riconosce in Armando Tanzini un artista la cui capacità espressiva non è solo frutto del proprio estro creativo, ma anche di un impegno sociale che si palesa con la creazione dell’associazione “Do Not Forget Africa”, il cui obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica ai fatti e alla cultura di questo continente. Cicero & Partners ha quindi scelto come pay-off il “creating value” per promuovere e sostenere lo sviluppo di progetti innovativi nelle strategie di marketing e comunicazione, che abbiano come obiettivo “la qualità della vita”. Parole quali responsabilità sociale d’impresa, comunicazione integrata, educational sono le principali aree a cui si rivolgono i progetti di questa società che ha come obiettivo fondante promuovere e generare valori sociali e culturali.
Dal 15 al 24 settembre Tanzini esporrà nelle prestigiose sale del Castello del Cassero Senese a Grosseto. Qui come a Capalbio si potrà ammirare una selezione di opere recenti tra cui 25 tavole polimateriche sul tema dell’Africa, 7 sculture dedicate al tema femminile (con riferimenti che vanno dal primitivismo a Yves Klein, dall’arte etrusca a Picasso), pannelli in altorilievo e sculture di piccole e medie dimensioni.
Entrambe le mostre saranno corredate di un catalogo bilingue (italiano e inglese), curato da Luca Beatrice e prodotto da Cicero & Partners, edizioni Sallustiana, Roma.
30
luglio 2005
Armando Tanzini – Do Not Forget Africa
Dal 30 luglio al 28 agosto 2005
arte contemporanea
Location
IL FRANTOIO
Capalbio, Via Renato Fucini, 10, (Grosseto)
Capalbio, Via Renato Fucini, 10, (Grosseto)
Orario di apertura
tutti i giorni dalla 19 alle 23:30
Vernissage
30 Luglio 2005, ore 19
Ufficio stampa
CICERO & PARTNERS
Autore
Curatore




