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Alejandro Quincoces – Metropoli in controluce. Il sublime nella città
La metropoli si impone o ripresa dall’alto, in ampie panoramiche o dal basso così come la vive il pedone, che si immerge nel labirinto delle sue vie, attratto dalle innumerevoli luci che la popolano
Comunicato stampa
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“Città irreali, sotto la nebbia bruna di un meriggio invernale”, città trasfigurate e malinconiche “nell'ora violetta”, attraversate da corsi d’acqua che “trasudano olio e catrame” o da infinite linee d’asfalto: autostrade, tunnel e cavalcavia che rendono ogni luogo uguale ad un altro, confondendo ed annullando le identità cittadine. La metropoli si impone così, nelle opere di Alejandro Quincoces (Bilbao, 1951), o ripresa dall’alto, in ampie panoramiche o dal basso così come la vive il pedone, che si immerge nel labirinto delle sue vie, attratto dalle innumerevoli luci che la popolano: semafori, lampioni e fari delle automobili, che senza sosta si spostano, dotando la città di un movimento eterno, che l’artista tenta di arrestare immortalandolo sulla tavola. Nonostante l’anonimato di queste vedute urbane si riconoscono, tra gli altri, scorci della natale Bilbao e di New York, la metropoli per eccellenza, scelta come simbolo della vita moderna, inesauribile ed inarrestabile. Tra i soggetti prescelti le vie centrali di Manhattan, con i caratteristici grattacieli, che riflettono e creano suggestivi giochi di luce, ed edifici ancora in costruzione, che sottolineano ancora una volta il ritmo vorticoso di questa “contemporanea città che sale”.
In questo scenario l’uomo è completamente assente, rinchiuso o schiacciato
dall’imponenza di ciò che lo circonda. È una ripresa dell’idea romantica della natura, applicata però alle creazioni dell’uomo: sono le città, le fabbriche, i viadotti ad imporsi sull’individuo.
Ma anche in questo ambiente aspro ed ostile Alejandro Quincoces sente la necessità di identificarsi con ciò che lo circonda, e trasferire le proprie sensazioni al paesaggio, del quale smorza le tensioni costruendo una perfetta armonia di luci, ombre e colori. Riesce così a riscattare l’anonimo grigiore della città e donarci una visione “sublime”, di radice inconfondibilmente romantica.
In questo scenario l’uomo è completamente assente, rinchiuso o schiacciato
dall’imponenza di ciò che lo circonda. È una ripresa dell’idea romantica della natura, applicata però alle creazioni dell’uomo: sono le città, le fabbriche, i viadotti ad imporsi sull’individuo.
Ma anche in questo ambiente aspro ed ostile Alejandro Quincoces sente la necessità di identificarsi con ciò che lo circonda, e trasferire le proprie sensazioni al paesaggio, del quale smorza le tensioni costruendo una perfetta armonia di luci, ombre e colori. Riesce così a riscattare l’anonimo grigiore della città e donarci una visione “sublime”, di radice inconfondibilmente romantica.
28
aprile 2005
Alejandro Quincoces – Metropoli in controluce. Il sublime nella città
Dal 28 aprile al 09 luglio 2005
arte contemporanea
Location
STUDIO FORNI
Milano, Via Fatebenefratelli, 13, (Milano)
Milano, Via Fatebenefratelli, 13, (Milano)
Orario di apertura
martedì-sabato 10-13 e 16-19,30
Vernissage
28 Aprile 2005, ore 18
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