Paolo Volta, pittore ferrarese e direttore artistico della galleria “del Carbone”, espone a Casa Cini due parallele ricerche che caratterizzano il suo interesse per gli edifici lasciati “a margine”: da un lato una serie di immagini di fabbriche e zuccherifici in disuso, quasi diroccati; dall’altro una sequenza di piccole tele per un’esplorazione nella chiesa ferrarese di Santa Maria della Consolazione, che attraverso una lenta zoomata verso l’interno svela suggestivi mutamenti di luce. Ciminiere che appena mascherano campanili, sagome e finestroni di vecchie fornaci come profili di semplici ed ampie cattedrali di campagna, l’archeologia industriale di Paolo Volta si esercita in luoghi che non si situano con certezza nel vivo tessuto urbano ma conservano il clima di una geografia sfumata nei ricordi.



Nel catalogo don Franco Patruno mette in rilievo la consonanza delle piazze metafisiche di De Chirico, delle periferie di Sironi e delle vedute di Rosai:

“Paolo Volta, che di mestiere gli edifici li progetta e li porta a compimento, ha scelto questa costante del Novecento, reinterpretandola quasi in senso post-modern, senza privilegi accordati ai colori mesti che dal verde pallido s’adagiano su di un rosa che non s’arrischia in accensioni fuori misura…”