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Franceso Cito – Immagini come parole
una serie di immagini appartenenti a lavori e realtà diverse
Comunicato stampa
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Francesco Cito secondo Ferdinando Scianna “è forse uno dei migliori fotogiornalisti italiani, ha l’istinto del fatto, la passione del racconto, la capacità di far passare attraverso le immagini con forza di sintesi e rigore visivo l’essenziale delle cose”. Da quando ha lasciato la sua Napoli a 23 anni, ha sempre viaggiato come free lance realizzando servizi memorabili: in Afghanistan nel 1980 al seguito di vari gruppi guerriglieri che combattevano l’invasione sovietica, a Napoli tra la fine del 1982 e l’inizio del 1983 per descrivere la presenza della camorra, sul fronte libanese nel 1983 come corrispondente di “Epoca” per testimoniare la separazione all’interno dell’O.L.P tra i sostenitori di Arafat e i pro-siriani di Abu Mussa. E’ l’unico fotogiornalista ad avere documentato la resa di Beddawi, campo profughi e roccaforte dell’O.L.P. Dal 1985 segue da vicino le vicende della Palestina dove è stato più volte denunciando le condizioni di vita nei territori occupati con un lavoro che gli è valso nel 1997 il Premio Città di Atri per la pace e la libertà conferitogli dall’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza. Accanto a servizi realizzati come corrispondente de “il Venerdì di Repubblica” in tutto il mondo (nel 1989 ancora in Afghanistan, nel 1990 per documentare lo sbarco americano in Arabia Saudita a seguito dell’invasione del Kuwait) ha indagato la realtà italiana con bellissimi reportage: sui matrimoni napoletani, sul Palio di Siena (primo premio al World Press Photo Contest 1996) e, recentemente, sulla realtà della Sardegna.
La mostra proposta alla Galleria Bel Vedere raccoglie una serie di immagini appartenenti a lavori e realtà diverse: il corteo nuziale davanti a una minuscola chiesa nel quartiere di Scampia a Napoli, il carro armato iracheno colpito in Kuwait, i Gemelli di Gaza con i mitra giocattolo, il giovane mujaheed afgano con la testa mozzata del nemico, i pastori del Sopramonte sardo, il drogato alla Stazione Centrale di Milano, il morto ammazzato nei Quartieri spagnoli di Napoli, fanno tutti parte del viaggio del fotografo nella storia degli uomini con l’occhio di chi ha “scelto di essere dalla parte di chi è in difficoltà” e con la capacità di produrre immagini di una straordinaria forza di sintesi e carica emotiva.
La mostra proposta alla Galleria Bel Vedere raccoglie una serie di immagini appartenenti a lavori e realtà diverse: il corteo nuziale davanti a una minuscola chiesa nel quartiere di Scampia a Napoli, il carro armato iracheno colpito in Kuwait, i Gemelli di Gaza con i mitra giocattolo, il giovane mujaheed afgano con la testa mozzata del nemico, i pastori del Sopramonte sardo, il drogato alla Stazione Centrale di Milano, il morto ammazzato nei Quartieri spagnoli di Napoli, fanno tutti parte del viaggio del fotografo nella storia degli uomini con l’occhio di chi ha “scelto di essere dalla parte di chi è in difficoltà” e con la capacità di produrre immagini di una straordinaria forza di sintesi e carica emotiva.
16
giugno 2005
Franceso Cito – Immagini come parole
Dal 16 giugno al 24 luglio 2005
fotografia
Location
GALLERIA BEL VEDERE
Milano, Via Santa Maria Valle, 5, (Milano)
Milano, Via Santa Maria Valle, 5, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a domenica 13-20
Vernissage
16 Giugno 2005, ore 18-21
Autore
Curatore




