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New Thing 2
Spirale Arte artecontemporanea è lieta di riproporre a Pietrasanta, dopo il successo riscosso dalla mostra organizzata nello spazio milanese, il progetto New Thing
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Spirale Arte artecontemporanea è lieta di riproporre a Pietrasanta, dopo il successo riscosso dalla mostra organizzata nello spazio milanese, il progetto New Thing, curato da Luca Beatrice e dedicato a cinque pittori italiani emergenti che stanno suscitando grande interesse di critica e pubblico. La mostra rinnovata, propone opere inedite pubblicate nel nuovo catalogo ampliato con un nuovo testo critico.
“Alla fine degli anni ’50 arrivò la New Thing, che fu per noi la liberazione dei suoni. Lo chiamavano anche Free Jazz, dal titolo di quell’album di Ornette Coleman, ma le etichette erano roba da bianchi. Noi criticavamo pure la parola jazz, per noi era la musica, punto.”.
Wu Ming 1, New Thing, 2004
La storia non è immobile e dunque una cosa può assumere un certo valore in un dato tempo e poi cambiare profondamente.
Prima della New Thing il jazz era considerato musica popolare e di intrattenimento,poi è diventato il sinonimo della ricerca e dell’avanguardia. Per buona parte del ‘900 la pittura equivaleva all’accademismo contro la sperimentazione, da alcuni anni invece il mainstream ha assunto altre forme artistiche destinando al dipingere un ruolo marginale. E proprio questa marginalità risulta la sua forza, e oggi la pittura appare come la forma d’arte più sperimentale e meno scontata.
Una pittura giovane che mescola le immagini al gesto, sorpassa la matrice fotografica e realistica attraverso la messa in primo piano del linguaggio. Colta, raffinata, densa di strati e significati.
La mostra offre un confronto tra i diversi linguaggi di cinque giovani artisti – Gabriele Arruzzo, Valerio Berruti, Flavio De Marco, Leonardo Greco, Paolo Maggis – il cui lavoro è accomunato dalla sperimentazione pittorica con modulazioni che vanno dall’astrazione con le soluzioni installative di Flavio De Marco alla figurazione acida e pop di Gabriele Arruzzo, dalla gestualità al segno elegante e minimale che domina la pittura ad affresco di Valerio Berruti. Il titolo, fortemente evocativo, rimanda appunto alla New Thing degli anni ’50, alla tensione verso la ricerca del nuovo, al ribaltamento della concezione e della percezione tipica della cultura visiva moderna. La mostra riflette sui diversi nuovi modi del dipingere e testimonia un’attitudine fresca e innovativa della pittura contemporanea in costante rinnovamento.
Gabriele Arruzzo
Roma, 1976. vive a Pesaro
Valerio Berruti
Alba (Cuneo), 1977. Vive a Verduno (Cuneo)
Flavio De Marco
Lecce, 1975. Vive a Roma
Leonardo Greco
Modena, 1975. Vive a Piumazzo di Castelfranco Emilia(Modena)
Paolo Maggis
Milano, 1978. Vive a Milano
“Alla fine degli anni ’50 arrivò la New Thing, che fu per noi la liberazione dei suoni. Lo chiamavano anche Free Jazz, dal titolo di quell’album di Ornette Coleman, ma le etichette erano roba da bianchi. Noi criticavamo pure la parola jazz, per noi era la musica, punto.”.
Wu Ming 1, New Thing, 2004
La storia non è immobile e dunque una cosa può assumere un certo valore in un dato tempo e poi cambiare profondamente.
Prima della New Thing il jazz era considerato musica popolare e di intrattenimento,poi è diventato il sinonimo della ricerca e dell’avanguardia. Per buona parte del ‘900 la pittura equivaleva all’accademismo contro la sperimentazione, da alcuni anni invece il mainstream ha assunto altre forme artistiche destinando al dipingere un ruolo marginale. E proprio questa marginalità risulta la sua forza, e oggi la pittura appare come la forma d’arte più sperimentale e meno scontata.
Una pittura giovane che mescola le immagini al gesto, sorpassa la matrice fotografica e realistica attraverso la messa in primo piano del linguaggio. Colta, raffinata, densa di strati e significati.
La mostra offre un confronto tra i diversi linguaggi di cinque giovani artisti – Gabriele Arruzzo, Valerio Berruti, Flavio De Marco, Leonardo Greco, Paolo Maggis – il cui lavoro è accomunato dalla sperimentazione pittorica con modulazioni che vanno dall’astrazione con le soluzioni installative di Flavio De Marco alla figurazione acida e pop di Gabriele Arruzzo, dalla gestualità al segno elegante e minimale che domina la pittura ad affresco di Valerio Berruti. Il titolo, fortemente evocativo, rimanda appunto alla New Thing degli anni ’50, alla tensione verso la ricerca del nuovo, al ribaltamento della concezione e della percezione tipica della cultura visiva moderna. La mostra riflette sui diversi nuovi modi del dipingere e testimonia un’attitudine fresca e innovativa della pittura contemporanea in costante rinnovamento.
Gabriele Arruzzo
Roma, 1976. vive a Pesaro
Valerio Berruti
Alba (Cuneo), 1977. Vive a Verduno (Cuneo)
Flavio De Marco
Lecce, 1975. Vive a Roma
Leonardo Greco
Modena, 1975. Vive a Piumazzo di Castelfranco Emilia(Modena)
Paolo Maggis
Milano, 1978. Vive a Milano
06
agosto 2005
New Thing 2
Dal 06 al 31 agosto 2005
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
MARCOROSSI ARTECONTEMPORANEA
Pietrasanta, Piazza Duomo, 22, (Lucca)
Pietrasanta, Piazza Duomo, 22, (Lucca)
Orario di apertura
tutti i giorni 10:30-12:30 e 18-00.30
Vernissage
6 Agosto 2005, ore 19
Autore
Curatore




