“Il mio rapporto con la fotografia si basa sulla fede nella vitalità e nei valori della natura, nelle manifestazioni di grandiosità ed al tempo stesso di semplicità che ci circondano. Io credo nella gente, negli aspetti più semplici della vita, nel rapporto uomo-natura. Credo che l'uomo debba essere libero, spiritualmente e socialmente, che debba accrescere la propria forza interiore, testimoniando l'enorme bellezza del mondo, acquisendo una sicurezza che gli consenta di vedere ed esprimere la propria visione. Credo nella fotografia come uno dei mezzi per portare questa testimonianza e per raggiungere infine la felicità e la fiducia”



Ansel Adams



90 giorni di viaggio attraverso il continente sudamericano. Il mio viaggio, la mia ricerca quotidiana di bellezza ed umanità, di energia e semplicità. Queste terre creano intorno uno scenario ideale, suggestivo, in cui riflettere, acquistare consapevolezza ed accrescere la propria forza interiore. Terre da vivere con passione ed umiltà, terre di profonde contraddizioni, spaccature e disuguaglianze esasperate, tra due mondi che hanno sempre meno cose da raccontarsi. La pachamama da una parte, nelle sue manifestazioni di grandiosità ed equilibrio, nella forza della sua gente, di chi vive la propria scommessa quotidiana ed ha imparato con la propria fatica che terra significa vita. È questo il Sudamerica che affascina, che fa sognare. Ma sarebbe limitante fermare la propria ricerca a solo a questo punto…Dall’altra parte l’occidente è alle porte e la società lo sa: ne imita i modelli, ne insegue i valori e ne assimila le regole, smaniosa di benessere e di sviluppo, che già è presente ed inevitabilmente appiattisce e banalizza, uniforma e conforma. Suggestivo ma egoistico il pensiero di bloccare questo processo, indelebile la consapevolezza del tesoro che si va perdendo.

20 fotografie per cercare di portarvi la mia testimonianza, trasmettere e condividere alcuni aspetti della america latina che ho avuto la fortuna di poter cogliere…aspetti semplici, banali forse, o forse no, ma che di certo hanno saputo sorprendermi ed emozionarmi: lo sguardo curioso di un bambino, l’immobile silenzio delle montagne, la ritualità e la tradizione indigena, così straordinaria perché vera, testimonianza storica tangibile di una grande civiltà del passato.

Una presa di coscienza importante, una visione del mondo più schietta e brutale, che spero almeno in parte di essere in grado di comunicarvi.