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Alfredo Jaar – It is difficult
Alfredo Jaar spiega il suo progetto pensato per il Corso Superiore di Arte Visiva, analizzando i metodi con cui la pratica artistica può indagare ed accostarsi alla realtà contemporanea in modi nuovi e creativi
Comunicato stampa
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Alfredo Jaar spiega il suo progetto pensato per il Corso Superiore di Arte Visiva, analizzando i metodi con cui la pratica artistica può indagare ed accostarsi alla realtà contemporanea in modi nuovi e creativi.
Le domande provocatorie alle quali si cercherà di dare risposta durante la conferenza sono: come si può fare arte con il mondo in tali condizioni? Come si può fare arte proprio partendo dalle informazioni che la
maggioranza di noi preferirebbe ignorare? Come si puo’ inscrivere la pratica artistica in un paesaggio super-saturato dal consumo? Come si può rendere visibile l’invisibile?
Alfredo Jaar, artista, architetto e film-maker cileno, attivo e riconosciuto sulla scena internazionale fin dalla metà degli anni ottanta, ha sviluppato un lavoro basato su temi di solito esclusi dall' informazione pubblica, come casi di forte oppressione politica ed emarginazione sociale.
Ultimamente è impegnato nella progettazione e nella costruzione di spazi per l'arte, come ad esempio i "Culture Box" a Niigata (Giappone), oppure nella realizzazione di spazi per l'arte effimeri, come quello in carta progettato per Skoghall (Svezia) e incendiato dopo 24 ore, per sollevare le questioni della mancanza e della necessità dell'arte nella nostra vita quotidiana.
Il suo lavoro è stato esposto in alcuni tra i più importanti musei d'arte contemporanea internazionali e all'interno di grandi eventi espositivi come le biennali di Parigi (1982), Venezia (1986), São Paulo (1987), Johannesburg, Sydney (1990), Istanbul e Kwangju (1995), Documenta 8 (1987) e Documenta 11 (2002) di Kassel.
Le domande provocatorie alle quali si cercherà di dare risposta durante la conferenza sono: come si può fare arte con il mondo in tali condizioni? Come si può fare arte proprio partendo dalle informazioni che la
maggioranza di noi preferirebbe ignorare? Come si puo’ inscrivere la pratica artistica in un paesaggio super-saturato dal consumo? Come si può rendere visibile l’invisibile?
Alfredo Jaar, artista, architetto e film-maker cileno, attivo e riconosciuto sulla scena internazionale fin dalla metà degli anni ottanta, ha sviluppato un lavoro basato su temi di solito esclusi dall' informazione pubblica, come casi di forte oppressione politica ed emarginazione sociale.
Ultimamente è impegnato nella progettazione e nella costruzione di spazi per l'arte, come ad esempio i "Culture Box" a Niigata (Giappone), oppure nella realizzazione di spazi per l'arte effimeri, come quello in carta progettato per Skoghall (Svezia) e incendiato dopo 24 ore, per sollevare le questioni della mancanza e della necessità dell'arte nella nostra vita quotidiana.
Il suo lavoro è stato esposto in alcuni tra i più importanti musei d'arte contemporanea internazionali e all'interno di grandi eventi espositivi come le biennali di Parigi (1982), Venezia (1986), São Paulo (1987), Johannesburg, Sydney (1990), Istanbul e Kwangju (1995), Documenta 8 (1987) e Documenta 11 (2002) di Kassel.
09
luglio 2005
Alfredo Jaar – It is difficult
09 luglio 2005
incontro - conferenza
Location
FONDAZIONE ANTONIO RATTI – VILLA SUCOTA
Como, Via Per Cernobbio, 19, (Como)
Como, Via Per Cernobbio, 19, (Como)
Vernissage
9 Luglio 2005, ore 11 presso lo spazio ex-Ticosa, Viale Roosvelt, Como
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