Negli ultimi sette anni la Milano dei musei e della cultura si è profondamente trasformata: ha ridisegnato la mappa dei suoi "luoghi delle memorie" - memorie artistiche, archeologiche, storiche, librarie, scientifiche - racchiuse negli attuali 24 musei civici e ne ha scardinato la struttura centralizzata ereditata dall'Ottocento, facendone un organismo policentrico. Ha così "colonizzato" nuovi quartieri un tempo periferici e degradati, portandovi linfa nuova e vitale e ha compiuto una svolta di portata storica: la prima dall'immediato dopoguerra.
Recentemente, per iniziativa del Comune di Milano e dell'AIM - Associazione interessi metropolitani, è uscito un volume, I musei civici di Milano, a cura di Ada Masoero, che si propone come un "diario di bordo" di tali radicali mutamenti: un puntuale rendiconto della navigazione compiuta, che ha condotto alle grandi innovazioni architettoniche e museologiche già portate a compimento, ma anche un'anticipazione precisa e aggiornata a oggi di quelle che saranno lasciate in eredità alle amministrazioni future.
Non dunque un libro sui tesori dei musei civici milanesi, ampiamente documentati, ma una ricognizione delle sole novità, dei nuovi progetti, dei cambiamenti radicali che - con un investimento che supera i 150 milioni di Euro - sono stati impressi dal 1997 ad ora ad un organismo glorioso ma vetusto e ormai insufficiente.
Il Museo Revoltella ha invitato a parlarne l'autrice del volume, Ada Masoero, critico d'arte, giornalista (firma abituale del Sole 24 Ore e del Giornale dell'arte) curatrice di mostre in Italia e all'estero.