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Jung Uei-Jung
La giovane artista accorda con multivalenza di segni, polimaterici assemblaggi: graticci metallici, maschere – calchi, lastre di plexiglas, veli di polimeri marcati d’impronte fisiognomiche
Comunicato stampa
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Nata a Seul ( corea del sud ) nel 1969 si è Laureata in scultura presso l'Università di Sung-Shin e si è successivamente diplomata all'Accademia di Brera (Milano) sotto la guida di Igino Lagnaghi.
La giovane artista accorda con multivalenza di segni, polimaterici assemblaggi: graticci metallici, maschere - calchi, lastre di plexiglas, veli di polimeri marcati d'impronte fisiognomiche, raccontando così l'eterno disaccordo fra sogno e realtà, in una visione unitaria talmente pacata da disorientare e talmente lucida da allibire. Il tutto elaborato in una architettonica costruzione nella quale le vocali del desiderio si integrano alle consonanti del dolore.
L'osservatore è costretto a percorrere i binari dell'autrice, a divenire suo sguardo, a sospingersi verso i sentieri del suo spirito e così rendere il centro vitale del desiderio e la teatrale periferia delle frustrazioni di colui che comprende. Maschere femminili e corpi irrisolti imprigionati da stracci di reticolato come eremo di sociali convenzioni, germinazioni di simboli catartici che cercano vie di fuga attraverso fori, finestre su lastre di plexiglas, fragili origami, uccelli di carta, frammenti di libertà che non si arrendono.
Ma, rotte le maglie filiformi che ci costringono, la rete si ritesse in nuovo confine che aliena lo spazio sottomesso e lei, prima protagonista di tale scenografica proiezione, consapevolmente si espone con candido occhio, dichiarandosi ora volto divorato da maglie metalliche invasive, ora delicato volatile, come dire che la libertà totale è questo perenne inseguire un punto lontano, che, allorquando raggiunto, si sottrae alla presa e si sposta ancora in avanti per chiederci eterni gesti di impegno e di ricerca.
La giovane artista accorda con multivalenza di segni, polimaterici assemblaggi: graticci metallici, maschere - calchi, lastre di plexiglas, veli di polimeri marcati d'impronte fisiognomiche, raccontando così l'eterno disaccordo fra sogno e realtà, in una visione unitaria talmente pacata da disorientare e talmente lucida da allibire. Il tutto elaborato in una architettonica costruzione nella quale le vocali del desiderio si integrano alle consonanti del dolore.
L'osservatore è costretto a percorrere i binari dell'autrice, a divenire suo sguardo, a sospingersi verso i sentieri del suo spirito e così rendere il centro vitale del desiderio e la teatrale periferia delle frustrazioni di colui che comprende. Maschere femminili e corpi irrisolti imprigionati da stracci di reticolato come eremo di sociali convenzioni, germinazioni di simboli catartici che cercano vie di fuga attraverso fori, finestre su lastre di plexiglas, fragili origami, uccelli di carta, frammenti di libertà che non si arrendono.
Ma, rotte le maglie filiformi che ci costringono, la rete si ritesse in nuovo confine che aliena lo spazio sottomesso e lei, prima protagonista di tale scenografica proiezione, consapevolmente si espone con candido occhio, dichiarandosi ora volto divorato da maglie metalliche invasive, ora delicato volatile, come dire che la libertà totale è questo perenne inseguire un punto lontano, che, allorquando raggiunto, si sottrae alla presa e si sposta ancora in avanti per chiederci eterni gesti di impegno e di ricerca.
14
maggio 2005
Jung Uei-Jung
Dal 14 maggio al 07 giugno 2005
arte contemporanea
Location
SEMINARIO VESCOVILE DI TRAPANI – DIART
Erice, Via Cosenza, (Trapani)
Erice, Via Cosenza, (Trapani)
Vernissage
14 Maggio 2005, ore 18
Autore
Curatore