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Anna Pisani – Un po’ di donna
“Un po’ di donna” ci racconta frammenti di un mondo femminile, il mondo delle figlie di Eva, il cui solo peccato è stato la voglia di conoscenza
Comunicato stampa
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UN PO’ DI DONNA
In un film americano della fine degli anni ’80 un gruppo di donne si incontrava regolarmente in un salone di bellezza e, nello spazio di una acconciatura, apriva la propria anima e parlava dei propri desideri, dei sogni e delle speranze disattese. Qualcosa di profondamente reale c’è: sedute davanti al grande specchio del parrucchiere, le donne si guardano e forse riescono a guardarsi anche dentro. Sarà un caso che in tutte le agende delle donne non manca mai il numero del parrucchiere?
“Un po’ di donna” ci racconta frammenti di un mondo femminile, il mondo delle figlie di Eva, il cui solo peccato è stato la voglia di conoscenza. Il mondo delle donne che lavorano, amano, soffrono e che ogni tanto si fanno i capelli!
La mostra è inaugurata da una performance di Anna ispirata al mito di Pandora, la Eva d’occidente, la depositaria dei doni degli dei, potenza divina ella stessa perché dal suo corpo ha origine la vita. Pandora che, sfidando gli dei, svela all’uomo la realtà di un mondo che ha senso solo ammettendo l’esistenza del male che contrapponendosi al bene, ne esalta il valore profondo.
Le tele esposte ci mostrano il puzzle di un mondo al femminile: Eva, il mito biblico della creazione, “la punta di diamante dell’evoluzione”, Le altre donne dei miti: Venere, l’amore sensuale nel suo aspetto giocoso e non peccaminoso, Sita, la fedele e innamorata principessa indiana sposa di Rama, è vittima del pregiudizio e purifica nel fuoco il suo non peccato
Momenti della storia umana delle donne: oggetti al seguito del maschio; maschio che, da sempre, ha fatto branco e così ha negato alla donna il dono prezioso della solidarietà femminile, della “sorellanza” ... sarà per questo retaggio ancestrale che le donne non riescono proprio a lavorare in gruppo?
Donne che lavorano da sempre, ma che, sorprendentemente, si pongono l’interrogativo di quale sia il proprio ruolo nella società.
Quale sarà la sfida della donna di domani? Quale sarà l’eredità che la generazione delle “emancipate” trentenni di oggi, lascia a quella che verrà? Forse la spinta a guardarsi dentro e a far sbocciare prima della figlia, della moglie e della madre, semplicemente la donna, senza la prigione del ruolo che l’”altro” ci ha voluto assegnare. Lo sprone a fare quel passo che ancora non riusciamo a fare, la consapevolezza di sé.
(M. R. Patti)
Ringraziamenti dell’artista:
Un grazie infinito al mio amato marito Marco Martignoni per la composizione e l’esecuzione del brano musicale “Paesaggi” e all’amica e collega Giovanna Vigna, voce recitante del brano greco relativo al mito di Pandora tratto da “Le Opere e i Giorni” di Esiodo.
Il brano è stato tradotto dal greco all’italiano dalla carissima compagna di mille avventure di vita Marinella Poli.
Un caloroso ringraziamento va, inoltre, ai cari amici che hanno reso possibile questa performance e questa mostra con il loro incomparabile aiuto materiale e spirituale:
Francesco Roncati, titolare del salone Ars Capillorum che mi ospita e che ha realizzato le acconciature mie e di Giovanna;
Matteo Pasetto e Riccarda Marchi, che si sono prestati per le riprese, le foto e l’organizzazione pratica dell’evento;
La fotografa Valeria Sacchetti per la realizzazione del servizio fotografico;
L’insostituibile, preziosissima curatrice di tutte le mie mostre, sensibile interprete della mia espressione artistica Maria Rosa Patti.
Anna Pisani
In un film americano della fine degli anni ’80 un gruppo di donne si incontrava regolarmente in un salone di bellezza e, nello spazio di una acconciatura, apriva la propria anima e parlava dei propri desideri, dei sogni e delle speranze disattese. Qualcosa di profondamente reale c’è: sedute davanti al grande specchio del parrucchiere, le donne si guardano e forse riescono a guardarsi anche dentro. Sarà un caso che in tutte le agende delle donne non manca mai il numero del parrucchiere?
“Un po’ di donna” ci racconta frammenti di un mondo femminile, il mondo delle figlie di Eva, il cui solo peccato è stato la voglia di conoscenza. Il mondo delle donne che lavorano, amano, soffrono e che ogni tanto si fanno i capelli!
La mostra è inaugurata da una performance di Anna ispirata al mito di Pandora, la Eva d’occidente, la depositaria dei doni degli dei, potenza divina ella stessa perché dal suo corpo ha origine la vita. Pandora che, sfidando gli dei, svela all’uomo la realtà di un mondo che ha senso solo ammettendo l’esistenza del male che contrapponendosi al bene, ne esalta il valore profondo.
Le tele esposte ci mostrano il puzzle di un mondo al femminile: Eva, il mito biblico della creazione, “la punta di diamante dell’evoluzione”, Le altre donne dei miti: Venere, l’amore sensuale nel suo aspetto giocoso e non peccaminoso, Sita, la fedele e innamorata principessa indiana sposa di Rama, è vittima del pregiudizio e purifica nel fuoco il suo non peccato
Momenti della storia umana delle donne: oggetti al seguito del maschio; maschio che, da sempre, ha fatto branco e così ha negato alla donna il dono prezioso della solidarietà femminile, della “sorellanza” ... sarà per questo retaggio ancestrale che le donne non riescono proprio a lavorare in gruppo?
Donne che lavorano da sempre, ma che, sorprendentemente, si pongono l’interrogativo di quale sia il proprio ruolo nella società.
Quale sarà la sfida della donna di domani? Quale sarà l’eredità che la generazione delle “emancipate” trentenni di oggi, lascia a quella che verrà? Forse la spinta a guardarsi dentro e a far sbocciare prima della figlia, della moglie e della madre, semplicemente la donna, senza la prigione del ruolo che l’”altro” ci ha voluto assegnare. Lo sprone a fare quel passo che ancora non riusciamo a fare, la consapevolezza di sé.
(M. R. Patti)
Ringraziamenti dell’artista:
Un grazie infinito al mio amato marito Marco Martignoni per la composizione e l’esecuzione del brano musicale “Paesaggi” e all’amica e collega Giovanna Vigna, voce recitante del brano greco relativo al mito di Pandora tratto da “Le Opere e i Giorni” di Esiodo.
Il brano è stato tradotto dal greco all’italiano dalla carissima compagna di mille avventure di vita Marinella Poli.
Un caloroso ringraziamento va, inoltre, ai cari amici che hanno reso possibile questa performance e questa mostra con il loro incomparabile aiuto materiale e spirituale:
Francesco Roncati, titolare del salone Ars Capillorum che mi ospita e che ha realizzato le acconciature mie e di Giovanna;
Matteo Pasetto e Riccarda Marchi, che si sono prestati per le riprese, le foto e l’organizzazione pratica dell’evento;
La fotografa Valeria Sacchetti per la realizzazione del servizio fotografico;
L’insostituibile, preziosissima curatrice di tutte le mie mostre, sensibile interprete della mia espressione artistica Maria Rosa Patti.
Anna Pisani
22
maggio 2005
Anna Pisani – Un po’ di donna
Dal 22 al 29 maggio 2005
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
ARS CAPILLORUM
Bologna, Via Del Pratello, 13, (Bologna)
Bologna, Via Del Pratello, 13, (Bologna)
Vernissage
22 Maggio 2005, ore 17; ore 17.30 performance “La conoscenza di Pandora”
Autore
Curatore




