Sulla facciata delle palazzine ex-IACP, già transennate, murate e in corso di demolizione, verrà proiettata una breve selezione dei primi materiali fotografici e video raccolti anche con la partecipazione vivace degli abitanti. E'solo un altro momento del progetto che accompagna la fase di ristrutturazione dell'intera area del centro di Pianoro Nuovo. E ciò che verrà mostrato saranno solo degli appunti visivi, rapide immagini della quotidianità del paese e della sua vita in cambiamento.In collaborazione con la Galleria NEONcampobase e Bo-Art, una rete per l'arte.

La prima fase di questo progetto è stata realizzata il 3 marzo 2005 con l'affissione di 60 manifesti "Cuore di Pietra" nei regolari spazi destinati alle affissioni . Altri manifesti sono stati distribuiti agli abitanti delle case circostanti via Matteotti con l'invito ad esporli fuori dalle finestre, proprio come si fa ancora con il tricolore di carta con su scritto "W la Resistenza"( ma anche questa è una tradizione che se ne sta andando) il 25 aprile.
L'idea di questo progetto è nata assistendo alla prima demolizione di una delle palazzine IACP che sono state, dopo la seconda guerra mondiale, fra i primi edifici di Pianoro Nuovo e sulla cui area inizieranno i lavori di edificazione del nuovo centro del paese.
L'esigenza di documentare, allora, secondo una poetica che mi è propria sia nell'arte che nella scrittura, le mutazioni delle città e "ciò che si cancella" e che scompare nella struttura urbanistica e nelle abitudini, presenze e comportamenti della vita quotidiana, ha portato all'elaborazione ironico-poetica in forma fotografica di una sorta di "resistenza" del cuore di pietra pulsante dell'avvicendarsi delle generazioni e delle tante storie che i suoi muri ci tramandano.
Ma, stravolgendo un po' la memoria "nostalgica" del luogo che inevitabilmente ogni demolizione porta con sé, ho pensato di far sì che quell'immagine circolasse fra la gente,cercando di trasformarla in una sorta di catalizzatore di storie e narrazioni,e facendo sì che nella nuova area urbana che sarà costruita rimangano i segni e le voci di chi ci viveva prima e di chi la ricorda.
Il progetto è in fieri, accompagnerà l'abbandono delle case, i cantieri per l'edificazione del nuovo centro e resterà come traccia di una memoria collettiva verso una nuova identità. Seguirà modalità e tempi legati da una parte alla risposta dell'amministrazione comunale, e in particolare degli assessorati all'urbanistica e pianificazione territoriale, all'istruzione e alla cultura, dall'altra, alla partecipazione attiva e collaborativa in un primo momento dei vecchi abitanti di quelle case ( con molti di essi il lavoro, fotografico e video di raccolta di storie, è già avviato) e degli abitanti di quelle rimaste, poi degli anziani , dei bambini, dei giovani e di quegli abitanti del paese che vorranno aiutarmi in questa impresa di "dar voce alle pietre".