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Nunzio
La mostra, curata da Danilo Eccher, propone una serie dei lavori più significativi di Nunzio che ben sintetizzano l’esperienza della sua ricerca artistica nel corso degli anni.
Comunicato stampa
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Uno dei più interessanti protagonisti della nuova generazione di scultori, allievo di Toti Scialoja, Nunzio concentra la sua ricerca espressiva sulla materia, prediligendo il gesso, il legno, il piombo, che ha alternato fin dai primi anni Ottanta. Ha ricevuto il premio come miglior giovane artista alla XLII Biennale di Venezia, del 1986, oltre alla menzione d’onore per la sala personale allestita nella XLVI Biennale di Venezia, del 1995.
La mostra, curata da Danilo Eccher, propone una serie dei lavori più significativi di Nunzio che ben sintetizzano l’esperienza della sua ricerca artistica nel corso degli anni. Il percorso espositivo, che coinvolgerà tutte le quattro Sale MACRO, vuole focalizzare il dialogo quanto mai versatile tra le varie tecniche, i materiali e il linguaggio creativo. Al MACRO, inoltre, Nunzio presenta una nuova installazione pensata appositamente per questo evento.
Nunzio di Stefano si forma all’Accademia di Belle Arti di Roma come allievo di Toti Scialoja.
Ai primi anni 80 risalgono una serie di mostre personali in cui espone acquerelli e sculture in gesso dipinte, alcune delle quali come Quarto Ponte già manifestano la sua attenzione allo spazio e al coinvolgimento fisico e visivo della forma in un ambiente.
Nel 1984 partecipa alla mostra collettiva Ateliers curata da Achille Bonito Oliva, in cui venivano aperti gli studi degli artisti allora risiedenti nell’ex Pastificio Cerere nel quartiere S. Lorenzo a Roma. La mostra pur non promovendo un movimento artistico omogeneo e ben articolato, di fatto porrà l’attenzione sui nuovi orientamenti dell’arte contemporanea romana e sulle sue ricerche espressive. Nel frattempo la ricerca di Nunzio si concentra sulla materia e sulle sue qualità intrinseche. Nel corso degli anni 80 l’artista abbandona il gesso, materiale estremamente delicato, per il legno di cui svilupperà anche le qualità pittoriche attraverso un processo di combustione della materia.
Successivamente il linguaggio espressivo di Nunzio si arricchirà delle potenzialità del piombo quale superficie opaca capace di interagire con gli effetti luministici e di dialogare con lo spazio. Le sue sculture invadono l’ambiente, assorbono la luce e riflettono l’interesse dell’artista concentrato sulla costruzione della forma.
Oltre alle Biennali di Venezia, Nunzio ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero tra cui ricordiamo: Extemporanea, Galleria L’Attico, Roma (1984); Prospect 89, Francoforte (1989); Kodama Gallery, Osaka (1994);Galleria d’Arte Moderna Villa delle Rose, Bologna (1995); Nunzio, Galleria Fumagalli, Bergamo (2000).
Per l’occasione sarà pubblicato un catalogo bilingue edito da Electa contenente nuovi testi critici di Danilo Eccher, Rudy Fuchs e Lorand Hegyi.
La mostra, curata da Danilo Eccher, propone una serie dei lavori più significativi di Nunzio che ben sintetizzano l’esperienza della sua ricerca artistica nel corso degli anni. Il percorso espositivo, che coinvolgerà tutte le quattro Sale MACRO, vuole focalizzare il dialogo quanto mai versatile tra le varie tecniche, i materiali e il linguaggio creativo. Al MACRO, inoltre, Nunzio presenta una nuova installazione pensata appositamente per questo evento.
Nunzio di Stefano si forma all’Accademia di Belle Arti di Roma come allievo di Toti Scialoja.
Ai primi anni 80 risalgono una serie di mostre personali in cui espone acquerelli e sculture in gesso dipinte, alcune delle quali come Quarto Ponte già manifestano la sua attenzione allo spazio e al coinvolgimento fisico e visivo della forma in un ambiente.
Nel 1984 partecipa alla mostra collettiva Ateliers curata da Achille Bonito Oliva, in cui venivano aperti gli studi degli artisti allora risiedenti nell’ex Pastificio Cerere nel quartiere S. Lorenzo a Roma. La mostra pur non promovendo un movimento artistico omogeneo e ben articolato, di fatto porrà l’attenzione sui nuovi orientamenti dell’arte contemporanea romana e sulle sue ricerche espressive. Nel frattempo la ricerca di Nunzio si concentra sulla materia e sulle sue qualità intrinseche. Nel corso degli anni 80 l’artista abbandona il gesso, materiale estremamente delicato, per il legno di cui svilupperà anche le qualità pittoriche attraverso un processo di combustione della materia.
Successivamente il linguaggio espressivo di Nunzio si arricchirà delle potenzialità del piombo quale superficie opaca capace di interagire con gli effetti luministici e di dialogare con lo spazio. Le sue sculture invadono l’ambiente, assorbono la luce e riflettono l’interesse dell’artista concentrato sulla costruzione della forma.
Oltre alle Biennali di Venezia, Nunzio ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero tra cui ricordiamo: Extemporanea, Galleria L’Attico, Roma (1984); Prospect 89, Francoforte (1989); Kodama Gallery, Osaka (1994);Galleria d’Arte Moderna Villa delle Rose, Bologna (1995); Nunzio, Galleria Fumagalli, Bergamo (2000).
Per l’occasione sarà pubblicato un catalogo bilingue edito da Electa contenente nuovi testi critici di Danilo Eccher, Rudy Fuchs e Lorand Hegyi.
21
gennaio 2005
Nunzio
Dal 21 gennaio al primo maggio 2005
arte contemporanea
Location
MACRO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Biglietti
€ 1. Gratuito fino ai 18 anni e oltre i 65
Orario di apertura
da martedì a domenica 9–19. Festività 9-14. Lunedì chiuso
Vernissage
21 Gennaio 2005, ore 18,30
Editore
ELECTA
Autore
Curatore