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Floriano Ippoliti interpreta Federico II
In esposizione circa trenta dipinti di grande formato, la maggior parte provenienti da collezioni private, che coprono all’incirca un ventennio di attività di uno dei più giovani rappresentanti del Citazionismo italiano.
Comunicato stampa
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In occasione dell’810° anniversario della nascita dell’imperatore svevo Federico II (che proprio in questa città nacque il 26 dicembre 1194) l’Assessorato alla Cultura del Comune di Jesi, in collaborazione con la Provincia di Ancona nell’ambito del progetto Leggere il ‘900, e l’agenzia Noicultura, e con il contributo della Banca Popolare di Ancona, ha voluto abbinare questo personaggio storico di incredibile modernità ad un pittore moderno che fa propri - con sensibilità dell'oggi, interesse profondo e qualità linguistica - alcuni stilemi del passato.
Ne è nata la mostra “FLORIANO IPPOLITI interpreta FEDERICO II” curata da Armando Ginesi e presentata da Claudio Strinati, che si terrà a Jesi al Palazzo della Signoria nei locali della Salara dal 15 gennaio al 28 febbraio 2005.
In esposizione circa trenta dipinti di grande formato, la maggior parte provenienti da collezioni private, che coprono all’incirca un ventennio di attività di uno dei più giovani rappresentanti del Citazionismo italiano.
Floriano Ippoliti, nato in Ancona nel 1956, si rifà nella sua pittura prevalentemente a fonti iconografiche rinascimentali e di un certo seicento classicheggiante (del Guercino soprattutto), differenziandosi dagli altri rappresentanti della stessa corrente in quanto mescola riferimenti formali legati al passato a personaggi dai canoni anatomici contemporanei: l’antico come riferimento e suggerimento mnemonico per essere e dipingere modernamente.
Ippoliti è soprattutto un narratore: affascinato dai miti mesopotamici, cretesi, ebraici, in quanto opere poetiche della collettività, non tralascia di raccontare anche i personaggi storici, le battaglie, le figure letterarie, trasfigurati però, nella dimensione poetica del dipinto, in immagini di fantasia: Ippoliti spoglia infatti ogni suo personaggio del proprio involucro epocale, per metterne a nudo le verità metastoriche, per loro natura contemporanee ad ogni fase della storia, e con esse impagina le superfici pittoriche dove proietta le immagini e le figure prodotte dalla sua creatività.
Tra i miti ce n’è uno che insegue da anni: l’imperatore svevo Federico II. Pur essendo un personaggio storico, l’artista lo narra fantasticamente. Lo immagina mentre entra ed esce dalla storia, dalla letteratura, dalla pittura, dalla poesia, dall’architettura. Ne fa un soggetto ideale per altri artisti e lo rappresenta alla maniera di (Lorenzo Lotto, Ludovico Ariosto, Omero, Jorge Luis Borges e così via). La mostra di Jesi racconta il rapporto privilegiato di questo artista con l’imperatore svevo.
Dopo Jesi l’esposizione in primavera sarà ospitata a Roma dalla Soprintendenza al Polo Museale Romano a Palazzo Venezia, ed entro l’anno anche nella città di Napoli.
Per l’occasione è stato realizzato un catalogo con testi critici di Claudio Strinati e Armando Ginesi e un’antologia critica con brani di, tra gli altri, Alessandro Masi, Elverio Maurizi, Milena Milani, Cecilia Prete, Italo Tomassoni, Marcello Venturoli, Pietro Zampetti, che negli anni si sono occupati del lavoro dell’artista.
Ne è nata la mostra “FLORIANO IPPOLITI interpreta FEDERICO II” curata da Armando Ginesi e presentata da Claudio Strinati, che si terrà a Jesi al Palazzo della Signoria nei locali della Salara dal 15 gennaio al 28 febbraio 2005.
In esposizione circa trenta dipinti di grande formato, la maggior parte provenienti da collezioni private, che coprono all’incirca un ventennio di attività di uno dei più giovani rappresentanti del Citazionismo italiano.
Floriano Ippoliti, nato in Ancona nel 1956, si rifà nella sua pittura prevalentemente a fonti iconografiche rinascimentali e di un certo seicento classicheggiante (del Guercino soprattutto), differenziandosi dagli altri rappresentanti della stessa corrente in quanto mescola riferimenti formali legati al passato a personaggi dai canoni anatomici contemporanei: l’antico come riferimento e suggerimento mnemonico per essere e dipingere modernamente.
Ippoliti è soprattutto un narratore: affascinato dai miti mesopotamici, cretesi, ebraici, in quanto opere poetiche della collettività, non tralascia di raccontare anche i personaggi storici, le battaglie, le figure letterarie, trasfigurati però, nella dimensione poetica del dipinto, in immagini di fantasia: Ippoliti spoglia infatti ogni suo personaggio del proprio involucro epocale, per metterne a nudo le verità metastoriche, per loro natura contemporanee ad ogni fase della storia, e con esse impagina le superfici pittoriche dove proietta le immagini e le figure prodotte dalla sua creatività.
Tra i miti ce n’è uno che insegue da anni: l’imperatore svevo Federico II. Pur essendo un personaggio storico, l’artista lo narra fantasticamente. Lo immagina mentre entra ed esce dalla storia, dalla letteratura, dalla pittura, dalla poesia, dall’architettura. Ne fa un soggetto ideale per altri artisti e lo rappresenta alla maniera di (Lorenzo Lotto, Ludovico Ariosto, Omero, Jorge Luis Borges e così via). La mostra di Jesi racconta il rapporto privilegiato di questo artista con l’imperatore svevo.
Dopo Jesi l’esposizione in primavera sarà ospitata a Roma dalla Soprintendenza al Polo Museale Romano a Palazzo Venezia, ed entro l’anno anche nella città di Napoli.
Per l’occasione è stato realizzato un catalogo con testi critici di Claudio Strinati e Armando Ginesi e un’antologia critica con brani di, tra gli altri, Alessandro Masi, Elverio Maurizi, Milena Milani, Cecilia Prete, Italo Tomassoni, Marcello Venturoli, Pietro Zampetti, che negli anni si sono occupati del lavoro dell’artista.
15
gennaio 2005
Floriano Ippoliti interpreta Federico II
Dal 15 gennaio al 28 febbraio 2005
arte contemporanea
Location
PALAZZO DELLA SIGNORIA
Jesi, Via Pergolesi, 27, (Ancona)
Jesi, Via Pergolesi, 27, (Ancona)
Orario di apertura
tutti i giorni escluso il lunedì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19
Autore
Curatore