Nascere e morire è del tutto naturale. E' abbastanza naturale che muoia prima chi è nato prima. E' quindi adeguatamente naturale che un figlio sopravviva al proprio padre. E' naturale che questa perdita sia sperimentata con dolore. Ed è anche naturale che questo dolore sia sopportato con naturalezza, poichè nell'ordine naturale delle cose esso è previsto. E in quest'ordine, è pure previsto che nella perfetta breve naturale catena vitale che tutti ci riguarda, l'anello che precede l'anello che noi siamo, si apra e ci lasci infine in un vuoto, davanti ad un'assenza. E' naturale che l'assenza di chi ci importa generi solitudine. Ed è naturale cercare di riempire questo vuoto con i ricordi e con la fantasia: con i ricordi colorati di fantasia e con la fantasia sostenuta dai ricordi. E' naturale che la vita non si infranga perchè - ad un certo punto - nel suo funzionamento accade quel distacco, quell'assenza, quel dolore che era naturale dov'essero accadere. Ed è naturale il sopraggiungere la nostalgia che maggiormente ci afferra il cuore in certe occasioni. In un pranzo di un giorno di festa, per esempio.